Beni confiscati alla mafia: 1 su 2 in Sicilia. Solo il 44% viene restituito alla collettività - QdS

Beni confiscati alla mafia: 1 su 2 in Sicilia. Solo il 44% viene restituito alla collettività

Patrizia Penna

Beni confiscati alla mafia: 1 su 2 in Sicilia. Solo il 44% viene restituito alla collettività

martedì 20 Marzo 2012

Agenzia Nazionale per l’amministrazione e destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. 4.649 gli immobili sequestrati nella nostra regione. Di questi 2.071 sono stati destinati e consegnati

PALERMO – L’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, ha pubblicato nei giorni scorsi la 2° Relazione Annuale relativa all’attività svolta nell’anno 2011. L’esiguità delle risorse umane, più volte denunciata, soprattutto a fronte dei molteplici e delicatissimi compiti che le sono stati attribuiti dalla legge, non ha tuttavia impedito all’Agenzia di raggiungere traguardi importanti su tutto il territorio nazionale ma in particolar modo nella nostra regione dove si riscontrano criticità significative sul fronte criminalità. Non a caso, infatti, dal documento pubblicato dall’Agenzia vengono fuori numeri impressionanti dal momento che risulta che il 43,6% dei beni definitivamente confiscati si trova localizzato in Sicilia e poco meno di un terzo nella sola provincia di Palermo.
L’Agenzia, oltre ad avviare un rapporto di collaborazione e scambio informativo con le forze dell’ordine e con l’autorità giudiziaria (a ciò si aggiunga che a dicembre è stata inaugurata proprio a Palermo una sede distaccata), ha coinvolto nei processi gestionali dei beni anche gli stessi soggetti istituzionali consentendo loro di giocare un ruolo importante nella tempestiva assegnazione dei beni.
“Nonostante le criticità riscontrate in questi due anni di attività – si legge nel documento – l’Agenzia è riuscita a destinare molti beni confiscati di particolare valore sociale e simbolico”. Tra i più significativi ci sono ad esempio alcuni terreni nella provincia di Agrigento destinati a finalità sociali, grazie alla collaborazione tra il Comune di Naro (Ag) e l’associazione Libera. A Polizzi Generosa, invece, i 150 ettari confiscati al boss Michele Greco, sono stati assegnati al Consorzio Sviluppo e Legalità per la valorizzazione dei terreni ad uso agricolo e sociale.
In Sicilia, nel 2010 gli immobili confiscati destinati erano stati 1.980. Nel 2011 sono passati a 2.071 (ovvero il 44,54% del totale rappresentato da 4.649 beni).
Pur non potendo negare gli importanti traguardi raggiunti dall’Agenzia, allo stesso modo non è possibile non fare menzione delle criticità oggettive con cui l’Agenzia suo malgrado è costretta a confrontarsi e che di fatto ne rallentano e condizionano pesantemente l’attività. Oltre il 77% dei beni immobili confiscati e gestiti dall’Agenzia su tutta la nostra Penisola, risulta interessato da criticità: gravami ipotecari, procedure giudiziarie in corso, occupazione sine titulo, beni inagibili ecc.
Al momento del suo insediamento come ministro dell’Interno del governo tecnico guidato da Mario Monti, Anna Maria Cancellieri aveva stabilito come priorità della sua attività istituzionale la lotta alla mafia e aveva anche promesso maggiore impegno sul fronte di una gestione più oculata e tempestiva dei beni confiscati alle organizzazioni mafiose. Tuttavia, tali criticità al momento continuano a persistere e non consentono una tempestiva destinazione del bene. Troppa burocrazia rallenta ancora la riassegnazione dei beni: ciò rende doverosa e più che mai attuale una riflessione sulla necessità di studiare soluzioni che rendano quanto più rapida possibile la “restituzione” alla collettività di quel bene o di quella ricchezza di cui il malaffare si è appropriato ingiustamente.
La Sicilia ha più che mai bisogno di risposte, di legalità.
 


Oggi la firma. 22 box e garage assegnati alla Regione siciliana
 
PALERMO – Ventidue fra box e garage confiscati a Cosa nostra saranno assegnati oggi alla Regione Siciliana. Gli immobili si trovano a Palermo, nella zona di Brancaccio, in via Luigi Galvani.
La firma per il trasferimento verrà apposta questa mattina alle 9 nella sede palermitana dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, in via Vann’Antò.
Box e garage verranno destinati ad archivi e a deposito per documentazione varia.
“Con la firma di domani – ha commentato l’assessore per l’Economia Gaetano Armao – si compie un altro passo avanti nella strada volta ad un utilizzo dei beni confiscati alla mafia nell’interesse della collettività che ne ha subito la prepotenza e la violenza”.
Nell’occasione l’assessore anticiperà all’Agenzia anche il programma di sviluppo delle colture e delle iniziative che si terranno sul feudo di Verbumcaudo e che saranno presentate al pubblico in occasione del Vinitaly che aprirà i battenti a fine settimana.

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