La Sicilia ha fame di infrastrutture - QdS

La Sicilia ha fame di infrastrutture

Rosario Battiato

La Sicilia ha fame di infrastrutture

mercoledì 14 Marzo 2012

Appello dell’associazione degli edili: bene l’appalto per l’autostrada Ragusa-Catania, ma certamente non basta. Ferlito: in due anni sono stati persi ventimila posti di lavoro solo nella parte orientale dell’Isola

PALERMO – La Sicilia ha fame. È un concetto che si estende a raggiera comprendendo la necessità di sopravvivenza quotidiana con tutta una serie di fattori essenziali per progettare il futuro di un’intera area. Le infrastrutture strategiche sembrano la chiave per poter coniugare occupazione, quindi necessità immediate, e sviluppo del commercio isolano, quindi inserimento dei prodotti isolani sui mercati nazionali. L’ultimo appello arriva direttamente dall’Ance Sicilia, che negli ultimi tempi ha denunciato la grande crisi che sta investendo il mondo edile isolano.
“L’Ance Sicilia – si legge in una nota dell’associazione degli edili – chiede a Stato, Regione e Anas, sul modello della ‘task force’ per sbloccare le opere al Sud creata dal ministro Barca col gruppo Rfi, di istituire una Conferenza permanente dei servizi che si occupi di sbloccare subito quelle infrastrutture stradali che non solo sono pronte a diventare cantieri e a distribuire redditi nel territorio, ma che sono anche capaci di mettere in moto a catena tante attività economiche e di generare sviluppo duraturo”.
In prima linea ci sono quelle opere che la Sicilia attende ormai da decenni. Nei giorni scorsi è sembrato un miracolo l’appalto della superstrada Ragusa-Catania. Collegare le due aree produttive più importanti della Sicilia orientale sembrerebbe una ovvietà ovunque tranne che nell’Isola, al punto che ci sono voluti decenni prima che tutto diventasse operativo. L’opera darà lavoro a 2 mila persone ed è già un primo segnale, ma non basta. Secondo le stime dell’Ance la Sicilia orientale che in due anni ha perso ventimila posti nel solo comparto edile.
“Per questo – ha precisato il presidente dell’Ance Sicilia, Salvo Ferlito – nel Ragusano occorre sbloccare subito le infrastrutture connesse: deve ‘decollare’ l’aeroporto di Comiso e bisogna finanziare e realizzare la bretella di collegamento fra l’aeroporto e la Ragusa-Catania; è anche fondamentale sbloccare subito l’appalto del tratto Rosolini-Modica dell’autostrada Siracusa-Gela, già finanziato con 339 milioni e che completerebbe l’anello stradale che congiunge le province di Caltanissetta, Ragusa, Siracusa e Catania e le collega ai principali poli produttivi e logistici”.
Ma non solo. Sempre secondo Ferlito, “Stato e Regione devono trovare una soluzione per la realizzazione del porto hub di Augusta, chiamato a coordinare le attività dei porti di Catania, Siracusa e Pozzallo ma sul cui finanziamento di 120 milioni pendono i dubbi della commissione Concorrenza dell’Unione europea malgrado l’Autorità portuale abbia già pubblicato i bandi di gara”. Il presidente regionale dell’Ance ha già allertato il riferimento nazionale dell’associazione, Paolo Buzzetti, al fine di promuovere una decisione congiunta Stato-Regione che “autorizzi l’Authority ad anticipare la quota di finanziamento di competenza dell’Ue”.
Del resto non si tratta solo di un elenco di grandi opere, ma anche di tutto un indotto correlato. Salvo Ferlito, infatti, fa riferimento ad “un programma di opere medio-piccole integrate e di supporto che, oltre a migliorarne la funzionalità e l’integrazione col territorio, coinvolgano le tantissime imprese edili medie e piccole (la maggioranza del tessuto produttivo), che, non potendo partecipare ai grandi appalti, resterebbero tagliate fuori da ogni occasione di lavoro”.

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