Dopo Fiat, no delle banche a Dr Motor - QdS

Dopo Fiat, no delle banche a Dr Motor

Rosario Battiato

Dopo Fiat, no delle banche a Dr Motor

sabato 17 Marzo 2012

Convocato un tavolo ministeriale sulle difficoltà incontrate nel passaggio tra le due case automobilistiche. Arcuri (Invitalia) in commissione Ars: ci sono problemi, ma li risolveremo

PALERMO – Fuori un sit-in delle tute blu, dentro la discussione sul futuro di Termini Imerese. Proprio ieri, nel corso di un’audizione alla terza commissione dell’Ars è stato sentito Domenico Arcuri, ad di Invitalia, per aggiornare lo stato dell’arte sulla situazione di Dr Motor e delle altre quattro imprese che dal 2012 avrebbero dovuto sostituire la Fiat. Complessivamente il giudizio pare positivo, ma appare strano che ancora a marzo la situazione non sia completamente definita, nonostante l’addio di Fiat sia noto da oltre un anno.
L’arrivo promette bene. Prima di entrare a Palazzo dei Normanni Domenico Arcuri annuncia buone nuove rispetto al complessivo assetto finanziario di Dr Motor. “Ci sembrano – ha aggiunto – novità positive”. In audizione è stato più preciso sulle cinque imprese. Lima ha presentato una proposta di proroga di 30 giorni perché ha chiesto di insediarsi nello stabilimento un tempo occupato da Magneti Marelli, area che toccherebbe però a Dr, secondo contratto. Quest’ultima “sta studiando il piano costi-benefici per questa cessione”, ha spiegato Arcuri che è sembrato possibilista sulle modalità di risoluzione. Per Biogen, invece, si terrà un incontro il 26 marzo, in cui sarà coinvolta anche l’Asi, per trovare un sito adatto all’insediamento. Newcoop, infine, non ha chiesto alcuna agevolazione ma solo un sito dove stabilire gli impianti. Il problema risiede nel coordinamento di questi interventi. “Il tentativo di riconversione dello stabilimento di Termini Imerese è unico nel suo genere”, ha proseguito Arcuri, “sia per come è stata comunicata la dismissione ma anche per l’intervento corale degli enti locali coinvolti”.
Anche quando la discussione si concentra su Dr il tema non sembra virare di ottimismo. “Dr ci ha presentato alcune integrazioni – ha sottolineato l’ad dell’advisor del ministero dello Sviluppo economico –  che avevamo chiesto. I tempi della legge ci impongono di attendere ancora qualche settimana”. Altre notizie hanno confortato sindacati e amministrazioni comunali presenti all’audizione. “Invitalia e ministero hanno già sciolto molti nodi e siamo sicuri di risolvere anche le ultime questioni relative a Termini”. Altre novità positive riguardano “la questione dell’aspetto finanziario di Dr”, mentre le attività collaterali “procedono molto più speditamente” con  “i cinque progetti tutti confermati”. Tuttavia non sembrano molto convinti sindacati e amministrazioni che avevo esordito all’incontro chiedendo a gran voce un altro incontro romano.
“Bisogna convocare al più presto un tavolo al ministero del lavoro per discutere della situazione di Dr”. Lo ha chiesto Roberto Mastrosimone, segretario della Fiom di Palermo. “Se anche a fronte delle garanzie della Regione le banche non sono disposte a finanziare il piano di Dr, è evidente che il problema c’è”. Gli ha fatto eco Salvatore Burrafato, sindaco di Termini. Intanto arriva anche l’urlo di disperazione degli operai. Michele Russo, operaio della Bienne sud, azienda dell’indotto della ex Fiat di Termini Imerese, ha rivolto un appello alla responsabilità. “Io con i miei colleghi – ha detto – non percepiamo la cig da tre mesi e siamo disperati”.
Per ottemperare a queste richieste è stato convocato, lo ha reso noto Arcuri, un tavolo ministeriale per discutere delle difficoltà incontrate nel passaggio del testimone tra Fiat e Dr Motor a Termini Imerese.

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