Quei “furbetti” con macchine e ville di lusso ma reddito “zero” - QdS

Quei “furbetti” con macchine e ville di lusso ma reddito “zero”

Liliana Rosano

Quei “furbetti” con macchine e ville di lusso ma reddito “zero”

venerdì 09 Marzo 2012

In tutta la nostra regione le Fiamme Gialle hanno esaminato in totale 1.477 posizioni. “Finti poveri”: il Comando regionale Sicilia della Gdf nel 2011 ne ha scovati 317
 

Palermo – Hanno macchine e ville di lusso, vestono firmati ma sulla loro dichiarazione ci sono cifre a uno zero. E se non ostentano la loro ricchezza, si nascondono dietro un’apparente stato di povertà per beneficiare di prestazioni sociali a cui non avrebbero diritto. Sono i “finti poveri” un esercito di persone a cui le Fiamme Gialle sta dando la caccia in tutta Italia. Anche nell’Isola la Guardia di Finanza ha effettuato una serie di verifiche e controlli che hanno portato alla denuncia di 317 persone per aver falsamente dichiarato la propria condizione economica ed aver beneficiato di agevolazioni fiscali ed economiche non dovute.
Inoltre, in tutta la Regione sono state esaminate 1.477 posizioni.
Al momento, però fanno sapere dal comando regionale della Guardia di Finanza “il danno erariale non è quantificabile, perchè questo dipende dall’accertamento che i vari Enti ed Amministrazioni pubbliche dovranno effettuare su quanto da noi segnalato”.
Quelli che vengono genericamente indicati come “controlli ai finti poveri” , rientrano tra i controlli sostanziali della posizione reddituale e patrimoniale dei nuclei familiari dei soggetti beneficiari di prestazioni sociali agevolate. Sulla scorta delle disposizioni diramate dal Comando Generale, anche in Sicilia si è proceduto alla verifica della posizione reddituale e patrimoniale dei nuclei familiari dei soggetti beneficiari di prestazioni sociali (assegni familiari, assegni di maternità, agevolazioni tariffarie, gratuito patrocinio, tasse universitarie, ecc.
“Nel particolare contesto dei “controlli ai finti poveri”, precisa il maggiore Salvatore Pensavecchia, Capo Ufficio Operazioni del Comando Regione Sicilia della Guardia di Finanza – , possiamo anche annoverare i Controlli sugli Indici di Capacità Contributiva, ossia sul possesso e sull’utilizzo di beni di lusso (autovetture e natanti da diporto, ville ed appartamenti, terreni e strumenti finanziari, etc) di valore sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati.
In tale contesto, in tutta la regione sono stati effettuati n. 2.848 controlli e segnalazioni, che saranno sviluppati e dai quali potrebbero scaturire delle verifiche fiscali qualora venisse rilevata una sproporzione tra il valore dei beni posseduti e i redditi dichiarati”.
Nei giorni scorsi, quarantacinque persone che dichiaravano falsamente di trovarsi in condizioni di disagio economico per ottenere dal Comune di Leonforte (Enna) un impiego in cantieri di lavoro per l’integrazione del reddito sono state denunciate dalla Guardia di finanza alla Procura della Repubblica di Nicosia.
Tutti gli indagati tranne due avevano effettivamente ottenuto l’inserimento nei cantieri di servizi del Comune di  senza averne titolo. Per ottenere il lavoro avevano dichiarato di percepire un reddito al di sotto della soglia minima che dà accesso a questa forma di beneficio, senza però indicare la titolarità di altri redditi da loro percepiti nè il patrimonio immobiliare di loro proprietà. I finti poveri sono stati individuati dai finanzieri analizzando la documentazione presentata e confrontandola con informazioni di varie banche dati.In tutta Italia la caccia ai finti poveri si associa alla lotta all’evasione fiscale.
 
Al setaccio, anche in altre regioni della Penisola, i veicoli con cilindrata superiore a 2500 cc, i contratti di leasing onerosi e la documentazione di acquisto. Gli agenti, dopo aver preso visione dei contratti, passeranno la pratica all’ufficio entrate delcComune che ha accesso all’anagrafe tributaria. Nel caso emergessero dichiarazioni dei redditi, diciamo così, al di sotto del tenore di vita da benestanti scatterà la segnalazione all’Agenzia delle Entrate.
 


Povertà relativa. Nell’Isola un’incidenza del 27%
 
Eppure la Sicilia nell’immaginario collettivo viene considerata una delle regioni più povere. Questo almeno quello che emerge dai vari Rapporti e Studi che vengono svolti in questo settore. Secondo l’ultimo Rapporto Caritas- Fondazione Zancan, la Sicilia è ultima in classifica, insieme alla Calabria, per record di povertà.  Nell’Isola, l’incidenza della povertà relativa è superiore alla media nazionale: nel 2010 il 27% delle famiglie siciliane si collocava sotto la linea di povertà relativa. Rispetto al 2009 la povertà è aumentata di 2.8 punti percentuali (coinvolgeva il 24,2% delle famiglie residenti) e tutti gli indicatori di povertà e di disagio economico proposti e analizzati dal’Istat, evidenziano una situazione del tutto negativa.
Tra le regioni più agiate spicca sul podio la Lombardia dove l’indice della povertà è inferiore rispetto alla media nazionale e addirittura viaggia in controtendenza al rapporto della crisi. Basta pensare che nel 2009 la povertà coinvolgeva il 4,4 delle famiglie residenti, mentre nel 2010 solo il 4,0 % delle famiglie. Seconda in classifica è l’Emila Romagna che nel 2010 ha visto il 4,5% delle famiglie residenti nella regione collocarsi sotto la linea di povertà relativa.

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