Per i fuoricorso di Palermo scatta il conto alla rovescia - QdS

Per i fuoricorso di Palermo scatta il conto alla rovescia

Desiree Miranda

Per i fuoricorso di Palermo scatta il conto alla rovescia

mercoledì 21 Marzo 2012

L’Università di Palermo vuole accelerare la conclusione dei percorsi formativi. Dovranno laurearsi entro il 2014 o reimmatricolarsi

PALERMO – Studenti del vecchio ordinamento, il tempo della laurea sta per scadere. Riforme su riforme negli ultimi dieci anni hanno interessato le università italiane facendo sì che in ogni ateneo coesistano studenti iscritti ad ordinamenti universitari differenti. Tale situazione, unita al proliferare di studenti iscritti in qualità di fuori corso, ha portato l’amministrazione dell’Università degli studi di Palermo, per ciascun ordinamento, ad una ricognizione delle norme che disciplinano gli istituti della decadenza e della rinunzia agli studi.
L’obiettivo è quello di adottare specifiche direttive volte ad agevolare la conclusione dei percorsi formativi precedenti la riforma del 2004 e così snellire le procedure amministrative portandole ad unicità. Con una delibera del senato accademico del 18 gennaio scorso si è dunque deliberato che “Gli studenti iscritti all’ordinamento 509 e ad ordinamenti antecedenti la riforma del 1999 (vecchio ordinamento) potranno portare a conclusione il loro curriculum e laurearsi entro la sessione straordinaria di laurea dell’ a.a. 2012/2013, ovvero la sessione di marzo 2014.
Sono passati tanti anni dall’iscrizione di questi studenti e adesso è arrivato il momento di finire il proprio corso di studi. “D’altra parte – come afferma Vito Ferro, delegato alla didattica dell’ateneo palermitano – i corsi non sono più attivi da anni e non figurano neanche nel manifesto degli studi”, ma ci sono sempre gli esami. Se da una parte l’università fissa dei termini improrogabili per i ‘vecchi’ studenti, dall’altra vuole anche aiutarli a laurearsi in tempo. Così, per le materie definite ‘scoglio’ perché particolarmente impegnative sono organizzati dei corsi di recupero.
La prima tornata è stata già fatta e si stanno organizzando per la seconda. “Stiamo facendo una indagine tra tutte le facoltà e i corsi di laurea per capire bene quali sono le materie importanti da recuperare e presto il senato delibererà i nuovi corsi di recupero.
In generale si tratta di sei materie per ogni facoltà” conclude il delegato di Palermo. Per quanti non dovessero riuscire a laurearsi entro la sessione di marzo del 2014, dovranno provvedere ad una nuova immatricolazione cambiando ordinamento. Nel caso in cui, inoltre, il corso di studi in cui devono iscriversi sia diventato negli anni a numero programmato per regolamento dell’ateneo palermitano, “non dovranno sostenere i test di ammissione, ma saranno iscritti in sovrannumero” come spiega Vito Ferro.
 
Nel caso in cui, invece, il corso di laurea sia a numero programmato a livello nazionale, quindi medicina, odontoiatria, professioni sanitarie, architettura e ingegneria edile, tutti quelli che si sono immatricolati prima del 2000/2001 devono per forza sostenere i test di ingresso. Tutti quelli, invece, immatricolati dopo il 2001 non sono obbligati a sostenere il test, perché “risultano già inseriti nella programmazione nazionale del Miur” spiega ancora Ferro.

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