Usura e racket, nel messinese diminuiscono le denunce - QdS

Usura e racket, nel messinese diminuiscono le denunce

Anna Claudia Dioguardi

Usura e racket, nel messinese diminuiscono le denunce

giovedì 29 Marzo 2012

La Corte d’Appello di Messina ha preso in esame il periodo tra il primo luglio 2010 ed il 30 giugno 2011. Per queste due tipologie di reato un’inversione di tendenza rispetto all’anno scorso

MESSINA – Tra reati in aumento e in forte diminuzione, è comunque complessivamente positivo il bilancio tracciato dalla Corte d’appello di Messina in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario in corso.
 Il periodo compreso tra il primo luglio 2010 e il 30 giugno 2011, vede infatti decrescere le denunce riguardanti la maggior parte dei reati penali.
In particolare, come sottolineato dal presidente della Corte d’appello messinese, Niccolò Fazio, registrano una  forte diminuzione i delitti contro il patrimonio. Nei dettagli si è verificata una diminuzione del 15 percento per quanto riguarda i furti in abitazione, decresce in misura maggiore la percentuale di denunce per estorsione (- 18 percento), e infine si è registrata una diminuzione del 3 per cento per il reato di rapina.
Un anno quindi fortemente positivo, soprattutto se paragonato con il periodo giudiziario immediatamente precedente. Tra il 2009 e il 2010, infatti, le stesse tipologie di reato avevano avuto un andamento totalmente opposto. Rapine ed estorsioni in particolare avevano registrato aumenti rispettivi del 44,68 percento e del 12,28 percento.
Discorso a parte merita il reato di usura, reato per il quale l’incremento delle denunce deve essere paradossalmente letto in maniera positiva. Quest’anno si è verificata una leggera flessione del 6 percento. Lo scorso anno, con un incremento pari al 33,33 percento, è stato quindi sicuramente migliore sotto tale punto di vista, perché, come aveva allora sottolineato il presidente Fazio, doveva essere letto come il sintomo positivo di un mutamento nell’atteggiamento delle vittime “che, incoraggiate dalle associazioni che operano nel campo, si inducono a denunciare lo strozzinaggio, mostrando una maggiore fiducia nelle istituzioni”.
Tra i delitti penali, anche gli omicidi, volontari, tentati e consumati, hanno registrato un peggioramento, così come purtroppo si chiude in negativo il quadro riguardante le lesioni colpose derivanti da infortuni sul lavoro. Un andamento che conferma tristemente la realtà già registrata per l’annata precedente.
Diminuiscono invece, contrariamente ai dati precedenti e in misura de 20 percento, le lesioni causate da incidenti stradali.
Tra i reati penali rientrano anche quelli contro la libertà sessuale, tra cui la violenza vera e propria, che non ha registrato mutamenti significativi; i delitti contro la libertà individuale, definizione con la quale si identifica anche la pedofilia e pedopornografia che, nel periodo in esame ha registrato un calo, così come sono diminuite in misura del 7 per cento, le denunce per riduzione in schiavitù e tratta di essere umani. Infine lo stalking, una categoria introdotta nel 2009 facente parte dei reati contro la libertà morale, al contrario degli altri reati citati registra un aumento, forse dovuto proprio alla recente introduzione nel codice penale e quindi ad una consapevolezza ancora non totalmente compiuta nei cittadini rispetto a atteggiamenti di violenza di questo tipo.
 


Il presidente Fazio: “Sacrifici per colmare le lacune della giustizia”
 
Da questa breve analisi è emerso come, tra alti e bassi, l’anno giudiziario 2010/2011 sia stato nel complesso positivo. Tuttavia sono molte le criticità sottolineate dal Presidente della Corte d’appello, Nicolò Fazio, in occasione del discorso di inaugurazione dell’anno in corso, che più che i reati riguardano il funzionamento vero e proprio del sistema giustizia, che deve fare i conti con forti tagli.
“Ci attendono prove impegnative – ha commentato Fazio – in cui dovremo fare ricorso allo spirito di sacrificio e all’entusiasmo che continuano a sorreggere il nostro operato, per colmare le lacune del sistema-giustizia, sopperire alle carenze di risorse umane, strumentali e finanziarie, alimentare la speranza dei cittadini nell’affermazione del diritto e della giustizia contro i violenti attacchi della criminalità organizzata, del malaffare e del disordine sociale. Da parte nostra – ha concluso -continueremo ad operare con senso della misura, slancio ideale e senza mai perdere di vista i postulati costituzionali di autonomia e indipendenza dell’ordine giudiziario e di soggezione dei giudici solo alla legge”.

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