“In questo momento le due tipologie di costo non sono nettamente disgiunte nel sistema remunerativo, tuttavia, abbiamo deciso di dare evidenza ad una serie di procedure per la razionalizzazione dei costi dei beni e dei servizi attraverso la programmazione interaziendale per bacino, che ha preso il via all’indomani della legge di riforma, che è in corso di sviluppo ed ha già visto alcune importanti esperienze in settori chiave come l’implementazione di alcune alte tecnologie ed altri beni e servizi che non attengono soltanto ai costi cosiddetti alberghieri”.
“Importante, in questo senso, è stata anche la riorganizzazione delle piante organiche imposta ad ogni azienda. Siamo stati l’unica regione in Italia che ha fruito, in base all’accordo di programma, ex articolo 79, della possibilità di avere un partner tecnologico cui affidare la messa a sistema di tutti i flussi informativi ed il pilastro del personale è stato il primo oggetto di questa indagine cognitiva. Alla fine di questo percorso saremo in grado di strutturare un flusso informativo, che attualmente non esiste neanche all’interno del sistema informativo nazionale, che ci consentirà di compartimentare le varie figure professionali e verificare, ad esempio, laddove ci sono degli esuberi, se è possibile, nell’ambito del numero complessivo del numero delle unità che vanno ad integrare il tetto di spesa del personale, effettuare delle compensazioni, ovviamente sempre in riferimento al contesto regionale, grazie anche alla nuova mobilità interna, che consente finalmente al personale in esubero di poter essere impiegato in altre strutture dell’Azienda”.
“Non ancora, anche se si tratta di un processo destinato a prendere piede su tutto il territorio nazionale. Chiaramente noi per questi aspetti dovuti all’informatizzazione del Sistema sanitario regionale e più in generale del sistema informativo regionale, abbiamo dovuto interfacciarci come partner alla società Sicilia e Servizi, che non si è esattamente distinta per celerità ed efficienza”.
“Abbiamo in atto una serie di iniziative per incrementare il livello della qualità, ma nello specifico questo è un aspetto che ancora non abbiamo valutato. Ci atteniamo a linee guida nazionali, che sono poi atti di recepimento dell’Unione Europea, ma, ovviamente, terremo in forte considerazione l’eventualità di richiedere tale certificazione relativa alle procedure all’UE”.
“L’ospedalità privata è entrata a pieno titolo nella rimodulazione della rete ospedaliera regionale, per cui ha subito anch’essa dei ridimensionamenti. La Regione Siciliana, infatti, ha assunto l’impegno di allinearsi ai parametri nazionali in termini di numero di posti letto per abitante entro il 2012. Anche l’ospedalità privata, quindi, ha concorso a questo raggiungimento in relazione agli indicatori in campo per mettere in piedi la nuova rete ospedaliera. Allo stato attuale, comunque, il numero di posti letto della sanità privata è stato ridimensionato”.
“L’incidenza della spesa farmaceutica nell’ambito del fondo sanitario complessivo risponde in realtà a circa 3 punti percentuali sopra la media della spesa farmaceutica nazionale. Una misura strutturale era già prevista nel piano di rientro 2007/09 e già in quel triennio sono state operate delle forti riduzioni sulla spesa farmaceutica complessiva, importantissime alla luce del fatto che provenivamo da un disavanzo strutturale di misura ben più elevata. Avendo poi rimesso mano al sistema di compartecipazione alla spesa sulla base del reddito fiscale renderemo più fluidi i controlli.
“Lo scorso anno la Regione aveva già iniziato una fase di vigilanza in merito, stipulando un protocollo con gli organi a vario titolo preposti ai controlli, come ad esempio la Guardia di Finanza, ma tali controlli erano rallentati da una difficoltà di incrociare le banche dati, derivante dal fatto che ci si riferiva ancora all’Isee, che rende molto difficoltoso risalire all’effettivo reddito”.
“La Regione si è recentemente dotata di un piano sistematico dei controlli. In ambito privato, vi sono delle verifiche previste dopo un triennio dal riconoscimento dell’accreditamento delle strutture per verificare la sussistenza dei requisiti necessari, che attualmente riguardano aspetti prettamente strutturali ed indicativi dal punto di vista dell’organizzazione del personale, ma che a breve integreranno tutti gli indicatori in termini di qualità, facendo soggiacere il privato allo stesso sistema a cui richiamiamo il pubblico”.
“Dallo scorso anno è stata aggiunta in ogni Azienda sanitaria provinciale questa figura, tassello di una rete sentinella a supporto dell’organizzazione regionale centrale, che analizza fattori di rischio all’interno della propria organizzazione e fa da supporto alle direzioni aziendali per andare a selezionare quelle condizioni che necessitano piani di miglioramento. Vi sono anche presso tutte le aziende circa 40 valutatori, opportunamente formati, che costituiscono i Nuclei operativi di controllo, istituiti con un provvedimento dell’assessore Russo del 2009, che affiancano le altre funzioni aziendali nella valutazione dei processi assistenziali e dei singoli servizi, con particolare attenzione verso la valutazione di alcune aree perennemente a rischio che necessitano di un controllo periodico. In ultimo abbiamo un altro nucleo ispettivo, anch’esso di valutatori formati nelle aziende sanitarie, che, sulla base dei loro profili professionali, vengono chiamati di volta in volta ad affiancare i funzionari regionali nelle on site visit ispettive”.