Avviso 8 definitivamente bocciato. Si perdono 180 milioni di euro - QdS

Avviso 8 definitivamente bocciato. Si perdono 180 milioni di euro

Michele Giuliano

Avviso 8 definitivamente bocciato. Si perdono 180 milioni di euro

giovedì 05 Aprile 2012

I rilievi della Corte dei Conti Sicilia non sono stati superati dalle controdeduzioni del Dipartimento. Dubbi sulle modalità di valutazione dei progetti ammessi a finanziamento

PALERMO – Un danno enorme la perdita dell’Avviso 8 per la Sicilia, molto di più di quello che in apparenza può sembrare. E va al di là anche del finanziamento concesso (seppur sono ben 180 milioni di euro che vanno in fumo). Perché il sistema contemplato da questa misura prevedeva tirocini in azienda e corsi di formazione avanzati per l’inserimento occupazionale.
Un meccanismo che in Sicilia ancora funziona e riesce a misurarsi sul mercato. Una conferma recente è data ad esempio dal progetto Inla di Italia Lavoro che ha avviato i primi 124 tirocini finanziati direttamente dal Ministero del Lavoro. Ad avere convinto il ministero la fase sperimentale dei tirocini che aveva portato alla stabilizzazione di circa 800 disoccupati in Sicilia. Una buona percentuale rispetto ai tirocinanti di partenza. Dunque l’Avviso 8 poteva essere una buona valvola di sfogo ma, come spesso accade in Sicilia si è alla fine rivelato una grande occasione persa. Dopo i rilievi, infatti, la Corte dei Conti ha in questi giorni definitivamente bocciato l’Avviso 8. Evidentemente non hanno convinto le controdeduzioni che erano state presentate dal Dipartimento della Formazione professionale, guidato dal dirigente generale Ludovico Albert.
Lo stesso manager però in tal senso preferisce essere più cauto. Alla domanda su come adesso il Dipartimento si muoverà dopo la notizia della bocciatura lui è chiaro: “Anzitutto non mi sento di esprimermi nel merito – precisa – perché prima di tutto voglio leggere le motivazioni di questa bocciatura. In secondo luogo ci confronteremo, tecnici e politici, per stabilire il da farsi nel quadro di una concertazione equilibrata. E’ evidente che il tecnico può dare solo indicazioni, poi a decidere è il politico”.
Per il resto quindi c’è poca voglia di parlare da pare del dirigente preso di mira sempre più dalla politica anche per via dei ritardi collegati all’emanazione del Prof 2012 e per la riduzione dei finanziamenti al Piano del 2011 che ha portato ad almeno 4 mila lavoratori del settore alla cassa integrazione. Anche se ancora si attende l’ufficialità, appare chiaro che le criticità che già i magistrati contabili avevano esposto non sono state superate.
La Corte dei Conti aveva espresso dubbi sulle modalità di valutazione dei progetti ammessi a finanziamento ed esclusi, sulla riduzione dell’importo dei progetti per finanziamenti superiori rispetto a quelli richiesti dagli enti stessi, in un caso addirittura il numero dei destinatari è maggiore a quello previsto dal bando, oppure il numero degli allievi e quello delle ore di intervento superano il tetto massimo previsto dal bando ed, inoltre, il finanziamento ammesso è inferiore a quello richiesto. Adesso la politica chiede la testa di Albert e non solo: “Ancora una volta la Sicilia perde importanti risorse comunitarie e posti di lavoro – ha sottolineato il deputato regionale del Pdl, Salvino Caputo – a causa della superficialità e non competenza degli organi politici e tecnici della Regione. Ci sono stati dei ritardi del dipartimento nell’affrontare la questione”.
 

 
L’approfondimento. Come funziona il sistema dei tirocini
 
Il tirocinio dà la possibilità ad una persona disoccupata di inserirsi in azienda attraverso una formazione e un orientamento professionale on the job. Esso prevede la partecipazione sostanziale di tre soggetti, ovvero l’ente promotore, un’azienda ospitante che può essere un ‘università, la scuola, un Ente di Formazione e Orientamento, un Centro per l’Impiego e il tirocinante. A controllare la realizzazione del progetto formativo e a tutela di questo c’è un tutor. Il tirocinio non è considerato rapporto di lavoro, di conseguenza non è retribuito, al massimo si può avere un rimborso spese. Ad esempio per il Progetto Inla, recentemente finanziato dal Ministero del Lavoro, il percorso formativo ha la durata di 6 mesi durante i quali al tirocinante viene corrisposto dal consorzio Asi un sussidio mensile di 750 euro lordi. Entro i due mesi successivi al termine del percorso formativo le aziende hanno l’onere di assumere il tirocinante con contratto di lavoro a tempo indeterminato full time, part time o con contratto di apprendistato professionalizzante. L’ assunzione è monitorata per un anno al termine del quale il Consorzio Asi eroga alle aziende un bonus del valore di 5 mila euro per ogni tirocinio formativo trasformato in rapporto di lavoro di almeno 30 ore settimanali.

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