Donazione organi, in Sicilia inizia finalmente a soffiare il vento della solidarietà - QdS

Donazione organi, in Sicilia inizia finalmente a soffiare il vento della solidarietà

Margherita Montalto

Donazione organi, in Sicilia inizia finalmente a soffiare il vento della solidarietà

giovedì 16 Febbraio 2012

Secondo il Centro Nazionale Trapianti l’aumento del tasso di donazione ha interessato tutto il Centro-Sud. Nel 2011, opposizioni all’espianto in diminuzione (81 contro le 87 del 2010)

CATANIA – A proposito di donazione di organi, nella nostra regione non sono mai passate inosservate le elevate percentuali di opposizioni. Seppure la donazione sia un gesto semplice, esso tuttavia appare complesso. Ribadiamo la necessità di fornire corrette indicazioni affinché si comprenda quanto oggettivamente sia “umano” donare. Il corpo dopo la morte si aliena, si distrugge sottoterra, ma allora la domanda che occorre farsi è: donare un organo non costa nulla, quante persone, attraverso il consenso all’espianto degli organi potrei aiutare se non addirittura salvare?
Il Comitato nazionale di Bioetica riconosce al trapianto una terapia sostitutiva per le patologie ad evoluzione sfavorevole, talvolta irreversibile, del rene, cuore, fegato, polmone, pancreas ed intestino. Il problema che oggi si pone drammaticamente a tutte le persone coinvolte in questa realtà è la scarsa disponibilità di organi rispetto al numero dei pazienti in lista. Scarsa disponibilità, ecco dunque il problema: le limitazioni dovute a cattiva informazione, ai pregiudizi, alle paure contribuiscono negativamente. Per soddisfare la curiosità di chi è scettico, o per colmare alcune incertezze, illustriamo quali sono i passaggi per la donazione: soggetti dei quali sia stata accertata la morte encefalica e che abbiano espresso il consenso in vita o i cui familiari siano favorevoli alla donazione e che non abbiano controindicazioni assolute, per cui la donazione è resa possibile ma anche a condizione che il donatore abbia le caratteristiche di qualità e sicurezza, che i suoi organi rispondano a qualità e sicurezza e che siano idonei. Soddisfatti questi requisiti si procede all’espianto e poi al trapianto.
Il Centro Nazionale Trapianti nel Report 2011 ha presentato dei dati che sembrano essere positivi, rispetto al numero delle opposizioni con un miglioramento di quelli relativi al numero degli accertamenti di morte con standard neurologici e al numero dei donatori utilizzati nel Centro-Sud. Nel 2011 rispetto al numero registrato degli accertamenti di morte con standard neurologici, le opposizioni sono state il 28.3 %, in forte diminuzione rispetto 2010 (- 3.2 %). Nel secondo semestre dell’anno 2011 la percentuale di opposizione è scesa al 25.8%.
Nel II semestre del 2011 circa le donazioni, sembra che l’Italia con 21.7 donatori per milione di abitanti, sia terza tra i grandi Paesi europei dopo la Spagna, dato italiano superiore del 25 % alla media europea.
Secondo il Rapporto, il numero complessivo dei donatori nel 2011 è 1.309 contro i 1.301 dell’anno precedente, con una crescita totale del 0.6%. Il trend di crescita si è stabilizzato nel secondo semestre dell’anno, periodo in cui sono stati registrati 685 donatori contro i 624 del primo semestre, con un incremento relativo del 9.7%.
La mappatura italiana varia da Regione a Regione. Sulle donazioni, un incremento significativo si registra in Calabria, Veneto, Campania, Umbria e Sicilia. Sul territorio nazionale il numero totale di donatori utilizzati nel 2011 è stato 1113 contro i 1095 del 2010, con un aumento percentuale di circa 1.6%. La Regione con il più alto tasso di donazione in Italia è la Toscana. Da un confronto tra 2010 e 2011 emerge un incremento diffuso del tasso di donazione nelle regioni del Centro-Sud. I pazienti trapiantati in numero assoluto sono 2940, 64 in più rispetto al 2010. Nel 2011 è aumentato anche il numero degli organi trapiantati pari a 3135 contro 3068 dell’anno precedente.
 
