La crisi economica riduce i fondi anche al mondo del volontariato - QdS

La crisi economica riduce i fondi anche al mondo del volontariato

Francesco Sanfilippo

La crisi economica riduce i fondi anche al mondo del volontariato

venerdì 16 Marzo 2012

L’allarme del Comitato di Gestione del Fondo Speciale per il Volontariato: “Nel 2013 risorse dimezzate”. Nel 2011 destinati ai tre Centri Servizi per il Volontariato siciliani appena 3 milioni

PALERMO – La crisi economica odierna, originata dalle turbolenze speculative dei mercati finanziari, non risparmia il mondo del volontariato. Le fondazioni bancarie ridurranno, probabilmente, le già magre risorse per gli investimenti a favore dei Centri Servizi per il Volontariato. Questi centri sono finanziati dalle fondazioni bancarie che hanno l’obbligo, secondo la legge-quadro 266/91, di versare 1/15 dei loro ricavi a loro favore. Si tratta, quindi, di fondi privati che sono automaticamente versati nel bilancio dei centri servizi. In Sicilia, però, le fondazioni autoctone sono deboli, per cui il contributo delle fondazioni è molto meno rilevante. Esiste, però, un meccanismo di perequazione che permette alla Sicilia di ricevere un consistente contributo dalle fondazioni di altre regioni.
Le fondazioni principali in Sicilia sono quella del Monte Paschi di Siena, della Cariplo, dell’Istituto San Paolo, e del Banco di Sicilia. I contributi sono conferiti con progetto annuale e i centri servizi sono sottoposti a un rigido controllo da parte del Co.Ge, l’ente di controllo, mentre i revisori dei conti sono scelti dalle fondazioni. Il rischio diminuzione – se non addirittura l’impossibilità di distribuirli al sistema – dei finanziamenti delle Fondazione bancarie si porrà per il 2013. Per il 2011 sono stati destinati dal Co.Ge. ai 3 Csv siciliani 3 milioni di euro, mentre sono previsti altri 3,1 milioni per il 2012.
 
Questa distribuzione delle risorse è avvenuta in rispetto dell’accordo nazionale del 23 giugno 2010 che prevedeva da parte delle fondazioni bancarie l’accantonamento annuale di 50 milioni di euro per il finanziamento dei centri servizi e per cinque anni. La condizione essenziale per ottenere il rispetto dell’accordo era che l’utile della Fondazione superasse i 50 milioni, per cui le somme venivano accantonate in un fondo. Se non si superava tale soglia, il recupero dei finanziamenti sarebbe avvenuto da un fondo di riserva nazionale.
 
La crisi generale ha costretto il ricorso a quest’ultimo fondo che, a oggi, è già dimezzato a quasi 27 milioni di euro. Il rischio evidente, quindi, è quello che dal 2013 potrebbero non esserci fondi sufficienti per sostenere le attività del volontariato in Sicilia nella stessa misura degli anni precedenti. Il presidente del Comitato di gestione del fondo speciale per il volontariato in Sicilia, Vito Puccio, ha dichiarato: “Maggiore funzionalità del “sistema volontariato” in Sicilia al fine di ottimizzare le risorse delle fondazioni bancarie, che per i prossimi anni saranno notevolmente ridotte. Sul sistema volontariato in Sicilia c’è oramai la certezza che dal prossimo anno i fondi a disposizione saranno dimezzati e questo è un rischio sul quale tutti gli “attori” interessati devono prestare attenzione. Alla luce delle recenti notizie dei tagli ai fondi, tenere la convention del volontariato è necessaria. I tagli, inevitabilmente, ci imporranno di ottimizzare le risorse nel sistema”.
 
Il presidente del Co.Re.O.V Sicilia, Orazio De Guilmi, ha aggiunto: “Il nostro obiettivo è quello di dare finalmente un ruolo attivo alle organizzazioni di volontariato che, nel sistema, sino ad ora hanno avuto una posizione marginale. Questo porterà ad una maggiore sinergia coi tre Centri di servizio siciliani e col Forum del Terzo Settore”.

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