Caro-carburante e crisi, gli italiani hanno smesso di acquistare auto - QdS

Caro-carburante e crisi, gli italiani hanno smesso di acquistare auto

Liliana Rosano

Caro-carburante e crisi, gli italiani hanno smesso di acquistare auto

giovedì 05 Aprile 2012

A marzo crollo del mercato: -26,72%, sul quale ha influito il lungo sciopero delle bisarche. Calo anche nel numero dei passaggi di proprietà dell’usato di oltre l’8%

PALERMO – In tempi di crisi come questa, l’ultima cosa a cui pensano i siciliani è quella di comprare un’automobile. Se poi aggiungiamo pure il fatto che la benzina è in costante aumento, la scelta di una nuova automobile resta un pensiero da abbandonare. E i dati del resto lo confermano: calo vertiginoso delle vendite di autovetture nuove nel mese di marzo.
Secondo i dati della Motorizzazione, le auto immatricolate sono state nello scorso mese 138.137, un numero decisamente inferiore un -26,72 per cento in meno rispetto allo stesso mese del 2011, quando ne furono immatricolate 188.49. Un risultato molto negativo, considerando che nel confronto tra il mese di febbraio 2012, con 131.060 autovetture messe in circolazione, e quello dell’anno passato la variazione era di -18,69% con l’immatricolazione di 161.193 autovetture.
Sul risultato eccezionalmente negativo del mese scorso, secondo quanto scritto dal Centro Studi Promotor, ha influito lo sciopero delle bisarche, che è durato oltre sei settimane ed è stato sospeso soltanto il 28 marzo. Questo rende difficile stimare l’andamento del mercato in marzo al netto della turbativa introdotta dallo sciopero. Qualche elemento utile per valutare l’effetto bisarche, secondo il CSP, può venire dai dati sull’ultimo grande sciopero di questi mezzi per il trasporto di autoveicoli, che durò dal 26 aprile al 24 maggio 2005. Allora il calo in maggio in una situazione di mercato sostanzialmente stabile, fu del 27%. Una percentuale, cioè, più o meno uguale al calo del marzo scorso, che si è invece prodotto in una situazione di mercato fortemente negativa, dato che in gennaio e in febbraio si è registrato un calo del 17,8%. Certo, è arbitrario ritenere che lo sciopero delle bisarche 2005 e quello di febbraio e marzo scorsi, anche se di durata sostanzialmente analoga, abbiano avuto lo stesso impatto sulle immatricolazioni.
Tuttavia non si può non sottolineare che il calo del 26,7% registrato in marzo non è coerente con un forte impatto negativo dello sciopero delle bisarche e contemporaneamente con una domanda in calo del 17,8% come nel primo bimestre. Delle due, l’una: o le sciopero delle bisarche, al di là degli alti lai degli addetti ai lavori, non ha avuto un grande impatto sulle vendite o la domanda in marzo non è stata così depressa come nei primi due mesi dell’anno.
Nello stesso periodo di marzo 2012, poi, sono stati registrati 391.863 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di -8,22% rispetto a marzo 2011, durante il quale ne furono registrati 426.972 (nel mese di febbraio 2012 sono stati invece registrati 339.756 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di -16,82% rispetto a febbraio 2011, durante il quale ne furono registrati 408.440). Nel mese di marzo 2012 il volume globale delle vendite (530.000 autovetture) ha dunque interessato per il 26,06% auto nuove e per il 73,94% auto usate.
Nel periodo gennaio-marzo 2012 la Motorizzazione ha in totale immatricolato 406.907 autovetture, con una variazione di -20,95% rispetto al periodo gennaio-marzo 2011, durante il quale ne furono immatricolate 514.759. Nello stesso periodo di gennaio-marzo 2012 sono stati registrati 1.080.841 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di -9,94 rispetto a gennaio-marzo 2011, durante il quale ne furono registrati 1.200.197.
A margine, da registrare il dato 2011 sulle immatricolazioni di autocarri con portata superiore alle 3,5 tonnellate, che in Sicilia sono diminuite del 31,3% rispetto al 2010. Le immatricolazioni di autobus, invece, sono aumentate del 3,1%.
Tra le province siciliane, per quanto riguarda i primi, gli unici dati positivi sono quelli fatti registrare a Messina (+36,4%) e Caltanissetta (+9,1). Per quel che riguarda gli autobus spiccano i dati di Caltanissetta (+200%) e Palermo (+143,8%).
I dati derivano da uno studio del Centro Ricerche Continental Autocarro su dati Aci.

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