Sinergia tra gli uffici di Polizia giudiziaria - QdS

Sinergia tra gli uffici di Polizia giudiziaria

Valerio Martorana

Sinergia tra gli uffici di Polizia giudiziaria

mercoledì 08 Febbraio 2012

Forum con Fabio Scavone, Procuratore capo Tribunale di Nicosia

Quali sono le criticità della Procura in cui opera?
“La criticità iniziale è stata quella di rimanere solo nei primi otto mesi, pur avendo tre sostituti sulla carta. Ho dovuto fare tutto da solo e dobbiamo sottolineare il fatto che da oltre un anno, prima del mio insediamento, il posto di Procuratore era vacante. Si è dovuto ripartire da zero, tenendo conto anche di altre difficoltà che si sono aggiunte: la riduzione del personale, vi è un invecchiamento fisiologico (dai funzionari di cancelleria ai commessi). Il personale amministrativo del tribunale consta di 15 unità. Da aprile, alla Procura, sono arrivati due sostituti e nel prossimo mese di maggio ne arriverà un altro. Registriamo circa 20.000 notizie di reato l’anno, i fascicoli sono circa 1.300, tutto è proporzionato. Non ci si occupa di criminalità organizzata poiché di competenza della rispettiva Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta.
“È un territorio eccentrico: viene attratto, dal punto di vista criminale, molto da Catania (aspetti legati al traffico della droga ed a reati contro il patrimonio). La fascia più critica è rappresentata da Agira e Regalbuto. Sperlinga e Cerami sono realtà differenti, c’è un confine culturale. Altra eccentricità è legata al comune di Capizzi, che ricade nel territorio di competenza del tribunale di Nicosia, pur appartenendo alla provincia di Messina. Ha una sua logica tutto ciò, nell’imminente revisione degli uffici giudiziari, si otterrebbe la quota di 100.000 abitanti con l’accorpamento del circondario di Mistretta (25 mila abitanti). Capizzi è una realtà particolare che si caratterizza per l’attività zootecnica ed in questo territorio si sono registrate diverse frodi comunitarie (allevamenti gonfiati, si dichiarano aziende fantasma, si è lucrato sui contributi); in questo territorio la Guardia di Finanza di Enna e Messina hanno una professionalità specifica”.
Vi è sinergia tra i vari uffici di polizia giudiziaria?
“Ovviamente c’è ed è necessaria. I Carabinieri sono strutturati capillarmente su tutto il territorio. Regalbuto merita un presidio più consistente. La Polizia di Stato è presente a Nicosia e Catenanuova. Le ristrettezze si colgono, le distanze sono notevoli, soprattutto con Leonforte. Le difficoltà sono le seguenti: laboratorio analisi dei carabinieri è ben strutturato. Si pone un problema quando va via una unità, il rimpiazzo avviene con notevoli difficoltà (vedi Leonforte, che allo stato attuale è senza il comandante della Stazione). A Nicosia il dirigente del locale commissariato di Polizia è stato rimpiazzato dopo diverso tempo. Ne risente, di tutto questo, la qualità dell’indagine”.
La chiusura di un tribunale cosa significherebbe per questi territori?
“Sottrarre un ufficio giudiziario con le rispettive forze di polizia comporterebbe implemento di attività criminale. Al di là dell’analisi sociologica, il dato di fatto è questo. Da sempre c’è stato un forte presidio di legalità”.
L’informatizzazione del tribunale a che punto è?
“C’è una carenza estrema di personale. L’aspetto strutturale (arredi ed informatico) va bene; avremo più sedie rispetto al personale, c’è abbondanza di tutto. La parte cartacea nei fascicoli del penale è imprescindibile. L’aspetto dell’informatizzazione è ben curato, come l’aspetto strutturale, ribadisco, manca il personale.
Sono piccoli numeri che incidono: ad esempio abbiamo un solo autista in Procura e diventa un problema (il tribunale del riesame è a Caltanissetta). La singola unità, in queste strutture, ha un valore rispetto ad un ufficio grande, dove le carenze possono essere occultate in modo diverso. Il Csm ha attenzionato questa realtà, il Ministero meno: sento lamentele dappertutto, il turn-over manca”.
Cosa ne pensa della soppressione del tribunale di Nicosia?
“Il sistema va razionalizzato e bisogna tenere conto della geografia giudiziaria. Bisogna attenzionare l’aspetto della riforma e l’aspetto infrastrutturale; la provincia di Enna è un unicum, per la sua altimetria unica: da 750 metri a valle per risalire a 1.000 metri, con strade che gridano vendetta, mezzi pubblici inesistenti. L’eventuale soppressione del tribunale comporterebbe un aggravio per i cittadini.
“A costo zero comporta risparmio: 30 persone dovrebbero trasferirsi al tribunale di Enna (non in grado di contenerle). è un ufficio che risale all’Unità d’Italia, ci sono già atti giudiziari notificati per il 2012, nel settore civile si va oltre. Bisogna rinnovare concretamente le notifiche. Ogni intervento comporterebbe la vitalità di una struttura. L’Italia è variegata ed è diversa. L’art. 3 della Costituzione parla di uguaglianza, ma l’aspetto infrastrutturale non è uguale. Si sbaglia a togliere un presidio di legalità. La soluzione: accorpare il circondario di Nicosia con Mistretta servendo complessivamente un territorio di 100.000 abitanti.
 

 
Curriculum Fabio Scavone
 
Fabio Scavone, nominato uditore giudiziario nel 1989, veniva assegnato alla Procura di Modica. Il 18 dicembre 1992 veniva trasferito alla Procura presso la Pretura Circondariale di Catania, svolgendo le funzioni di sostituto. Trasferito a domanda nel novembre 1995 presso la Procura Distrettuale di Catania, veniva delegato inizialmente ai reati contro la Pubblica amministrazione e reati fallimentari. Il 13 settembre 2010, all’età di 49 anni, si è insediato quale Procuratore presso il Tribunale di Nicosia.

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