In particolare è aumentato il numero dei trapianti di rene (1539 vs 1512), di fegato (1017 vs 1002), di cuore (276 vs 273), di polmone (119 vs 107), di pancreas (58 vs 47). Anche il numero dei trapianti di rene da vivente è aumentato del 13%. I trapianti di intestino e multiviscerali diminuiscono da 6 a 4. Poiché come abbiamo spiegato, affinchè possa esistere la possibilità di un trapianto è necessaria la disponibilità degli organi, questo comporta liste di attese lunghe e nel 2011 il dato è stato pari a 8783, con una diminuzione significativa (-7.44%) di 706 pazienti rispetto al 2010. Dei pazienti iscritti in lista, 6594 sono in attesa di un trapianto di rene con un tempo medio di attesa in lista pari a 3.04 anni; 1000 per un trapianto di fegato con un tempo medio di attesa in lista pari a 2.17 anni; 733 per un trapianto di cuore con un tempo medio di attesa in lista pari a 2.57 anni; 238 per un trapianto di pancreas con un tempo medio di attesa pari a 3.68 anni; 382 per un trapianto di polmone con un tempo medio di attesa pari a 2.16 anni.
Non potendo soddisfare la necessità di chi è in lista di attesa, è chiaro che si alza la percentuale di decessi per i pazienti: 1.87% nel 2011 per il trapianto di rene, 7.16% per il trapianto di fegato, 8.22 % per il trapianto di cuore, 10.2% per il trapianto di polmone, 0.98% per il trapianto di pancreas.
Secondo i dati del Centro regionale trapianti CRT in Sicilia le opposizioni all’espianto nel 2010 sono 87, un passo avanti nel 2011 con 81. Laddove si riscontra più alta percentuale di trapianti è il rene, bassissimo il trapianto di pancreas e di cuore.
Per tranquillizzare chi pensa che possa essere speculativo esercitare la donazione si ricorda che l’ attività di trapianto in Italia, è regolata da una serie di norme, che garantiscono equità, trasparenza e qualità. Norme severe e di alto profilo etico, tecnico, professionale impongono come condizione principale che, riguardo alle donazioni e ai trapianti, tutto sia imperniato nel rispetto dei criteri di trasparenza e di pari opportunità tra i cittadini, prevedendo criteri di accesso alle liste di attesa determinati da parametri clinici ed immunologici uguali per tutti.
 

 
Dichiarazione di volontà a donare

Come Donare organi e tessuti?
“La dichiarazione di volontà a donare organi e tessuti è regolamentata dalla legge n.91 del 1 aprile 1999 e dal DM dell’8 aprile 2000. All’art 3 della L. 91/99 si legge che Il prelievo di organi e di tessuti effettuato previo accertamento della morte ai sensi della l. 29 dicembre 1993, n. 578, e del DM della sanità 22 agosto 1994, n. 582. È vietato il prelievo delle gonadi e dell’encefalo. La manipolazione genetica degli embrioni è vietata anche ai fini del trapianto di organo. L’art 4 della stessa legge introduce il principio del silenzio assenso, in base al quale a ogni cittadino maggiorenne viene chiesto di dichiarare la propria volontà sulla donazione dei propri organi e tessuti, dopo essere stato informato che la mancata dichiarazione di volontà è considerata quale assenso alla donazione. Tale principio non è tuttavia ancora in vigore.
Per il momento la manifestazione della volontà all’art. 23 della L. 91/99 (disposizioni transitorie) introduce il principio del consenso o del dissenso esplicito. A tutti i cittadini viene data la possibilità (non l’obbligo) di esprimere la volontà in merito alla donazione dei propri organi. Attraverso la dichiarazione di volontà ogni singolo cittadino ha la possibilità di esprimersi liberamente, facendo in modo che, in caso di morte, la sua volontà non venga violata dalle decisioni altrui, sia che si tratti di una dichiarazione favorevole alla donazione che sfavorevole (si può anche decidere di lasciare per iscritto di non voler diventare un donatore). Se un cittadino non esprime la propria volontà, al momento attuale la legge prevede la possibilità per i familiari (coniuge non separato, convivente more uxorio, figli maggiorenni e genitori) di opporsi al prelievo durante il periodo di accertamento di morte.

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