Si punta sui fondi Ue per finanziare i progetti - QdS

Si punta sui fondi Ue per finanziare i progetti

Desiree Miranda

Si punta sui fondi Ue per finanziare i progetti

martedì 27 Marzo 2012

Forum con Vera Greco, sovrintendente ai Beni culturali di Catania

Cosa ha fatto ad un anno e mezzo dal suo insediamento e dopo la nuova struttura direzionale dei parchi archeologi e dei musei?
“Molti compiti, quasi tutti a dire il vero, sono rimasti alla Sovrintendenza. Sono i compiti di tutela istituzionale, ma ci sono circa 20 dirigenti in meno. Sono arrivata nel periodo di passaggio che in quanto tale ha creato un po’ di confusione, ma devo dire che non abbiamo avuto grossi problemi. Un lavoro enorme per molti traslochi anche di personale e il trasferimento e la consegna di moltissimi materiali archeologici che sono ancora in corso”.
È molto tempo che non vengono pubblicati dei bandi. Come mai?
“Da un lato abbiamo un restringimento della spesa corrente di circa il 70%. Alcuni bandi ci sono, ma solo per il settore storico-artistico, altri, ma pochi a dir la verità, sono invece per il settore architettonico e archeologico. Sono quelli finanziati con i fondi Po Fesr. Per questi abbiamo dei decreti attuativi di finanziamento e quindi i soldi sono già bloccati e dobbiamo ottimizzarli”.
Quali i progetti realizzati o in corso di realizzazione per Catania con i fondi Po Fesr per il periodo 2007/2013?
“Sono 10, ma ce ne sono anche ad Acicatena, Acireale, Caltagirone, Linguaglossa e Misterbianco. Un totale di circa 10 milioni di euro di investimenti. In città, il museo Casa Vaccarini sarà riqualificato e trasformato in sede del museo interdisciplinare Vito Amico Statella per un importo di circa un milione e ottocento mila euro. Risistemeremo l’ex casa del Balilla, dove c’era il centro Experia, per un totale di circa tre milioni di euro per poi consegnarlo all’Ersu ed è previsto un incremento della valorizzazione e della pubblica fruizione del complesso archeologico Teatro antico – Odeon – Terme della Rotonda per quasi quattro milioni di euro. Ancora, è previsto l’adeguamento funzionale e tecnologico e il superamento delle barriere  architettoniche del plesso costituito dalla casa museo Verga e dalle case Lazzaro e Bonanno, per poco più di due milioni di euro, nonché il recupero dei beni storici artistici del museo Verga e delle biblioteche personali di Verga, De Roberto e Capuana per ottocento mila euro. È già esecutivo il progetto di rifunzionalizzazione del deposito archeologico nell’ex fonderia Finocchiaro per mezzo milione di euro e presto saranno restaurati gli affreschi della Cattedrale e potenziata la banca dati provinciale del sistema bibliotecario. Per il complesso dei gesuiti, inoltre, stiamo procedendo con le conferenze dei servizi”.
E i progetti per gli altri comuni quali sono?
“Siamo la stazione appaltante per il parco archeologico Valle delle Aci, anche se i progettisti non sono nostri. Faremo quindi gli appalti dei lavori di valorizzazione e fruizione delle Terme di Santa Venera al Pozzo ad Acicatena per un importo di due milioni e duecento mila euro e il restauro degli affreschi del santuario di Loreto ad Acireale per poco più di quattrocento mila euro. Sarà interessato da lavori di recupero anche il complesso di contrada Campanarazzo a Misterbianco. È infine esecutivo il progetto per il museo della ceramica di Caltagirone e a breve faremo il bando. Infine è stato già consegnato il progetto definitivo per Casa Puglia a Linguaglossa”.
 
Esiste un sito per la promozione dei nostri beni artistici?
“La Regione ha sempre promesso un sito aggiornato e unico per tutti i beni, ma nonostante varie convocazioni non è ancora partito nulla. Eppure è lo strumento più utilizzato dai turisti quindi servirebbe una interfaccia comune, facile e veloce. Oltre al rispetto degli orari di apertura sempre, anche se non tutti i giorni, ma deve esserci la certezza dell’apertura”.
Qual è la sua ricetta per sfruttare al meglio le potenzialità turistiche di Catania che sono tantissime?
“Serve fare rete, sinergia, concentrazione e integrazione. È la ricetta indicata dall’Unione europea. Il nostro problema è che facciamo una miriade di piccole e frammentatissime iniziative che mancano anche in comunicazione e organizzazione pensata per tempo. Inoltre non esiste una cabina di regia tra i vari assessorati e le iniziative sono di carattere limitato e provinciale”.
Quali le difficoltà maggiori per la gestione della Sovrintendenza?
“Abbiamo un problema di custodia. Sono pochi e possono fare solo un tot di ore altrimenti scattano tutta una serie di problemi sindacali quindi esternalizzare il servizio conviene”.
Questo porta alla chiusura e alla mancata promozione di molti siti.
“Purtroppo sì, a discapito dei visitatori. Molti dei nostri siti non si conoscono e non vengono valorizzati per come dovremmo. L’Etna, ad esempio, è diventata la pattumiera dei catanesi. Il turista non solo non ha un solo sito internet completo di informazioni, la trova sporca”.
 

 
Curriculum Vera Greco
 
Vera Greco nasce a Catania il 20 aprile 1958; nel 1982 consegue la laurea in architettura con il massimo dei voti, e l’anno successivo l’abilitazione all’esercizio della professione. Numerose le partecipazioni a convegni e corsi didattici sul tema della pianificazione territoriale e urbanistica; tra gli incarichi più recenti ricordiamo quello di direttore della galleria regionale di Palazzo Bellomo di Siracusa nel 2001. Dal 2007 al 2010 è stata soprintendente ai Bb.cc.aa di Ragusa. Da settembre 2010 è soprintendente ai Bb.cc.aa di Catania.

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