I professori del Sud sono i più severi d’Italia - QdS

I professori del Sud sono i più severi d’Italia

Liliana Rosano

I professori del Sud sono i più severi d’Italia

martedì 20 Marzo 2012

Dal Ministero dell’Istruzione, università e ricerca i dati sulla “Scuola in chiaro” sul rendimento degli alunni. A Palermo il 24% degli studenti di queste scuole non ha superato l’anno scolastico

Palermo – Un altro luogo comune da sfatare: il professore del Sud che regala voti e promuove tutti. Dalla fotografia scattata da “Skuola.net” su dati della “Scuola in chiaro” del Miur emerge un quadro che stupisce: i docenti più severi sono al Sud con percentuali di bocciatura più alte nelle scuole del meridione. Ad esempio, il record nazionale di bocciature va all’istituto tecnico per il turismo Caracciolo di Napoli. Nessun bocciato invece al liceo classico di via Ponti a Roma.
Lo studio sugli studenti bocciati di tutti gli istituti superiori di nove grandi città italiane (Torino, Milano, Firenze, Venezia, Genova, Roma, Napoli, Palermo e Cagliari),  delinea uno spaccato dell’insuccesso scolastico che merita di essere evidenziato. Lungo lo Stivale, i livelli di bocciatura sono molto differenti tra i diversi indirizzi scolastici – licei, istituti tecnici e istituti professionali  –  e anche all’interno della stessa città, basta spostarsi da un quartiere all’altro.
La particolare classifica per città vede al primo posto Napoli, col 27,3 per cento di bocciati, seguita da Cagliari, col 17,8 per cento. In coda, troviamo Roma, con un terzo dei bocciati (8,8 per cento) di Napoli, Venezia e Genova. Gli studenti più impegnati sono quelli dei licei classici (5,2 per cento di bocciati), seguiti dai compagni del liceo linguistico e dello scientifico. In cima alla classifica per indirizzi troviamo i ragazzi dei professionali: 22,8 per cento di bocciatura.
Nel capoluogo siciliano, al liceo classico la percentuale dei bocciati è del 5 % mentre al liceo scientifico sale al 9,8%. Sempre a Palermo, si riscontra una percentuale più alta di bocciati nei licei linguistici (9,3%) e nei licei ad indirizzo scienze umane (9,5). Sono però gli studenti dei licei artistici quelli “meno bravi”. A Palermo la percentuale di bocciati è del  22,5 % seguiti dagli studenti degli istituti professionali (media bocciati del 24%).  Infine, gli istituti tecnici tecnologici hanno una media di bocciati pari all’11,5 e quelli tecnici-economici del 14.
Nella top 10 delle scuole “più severe” d’Italia sono presenti 5 scuole meridionali. In cima spicca l’istituto tecnico-economico Caracciolo di Napoli con lo stratosferico tasso di bocciati del 73,7 per cento. E a seguire l’istituto professionale Silvestri, sempre di Napoli, con il 61,3 per cento di non ammessi alla classe successiva. Sul podio, al terzo posto, una scuola di Palermo: l’istituto tecnico Ferrara, col 46,9 per cento di bocciati. Seguito dal tecnico Giorgi di Milano, a quota 37,9 per cento. Chiudono la lista delle 10 scuole più severe della Penisola ancora un istituto di Napoli, l’artistico Palizzi (35,6 per cento) e l’istituto professionale Pellegrino Artusi di Roma, col 35,5 per cento di bocciati.
 

 
L’approfondimento. Anno scolastico valido nonostante le tante interruzioni
 
Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha inviato due circolari distinte a tutti i Direttori degli Uffici Scolastici Regionali e ai Dirigenti Scolastici di tutte le scuole di ogni ordine e grado, per confermare la validità dell’anno scolastico in corso e prorogare il termine delle iscrizioni per l’anno scolastico successivo. Nella prima circolare si spiega che, a causa degli eventi atmosferici, molte scuole non potranno effettuare i 200 giorni di lezione previsti dalla legge n.297 del 1994. Ma avvenimenti imprevedibili e straordinari legati al maltempo non possono comportare l’invalidità dell’anno scolastico.
La nota precisa inoltre che le istituzioni scolastiche interessate da prolungati periodi di sospensione dell’attività didattica, potranno comunque valutare una riorganizzazione del calendario scolastico finalizzato ad un recupero dei giorni non effettuati. Le decisioni delle scuole avranno l’obiettivo primario di consentire il pieno raggiungimento degli obiettivi di apprendimento per gli studenti e per gli insegnanti, gli adeguati elementi di valutazione.

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