Etnapolis, gruppo solido radicato sul territorio - QdS

Etnapolis, gruppo solido radicato sul territorio

Melania Tanteri

Etnapolis, gruppo solido radicato sul territorio

sabato 10 Marzo 2012

Forum con Salvatore Abate e Alfio Mosca, A.D. e direttore del centro commerciale Etnapolis

Come si difende il Centro commerciale Etnapolis, e l’intero gruppo Abate, dal proliferare dei Centri commerciali, in particolare a Catania, soprattutto in un periodo di crisi dei consumi lungo come quello attuale?
AM. “Non è facile, non tanto per l’aumento della concorrenza, ma soprattutto per la crisi economica che spaventa i consumatori che vengono ad Etnapolis, ma non sempre spendono nei negozi. Noi ci difendiamo in vari modi: innanzitutto il nostro è un gruppo solido e fortemente radicato nel territorio, e questo già da solo è un elemento importante per resistere ai momenti come quello attuale. Poi siamo molto attenti alle nuove strategie necessarie per andare incontro al cambiamento dei consumi e dei costumi, che ci hanno costretto in un certo modo a modificare il marketing che deve adattarsi alla domanda e non spaventare mai l’utenza”.
Etnapolis, dunque, risente poco della crisi economica? Come la state affrontando?
AM. “Non c’è dubbio che l’effetto economico della crisi inizi a destare qualche preoccupazione, ma riusciamo ad elaborarla e a reagire, per evitare che si trasformi in panico, che è negativo e può portare alla riduzione dei servizi per risparmiare, cosa che però porterebbe alla riduzione dei consumi, perché i clienti sono attenti anche al contesto in cui un prodotto viene venduto. La preoccupazione deve essere ragionata: bisogna organizzarsi per affrontare il periodo, ma non tagliando la spesa in alcuni settori importanti, come stanno facendo in molti; oggi è necessario avere molta pazienza e intelligenza, e resistere sul mercato, tagliando dove si può ma senza ridurre i servizi. Non è facile, certo, ma è l’unica soluzione. Come sempre avviene dopo momenti di grande crisi come quella attuale, in cui la dura realtà porterà, nel giro di qualche anno, alla decimazione del mercato, sopravviverà chi sarà riuscito a resistere sugli altri. Alla fine si ricostruirà sulle macerie degli altri, anche perché c’è davvero una saturazione del mercato. Che vi sia crisi, comunque, è fuori di dubbio: infatti sono aumentati i furti. Purtroppo, in Italia, abbiamo vissuto per un decennio, al di sopra delle nostre possibilità, e oggi stiamo pagando lo scotto”.
Come è cambiato il consumatore in questi anni? E il mercato?
SA. “I tempi sono cambiati e molto: oggi è il consumatore che fa il mercato. È diventato più attento, più sensibile e c’è più comunicazione; questo, però, potenzia quelli bravi. Per questo l’orientamento commerciale deve essere chiaro e mantenuto costante nel tempo, così come l’efficienza del personale deve essere costantemente aggiornata. Quando è nata l’idea di Etnapolis, avevamo pensato di aprire un centro commerciale regionale. Allora pensavamo che di queste strutture ne potevano sorgere un paio su Catania e un paio su Palermo. Questi numeri si sono stravolti: solo a Catania ce ne sono sette, di cui tre, compreso Etnapolis, di grandi dimensioni. Quelli un po’ più piccoli si difendono meglio, ma quelli grandi, anche se continuano ad attirare visitatori, non possono diventare oltre un certo numero, se no va a finire che qualcuno si fa male, sia dal punto di vista immobiliare, che sociale. In questo momento, Catania è vuota e i negozi sono tutti sfitti. Anche noi andremo a chiudere, oltre che ad aprire, perché non si possono, a volte, tenere in piedi punti vendita aperti vent’anni fa, perché il mercato cambia. Andremo a migliorare la nostra rete, aumentando la qualità dell’organizzazione, cosa che abbiamo già iniziato a fare, migliorando la logistica, i trasporti, piccole cose che ci permettono di mantenere il mercato guadagnando sull’efficienza”.
Quanti negozi avete ad Etnapolis? E visitatori? Avete in mente di espandervi nel prossimo futuro?
AM. “I negozi sono 132, ma arriveremo a breve a 140, mentre il numero dei visitatori si attesta intorno a dieci milioni l’anno. Stiamo completando le aree da locare, per nuove attività che possano generare ulteriore attrazione, come attività ludiche per i bambini. Stiamo rafforzando alcuni settori e stiamo riqualificando alcuni punti vendita, immettendo qualche altra attività che mancava”.
 
