Biblioteca regionale, i libri fuori dalla Rete - QdS

Biblioteca regionale, i libri fuori dalla Rete

Angela Michela Rabiolo

Biblioteca regionale, i libri fuori dalla Rete

venerdì 06 Aprile 2012

Mentre in Toscana è già possibile consultare online quotidiani, periodici, enciclopedie e quant’altro la Regione siciliana è all’anno zero. Il direttore, Francesco Vergara, ha presentato un programma di digitalizzazione non ancora finanziato

PALERMO – La biblioteca centrale della regione siciliana “A. Bombace” di Palermo è per gli amanti dei libri ciò che la Mecca significa per i musulmani: almeno una volta nella vita ci si deve recare.
Purtroppo anche qui si riscontrano delle contraddizioni. Da una parte lo staff ha provveduto a pubblicare online alcune pagine di preziosi manoscritti risalenti persino all’anno Mille, dall’altra per consultare un volume è ancora necessario andare in biblioteca.
Il direttore Francesco Vergara ha però presentato un programma di digitalizzazione che ancora non è stato finanziato.
 
“Ho presentato il progetto circa un anno e mezzo fa per accedere ai fondi europei. L’informatizzazione è una delle mie linee d’azione, so che siamo in ritardo rispetto agli altri. Io sono direttore della struttura da circa un anno, la dotazione finanziaria diminuisce e io non riesco quasi a comprare nuovi libri. Perciò le mie speranze sono tutte rivolte all’Ue”.
Al fine di agevolare gli utenti, da due mesi è in sperimentazione la smart card, scheda a banda magnetica che sostituisce le vecchie procedure di entrata e uscita. Purtroppo i disabili non sono facilitati nel fruire dei servizi della biblioteca. Lo stesso Vergara ammette che per loro “non è comodo. Chi è in carrozzella dovrebbe entrare da un altro ingresso. Ho in programma di realizzare una sala seminari al piano terra e metterò a disposizione di chi non può muoversi un impiegato in modo che siano i libri a spostarsi”.
Non tutti i volumi sono in prestito, per alcuni è prevista solo la consultazione. È possibile però fare delle fotocopie ma la procedura di riproduzione è molto burocratica: per ogni fotocopia bisogna compilare un modulo in due copie.
Presso la biblioteca centrale è in fase di sperimentazione un Opac (Online Public Access Catalogue), consultabile tramite internet all’indirizzo www.opac.sicilia.metavista.it, che fornisce informazioni e dati sul posseduto delle biblioteche regionali siciliane e di altre 1.000 strutture, già registrate in base dati Sbn (Servizio Bibliotecario Nazionale) e consente di comunicare via e-mail con la biblioteca, avanzando richieste di servizi (per esempio la richiesta di riproduzione o di prestito interbibliotecario).
“Il portale dà informazioni su dove poter trovare un volume ma poi è il cittadino che si deve recare a ritirarlo. Gli stessi cataloghi non sono stati del tutto informatizzati. Una certa percentuale, il 10% circa, è ancora su scheda cartacea” precisa Vergara.
In Toscana invece, gli iscritti alle oltre 200 biblioteche di Grosseto, Livorno, Pisa, Pistoia, Prato, Siena e Firenze potranno consultare in formato digitale quotidiani e periodici, prendere in prestito ebook, consultare banche dati ed enciclopedie, vedere filmati in streaming, ascoltare e scaricare audiolibri. Tra le risorse disponibili anche free mp3 download del catalogo Sony. Tutto ciò è possibile collegandosi al portale MediaLibraryOnLine (www.medialibraryonline.it), il primo network italiano di biblioteche pubbliche per la gestione di contenuti digitali.
 


L’approfondimento. Il massimo istituto bibliotecario siciliano
 
La biblioteca Bombace è nata nel XVIII secolo dalle donazioni di alcuni illuministi palermitani, fu arricchita nella seconda metà del XIX secolo con le opere provenienti dalle soppresse corporazioni religiose siciliane (Gesuiti, Cappuccini e Francescani). Dal 1878, in base alla legge sul diritto di stampa, riceve tutte le pubblicazioni edite nella provincia di Palermo. Tra le collezioni più significative si ricordano il fondo di lingua e letteratura araba di U. Rizzitano; i fondi di storia siciliana donati da M. Amari e da V. Di Giovanni; il fondo storico – artistico del barone Sgadari di Lo Monaco.
Durante la II Guerra mondiale la Biblioteca fu pesantemente bombardata e dovette spostarsi fino alla conclusione dei lavori.
Nel 1977, a seguito del trasferimento delle competenze in materia di beni culturali dallo Stato alla Regione siciliana, con la legge regionale 80/77, la biblioteca ha assunto la denominazione di biblioteca centrale della Regione siciliana, configurandosi come il massimo istituto bibliotecario siciliano, cui sono assegnati compiti di rilevanza regionale. Nel 1995 è iniziata la pubblicazione della sua storia, all’interno della collana “Sicilia/Biblioteche” direttamente prodotta dall’Assessorato regionale dei BB.CC. di cui la biblioteca è organo tecnico periferico.

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