La Conferenza delle Regioni discute sui tagli delle esenzioni per i celiaci - QdS

La Conferenza delle Regioni discute sui tagli delle esenzioni per i celiaci

Iole Gagliano e Francesca Pecorino

La Conferenza delle Regioni discute sui tagli delle esenzioni per i celiaci

giovedì 22 Marzo 2012

Aic Sicilia denuncia: “Vogliono mettere un ticket per l’acquisto degli alimenti senza glutine”

PALERMO – La legge del 4 luglio 2005 n. 123 definisce la celiachia come malattia rara e sociale ed ha lo scopo di sostenere la persona che ne è affetta nei suoi bisogni pratici nonché nei problemi psicologici. Una volta diagnostica la malattia, il celiaco ha diritto a ricevere gratuitamente gli alimenti dietetici privi di glutine. è il Servizio Sanitario Nazionale che si occupa di effettuare tale erogazione e i tetti di spesa sono stati definiti per la prima volta dal D.m. 8/6/2001 e poi confermati dal D.m. 4/5/2006.
Abbiamo rivolto alcune domande a Fabio Leone, Presidente dell’ Associazione Italiana Celiaci, Aic Sicilia Onlus.
Il contributo previsto dalla legge è commisurato al fabbisogno dei celiaci?
“La tipologia e la quantità dei prodotti dietoterapeutici senza glutine, individualmente consumati, sono correlate alle singole abitudini alimentari. Molti celiaci (giovani, sportivi, persone che svolgono lavori faticosi), lamentano che il tetto di spesa previsto non è sufficiente per le proprie necessità mensili”.
Come mai il tetto di spesa cambia, tra maschi e femmine, a seconda delle regioni?
“I tetti di spesa suddivisi, per sesso e fascia d’età, sono determinati in base al fabbisogno calorico totale, calcolato in base ai Larn – Livelli di Assunzione giornalieri Raccomandati di energia e Nutrienti per la popolazione italiana – fissati da nutrizionisti e ricercatori della materia. Il calcolo del fabbisogno è uguale per maschi e femmine fino a 10 anni di età e dopo si differenzia a favore dei primi: 3000 calorie contro le 2.200 delle donne. Inoltre, circa il 35% del fabbisogno è da soddisfare con prodotti privi di glutine e, in base ai prezzi praticati dall’industria, è stato calcolato il tetto di spesa. Avverso il decreto furono presentati da Aic ben 2 ricorsi al Tar, che li ha rigettati, statuendo che le cifre devono essere considerate un contributo e non la copertura totale della spesa. Alcune regioni li hanno integrati con propri fondi e, a quanto mi risulta, soltanto il Piemonte ha parificato l’importo del rimborso tra uomo e donna, ma al ribasso Non è questo l’obiettivo di Aic Sicilia che mira alla parificazione verso l’importo maggiore”.
Quali sono le difficoltà più diffuse per i celiaci?
“Principalmente quelle relative alla consumazione dei pasti fuori e per questo l’Aic ha avviato il progetto ‘Afc – Alimentazione Fuori Casa’ allo scopo d’informare e diffondere la cultura del ‘senza glutine’ in tutti i posti dove il celiaco si reca ed esprime la sua socialità”.
È vero che si paventano tagli alle esenzioni di legge?
“Si tratta soltanto di ipotesi. A prefigurare l’introduzione dei ticket è, per ora, solo una bozza di lavoro allo studio della Conferenza delle Regioni. Queste ritengono che il finanziamento statale al settore sanitario per il biennio 2013-2014 sia insufficiente e che si debba ricorrere alla compartecipazione dei cittadini alla spesa, introducendo un ticket per i cosiddetti “dispositivi medici”, compresi gli alimenti senza glutine. Un ticket proporzionato al reddito e al patrimonio familiare secondo i parametri Isee. Non vi è, allo stato, alcuna decisione già presa ed Aic Nazionale segue gli sviluppi della situazione affinché l’ipotesi possa rientrare”.
è possibile la libera spesa del buono su tutto il territorio nazionale? Quali sono le proposte dell’Aic?
“La regionalizzazione della Sanità pubblica pone delle difficoltà all’utilizzo del buono. Ciò in quanto le farmacie e gli altri soggetti autorizzati a ritirare tale buono devono chiederne il rimborso alla regione emittente e addirittura, sembra, alle aziende sanitarie. Alcune regioni come il Lazio hanno previsto che il celiaco, con domicilio temporaneo nella regione, abbia diritto alla prescrizione dei buoni, previa dichiarazione dell’ Asp di residenza di non fruizione dello stesso beneficio. Il libero acquisto dei prodotti su tutto il territorio nazionale, allo stato, è assolutamente impossibile. La soluzione alle difficoltà dovrà essere ricercata nelle potenzialità informatiche della tessera sanitaria o di altro supporto. In Sicilia stiamo discutendo con i funzionari dell’assessorato alla Sanità alcune alternative”.
 

 
Aic Sicilia, dal 1985 un aiuto concreto per il celiaco
 
AIC Sicilia è una Onlus, attiva dal 1985, con sede sociale a Messina, ed una sede anche a Palermo. L’AIC aiuta il celiaco a gestire la propria vita ed avere le informazioni necessarie per evitare il glutine che, spesso, è nascosto dove nessuno pensa potrebbe esserci. Il celiaco, al momento dell’iscrizione riceve in Associazione o a casa un pacchetto informativo contenente l’ultimo numero della rivista quadrimestrale “Celiachia Notizie” ed anche un Prontuario dove sono elencati circa 12.000 prodotti alimentari privi di glutine e la Guida dell’Alimentazione Fuori Casa, dove sono indicati oltre 2.500 locali in tutta Italia, circa 160 in Sicilia, informati sulla cucina senza glutine. L’Associazione fornisce anche un supporto medico-scientifico, a mezzo del consulente scientifico, psicologico, e, tramite una dietista, consigli per una corretta dieta senza glutine. Importante è la collaborazione con i SIAN (Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione) di tutte le ASP della Regione per la formazione dei ristoratori e degli allievi degli Istituti Alberghieri. Sul sito aicsiciliaonlus.it è disponibile l’aggiornamento, in tempo reale, di tutte le attività dell’Associazione.

Avv. Iole Gagliano
Avv. Francesca Pecorino
Collegio dei professionisti di Veroconsumo

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