In questo clima delicato, qual è la prospettiva futura? Avete progetti a lungo termine?
SA. “Sicuramente una politica di mantenimento, almeno per il momento, ma stiamo facendo progetti a un paio di anni. Abbiamo accelerato nell’espansione fino allo scorso anno; quest’anno abbiamo decelerato e stiamo pianificando per evitare errori. Bisogna essere cauti, riflettere un po’ di più, mediare maggiormente sui prezzi. In ogni caso, ribadisco che l’unica prospettiva che intravedo è quella della specializzazione in un determinato settore, che per noi è quello alimentare. Lo sviluppo lo vediamo, nel nostro territorio, sul lato occidentale e in programma abbiamo di sbarcare in qualche altra regione. Questo per quanto riguarda i discount. Per i superstore, i supermercati di quartiere, la linea A&O, c’è ancora del lavoro da fare nelle varie città”.
Avete progetti relativi alle strategie di comunicazione?
SA. “Sicuramente, in un momento come questo, è molto importante è puntare sulla giusta comunicazione, attraverso azioni mirate e comunicando meglio in base alle esigenze dei consumatori”.
Quanti punti vendita avete in totale? E dove siete presenti?
SA. “In tutto sono 74, mentre con il Consorzio, come Ard, superiamo le 200 unità. Una volta eravamo presenti maggiormente nella parte orientale della Sicilia, ma da quando abbiamo messo su la società a Palermo, siamo presenti su tutta l’Isola. Facciamo parte di un gruppo che in questo momento in Italia è il terzo”.
 
Etnapolis è il fiore all’occhiello di un Gruppo, il Gruppo Abate, tra i più grandi della Sicilia, e uno dei principali poli della Grande distribuzione organizzata in Italia. Come nasce il Consorzio regionale di cui fa parte?
SA. “Abbiamo costituito un Consorzio regionale quasi vent’anni fa, quando abbiamo deciso di metterci d’accordo con dei nostri già allora colleghi nel gruppo nazionale Gea, di Ragusa e Messina, e abbiamo iniziato a comprare le merci per i discount. È un consorzio, l’Ard, che pensa all’acquisto e alla distribuzione delle merci e alla politica dei prezzi; punti vendita che in questo momento stanno andando bene. Anche l’A&O va bene. Quello che in questo momento soffre un po’ di più è la grande struttura, perché la gente vuole spendere di meno e preferisce quella più piccola. L’ipermercato va malissimo e sta avendo tante difficoltà, perché il carrello è grande e ci si spaventa di riempirlo tutto”.
Quale strategia state attuando per fronteggiare questa nuova concorrenza?
SA. “La realtà è che, una volta, nel grande ipermercato si trovava di tutto a prezzi piuttosto contenuti. Oggi, invece, ci sono gli specialisti per ogni settore, per i casalinghi, per l’abbigliamento, per il bricolage, e la gente preferisce andare lì. Noi, come politica, dal momento che siamo nati come alimentaristi, vogliamo specializzarci di più in questo settore. Cerchiamo di non fare errori, puntando all’efficienza e all’efficacia altrimenti, in un momento come quello attuale, è finita, perché un punto che va male, se grande, fa perdere milioni di euro perché salta tutto il conto economico. Bisogna stare molto attenti alla domanda: le intolleranze alimentari, ad esempio, c’è molta gente che non può mangiare il glutine, e dunque l’assortimento va revisionato continuamente”.
 

 
Curriculum Salvatore Abate
 
Salvatore Abate nasce a Paternò il 21 ottobre 1962. È amministratore Unico dell’Alis Immobiliare Cta Spa, proprietaria del Centro Commerciale Etnapolis. È Direttore commerciale della Roberto Abate Spa, proprietaria di supermercati in tutta la Sicilia a marchio Famila, A&O, C+C e Ard Discount e Vice Presidente del Gruppo Selex. È consigliere del Consorzio Sd Sicilia Discounts, proprietario del marchio Ard Discount.
 
Curriculum Alfio Mosca
 
Alfio Mosca nasce a Catania il 23 settembre 1956. Imprenditore e presidente nazionale Itn del Consorzio di operatori di telefonia fissa e mobile Tim- Telecom ed esperto nella proggettazione e organizzazione di franchising, dal 2007 è consulente per lo sviluppo nazionale per la società Coralis, Secom- Crai, Sma e gruppo Sigma. Dal 2007 è inoltre direttore del centro commerciale Etnapolis

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