Razionalizzare i costi con la programmazione - QdS

Razionalizzare i costi con la programmazione

Gabriele Ruggieri

Razionalizzare i costi con la programmazione

sabato 18 Febbraio 2012

Forum con Lucia Borsellino, dirigente generale dipartimento regionale Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico

In Sicilia vi è un grande esubero dei costi dell’aspetto alberghiero del sistema ospedaliero. Ritiene che separare sistema alberghiero ospedaliero, amministrazione e servizio sanitario, a partire, magari, dal personale dedicato, possa giovare alla spesa?
“In questo momento le due tipologie di costo non sono nettamente disgiunte nel sistema remunerativo, tuttavia, abbiamo deciso di dare evidenza ad una serie di procedure per la razionalizzazione dei costi dei beni e dei servizi attraverso la programmazione interaziendale per bacino, che ha preso il via all’indomani della legge di riforma, che è in corso di sviluppo ed ha già visto alcune importanti esperienze in settori chiave come l’implementazione di alcune alte tecnologie ed altri beni e servizi che non attengono soltanto ai costi cosiddetti alberghieri”.
Ci sono stati altri fattori determinanti ai fini di questo processo di cambiamento?
“Importante, in questo senso, è stata anche la riorganizzazione delle piante organiche imposta ad ogni azienda. Siamo stati l’unica regione in Italia che ha fruito, in base all’accordo di programma, ex articolo 79, della possibilità di avere un partner tecnologico cui affidare la messa a sistema di tutti i flussi informativi ed il pilastro del personale è stato il primo oggetto di questa indagine cognitiva. Alla fine di questo percorso saremo in grado di strutturare un flusso informativo, che attualmente non esiste neanche all’interno del sistema informativo nazionale, che ci consentirà di compartimentare le varie figure professionali e verificare, ad esempio, laddove ci sono degli esuberi, se è possibile, nell’ambito del numero complessivo del numero delle unità che vanno ad integrare il tetto di spesa del personale, effettuare delle compensazioni, ovviamente sempre in riferimento al contesto regionale, grazie anche alla nuova mobilità interna, che consente finalmente al personale in esubero di poter essere impiegato in altre strutture dell’Azienda”.
In Sicilia è già in funzione la ricetta telematica?
“Non ancora, anche se si tratta di un processo destinato a prendere piede su tutto il territorio nazionale. Chiaramente noi per questi aspetti dovuti all’informatizzazione del Sistema sanitario regionale e più in generale del sistema informativo regionale, abbiamo dovuto interfacciarci come partner alla società Sicilia e Servizi, che non si è esattamente distinta per celerità ed efficienza”.
Il vostro assessorato ha chiesto all’Unione Europea la certificazione delle proprie procedure di qualità?
“Abbiamo in atto una serie di iniziative per incrementare il livello della qualità, ma nello specifico questo è un aspetto che ancora non abbiamo valutato. Ci atteniamo a linee guida nazionali, che sono poi atti di recepimento dell’Unione Europea, ma, ovviamente, terremo in forte considerazione l’eventualità di richiedere tale certificazione relativa alle procedure all’UE”.
Rispetto ai parametri attuali, l’ospedalità privata va incentivata o va depotenziata?
“L’ospedalità privata è entrata a pieno titolo nella rimodulazione della rete ospedaliera regionale, per cui ha subito anch’essa dei ridimensionamenti. La Regione Siciliana, infatti, ha assunto l’impegno di allinearsi ai parametri nazionali in termini di numero di posti letto per abitante entro il 2012. Anche l’ospedalità privata, quindi, ha concorso a questo raggiungimento in relazione agli indicatori in campo per mettere in piedi la nuova rete ospedaliera. Allo stato attuale, comunque, il numero di posti letto della sanità privata è stato ridimensionato”.
 

 
Spesa farmaceutica 3 punti percentuali sopra la media nazionale
 
Come mai in Sicilia, secondo i dati 2011 del Ministero della Sanità, la spesa farmaceutica è attorno al 17% contro l’11% della media nazionale? State facendo qualcosa per tagliare questa ingente spesa?
“L’incidenza della spesa farmaceutica nell’ambito del fondo sanitario complessivo risponde in realtà a circa 3 punti percentuali sopra la media della spesa farmaceutica nazionale. Una misura strutturale era già prevista nel piano di rientro 2007/09 e già in quel triennio sono state operate delle forti riduzioni sulla spesa farmaceutica complessiva, importantissime alla luce del fatto che provenivamo da un disavanzo strutturale di misura ben più elevata. Avendo poi rimesso mano al sistema di compartecipazione alla spesa sulla base del reddito fiscale renderemo più fluidi i controlli.
“Lo scorso anno la Regione aveva già iniziato una fase di vigilanza in merito, stipulando un protocollo con gli organi a vario titolo preposti ai controlli, come ad esempio la Guardia di Finanza, ma tali controlli erano rallentati da una difficoltà di incrociare le banche dati, derivante dal fatto che ci si riferiva ancora all’Isee, che rende molto difficoltoso risalire all’effettivo reddito”.
 


Un sistema di controlli per la qualità dei servizi

Esiste un servizio sistematico di vigilanza sulla qualità dei servizi sanitari del settore pubblico e privato?
“La Regione si è recentemente dotata di un piano sistematico dei controlli. In ambito privato, vi sono delle verifiche previste dopo un triennio dal riconoscimento dell’accreditamento delle strutture per verificare la sussistenza dei requisiti necessari, che attualmente riguardano aspetti prettamente strutturali ed indicativi dal punto di vista dell’organizzazione del personale, ma che a breve integreranno tutti gli indicatori in termini di qualità, facendo soggiacere il privato allo stesso sistema a cui richiamiamo il pubblico”.
Cosa ci dice del risk manager?
“Dallo scorso anno è stata aggiunta in ogni Azienda sanitaria provinciale questa figura, tassello di una rete sentinella a supporto dell’organizzazione regionale centrale, che analizza fattori di rischio all’interno della propria organizzazione e fa da supporto alle direzioni aziendali per andare a selezionare quelle condizioni che necessitano piani di miglioramento. Vi sono anche presso tutte le aziende circa 40 valutatori, opportunamente formati, che costituiscono i Nuclei operativi di controllo, istituiti con un provvedimento dell’assessore Russo del 2009, che affiancano le altre funzioni aziendali nella valutazione dei processi assistenziali e dei singoli servizi, con particolare attenzione verso la valutazione di alcune aree perennemente a rischio che necessitano di un controllo periodico. In ultimo abbiamo un altro nucleo ispettivo, anch’esso di valutatori formati nelle aziende sanitarie, che, sulla base dei loro profili professionali, vengono chiamati di volta in volta ad affiancare i funzionari regionali nelle on site visit ispettive”.
 

 
Curriculum Lucia Borsellino
 
Lucia Borsellino entra a far parte della Regione Siciliana dal 1993, quando diventa ispettore sanitario per l’assessorato della Salute, dopo essersi laureata in farmacia ed aver conseguito diversi titoli post lauream.  Diventa dirigente nel 2008, quando si occupa dell’unità operativa Assistenza farmaceutica e farmacovigilanza. Negli anni a venire dirigerà anche l’ufficio di diretta collaborazione e, sempre per l’assessorato Regionale alla Salute, e sarà nominata dirigente responsabile dell’ufficio del Piano di rientro, carica che ricopre tutt’ora.

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