Muos, installazione (e timori) in corso - QdS

Muos, installazione (e timori) in corso

Rosario Battiato

Muos, installazione (e timori) in corso

mercoledì 21 Marzo 2012

Proseguono senza sosta i lavori per realizzare la potentissima antenna radar della Marina Usa in territorio di Niscemi. Esperti: dall’inquinamento elettromagnetico seri rischi per la salute umana e le comunicazioni aeree

NISCEMI (CL) – Il territorio non ci sta. Nel ricco nord i movimenti combattono contro la Tav, un’infrastruttura, che, nel bene o nel male, servirebbe comunque ad accelerare il trasporto merci con il resto dell’Europa. In Sicilia ci si deve accontentare di schierarsi contro vecchie logiche ‘imperiali’ da guerra fredda, visto che l’antenna Muos di Niscemi, voluta dalla Marina a stelle e strisce, continua la sua marcia verso l’installazione.
In ballo c’è la salute dell’area, potenzialmente sottoposta all’inquinamento elettromagnetico, ma anche le intermittenze con l’eventuale apertura dell’aeroporto di Comiso, così come denunciato dal giornalista Antonio Mazzeo, che da anni si occupa della vicenda.
In campo è sceso anche il Partito democratico. Nei giorni scorsi una nota di Gigi Bellassai, presidente regionale Ecodem, e Raffaele Iacono, segreteria Pd Comiso, ha fatto il punto della situazione sulla costruzione dell’antenna radar della marina statunitense. Secondo i due democratici “la Sicilia non può continuare ad essere militarizzata e utilizzata come un sacchetto a perdere” perché il modello di sviluppo dell’Isola mal si lega “a una militarizzazione del territorio e ad una sua devastazione dal punto di vista ambientale”.
Le motivazioni sono svariate.
Il Muos è uno “strumento fortemente insidioso per la salute dei cittadini ma anche per l’interferenza che può provocare alle strumentazioni dell’aeroporto di Comiso sito al quale sono collegate le speranze di rilancio del sudest della Sicilia”.
In tal senso uno studio commissionato proprio dalla Marina Usa ad opera della Agi (Analytical Graphics, Inc., importante società con sede a Exton, Pennsylvania) sottolineò come questo tipo di trasmettitore non può essere installato “in prossimità di velivoli dotati di armamento, i quanto i detonatori potrebbero essere influenzati dalle emissioni elettromagnetiche del trasmettitore stesso”.
Fu verosimilmente questa la ragione per cui l’antenna, che inizialmente era stata progettata per la base americana di Sigonella, venne poi “trasferita” a Niscemi. Peccato che “se possono essere influenzati i detonatori – si legge nella nota – a maggior ragione lo saranno i sofisticati strumenti di controllo dell’aeroporto di Comiso e dei veivoli che vi transiteranno”.
I problemi non si fermano qui. La costruzione andrà a invadere anche un’area protetta, infatti “vogliono realizzare – denuncia il Pd – un complesso strutturale che cementificherà circa 2.509 mq tra strade e strutture all’interno di un’area protetta (la R.N.O. – Riserva naturale orientata – Sughereta di Niscemi), mentre il campo base specifico del Muos ha una superficie di circa mezzo ettaro”.
Il progetto prevede cinque trasmettitori, tre a Sistema obbiettivo ad utente mobile (Muos) e 2 a sistema elicoidale Uhf da installare presso il sito Ntrf di Niscemi. Citato inoltre uno studio di Gianfranco Di Pietro che spiega come “nel malaugurato caso di un puntamento errato, il fascio di una sola delle tre antenne potrebbe causare danni devastanti a persone o animali anche per esposizioni di soli 6 minuti”.
Tra le altre cose, denunciano Bellassai e Iacono, lo studio della Marina non prenderebbe minimamente in considerazione i possibili effetti della salute sulle popolazioni.

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