Gestire le emergenze e riqualificare i Cpi - QdS

Gestire le emergenze e riqualificare i Cpi

Anna Greco

Gestire le emergenze e riqualificare i Cpi

giovedì 05 Aprile 2012

Forum con Francesco De Francesco, direttore Ufficio provinciale del Lavoro di Messina

Quali sono state le vostre maggiori attività lavorative espletate nell’anno appena passato?
“L’anno 2011, come attività, è stato caratterizzato essenzialmente da una gestione delle cosiddette politiche passive del lavoro. Nella situazione in cui ci troviamo nella Regione Sicilia, purtroppo, e la città di Messina non fa chiaramente eccezione, ci manca a livello di ufficio del lavoro quel salto di qualità che porterebbe a fare da politiche passive, politiche attive".
Quali sono e cosa intende per politiche passive?
“Le politiche passive sono quelle finalizzate a gestire le situazioni cosiddette di emergenza, di sostegno al reddito. E noi stiamo andando avanti proprio cercando di andare incontro a quelle che sono le esigenze di chi ha perso il lavoro, di chi si trova in uno stato di sospensione dal lavoro. Anche lo Stato è intervenuto attraverso lo strumento degli ammortizzatori sociali in deroga; strumento che nasce proprio per ampliare la platea di soggetti beneficiari e di andare incontro anche a chi non avrebbe nessun tipo di sostegno. Il nostro impegno, quindi, per quasi tutto il 2011 è stato finalizzato all’istruttoria di pratiche relative alla cassa integrazione ed alla mobilità in deroga, che ha riguardato centinaia di istanze".
Questo nuovo anno come si presenta? Ci sono i segnali di possibilità e di occasioni diverse?
“Ci doveva essere, in questo 2012, un segnale di inversione di tendenza ma ancora non lo troviamo. Un dato su tutti: l’accordo Stato Regione è stato firmato nella terza settimana di marzo; alla Regione Sicilia sono stati assegnati in totale cinquanta milioni di euro da distribuire nell’ambito delle nove province. Si erano già attivate le organizzazioni sindacali e le aziende per la presentazione di queste istanze (che seguono un ordine cronologico). Ad oggi abbiamo circa cento settanta istanze di cui circa cento venticinque attengono alla mobilità in deroga, le restanti alla cassa integrazione".
Può farci un esempio concreto di difficoltà aziendali presenti sul territorio messinese?
“Sì. Stiamo trattando proprio in questi giorni la vicenda della birra Triscele: una azienda che sa di dovere chiudere perché si trova in un sito dove obiettivamente non si può più fare attività industriale, che opera in perdita per svariati motivi (tra cui la mancata acquisizione del marchio birra Messina), che vuole delocalizzare. Per fare questo, però, ha bisogno di soldi. Investe cedendo questi siti ma purtroppo la burocrazia è ancora ferma. E chi ci va di mezzo è il lavoratore. Siamo dunque, a fronte di una cassa integrazione che doveva durare un anno (tempo sufficiente perché l’azienda presentasse un piano industriale) di fronte ad una pratica che ancora non è stata definita. Ed ecco uno dei motivi per cui, non essendoci altri strumenti, la Triscele è costretta e farà ricorso alla cassa integrazione in deroga".
Quali, a suo parere, gli strumenti possibili affinché si possa fare il salto di qualità che porterebbe a sviluppare politiche attive?
“Stiamo cercando, per quanto riguarda il nostro lavoro ed attività, di ripristinare una situazione andata per così dire in corto circuito, cioè l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro. Sto parlando della rivalutazione dei centri per l’impiego, gli ex servizi circoscrizionali. Il Formez sta cercando di portare avanti queste politiche anche nell’Italia Meridionale. Si vogliono creare anche qui in Sicilia, come già avviene per il Nord Italia, i così detti osservatori del mercato del lavoro".
 
Quali saranno le attività di questi osservatori?
“In questa prima fase si è stabilito di prendere come punti di riferimento e come centri pilota 5 province: Messina, Palermo, Catania, Ragusa, Caltanissetta. All’interno di queste sono stati individuati 5 centri pilota. Per quanto riguarda la mia provincia, il centro prescelto è stato quello di Milazzo. Obiettivo di ogni centro sarà diventare punto di incontro tra domande e offerte di lavoro e fare effettivo collocamento. Operativamente questo progetto dovrebbe partire prima dell’estate”.
Da quante unità è composto l’organico?
“Bisogna tener conto che da me dipendono ufficio provinciale ed i vari centri per l’impiego. L’ufficio provinciale consta di circa 115 dipendenti. Tutta la platea nel suo complesso ed inclusi i centri per l’impiego consta di 300 unità”.
Quanti sono i centri per l’impiego?
“Nella mia provincia i centri sono 13”.
Il personale in servizio è sufficiente e com’è il livello dell’informatizzazione?
“Un dato su tutti: ogni centro dell’impiego dovrebbe avere 1 dirigente; ogni ufficio del lavoro oltre il direttore dovrebbe avere 3 dirigenti di unità operativa. Nella provincia di Messina posso avvalermi dell’ausilio di soli 5 dirigenti. Per quanto riguarda l’informatizzazione, il Ministero, inoltre, sta portando avanti il progetto “click lavoro” che servirà a mettere in combinazione domanda ed offerta di lavoro”.
 

 
Curriculum Francesco De Francesco
 
Francesco De Francesco, laureato in Giurisprudenza, è entrato nell’ Amministrazione nel ‘74 come consigliere presso l’Ufficio Regionale del Lavoro di Cagliari. Ha ricoperto l’incarico di Capo Reparto collocamento e rapporti di lavoro. Nel 1985 è transitato nei ruoli della regione Siciliana come Dirigente Superiore e poi come Dirigente di II fascia. Nel 2008 è stato trasferito presso l’Assessorato Regionale Lavoro come Capo Area. Dal 2010 è Direttore dell’Ufficio Provinciale del Lavoro di Messina.

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