Ambiente. La Sicilia contaminata.
Sin. Di amianto si parla tanto in questi giorni. La Sicilia, purtroppo, ne è piena, e ancora non esiste una mappa dettagliata sulla presenza. Sono quattro le macrozone “alterate” in attesa delle bonifiche.
Ritardi. Non c’è solo l’amianto. Le bonifiche riguardano la maggior parte dei siti dell’industria pesante e le cave dismesse. Operazioni che vanno per le lunghe, fin troppo. Causa-effetto? Si continua a morire...
PALERMO – Dopo la storica sentenza sull’Eternit di Casale Monferrato adesso è la volta di Taranto dove nei giorni scorsi una catena umana davanti al palazzo di giustizia ha sostenuto l’azione del gip Patrizia Todisco che sta tentando di inchiodare alle proprie presunte responsabilità inquinanti i vertici dell’Ilva, una delle più grandi acciaierie d’Europa.
Questa vibrante onda di consapevolezza, che lentamente anima la penisola in un lento incedere da Nord a Sud, è attesa, prima o poi, anche in Sicilia dove insistono ben quattro Sin (siti di interesse nazionali con priorità di bonifica) impantanati in un processo di bonifica virtualmente cominciato da oltre un decennio, ma fattivamente ancora lontano, e in alcuni casi, soltanto dall’inizio. La gamma di offese al territorio isolano è variegata e passa dalle discariche abusive fino agli ex stabilimenti Eternit di Priolo e Sacelit di San Filippo del Mela. (
continua)