Caro benzina, allarme Antitrust. “Serve subito un segnale forte” - QdS

Caro benzina, allarme Antitrust. “Serve subito un segnale forte”

Giuliana Gambuzza

Caro benzina, allarme Antitrust. “Serve subito un segnale forte”

sabato 07 Aprile 2012

Imposta di fabbricazione, accise e Iva fanno lievitare il prezzo dei carburanti

PALERMO – Lo chiamano oro nero, non è mica un caso. Ma se il costo della benzina è tanto alto non è (tutta) colpa del petrolio.
È vero che le quotazioni del petrolio rimangono sopra i 100$ al barile. Però è vero pure che le tasse statali contribuiscono a determinare il valore di ogni litro di verde per più di 1€ su 1,86€ (dato aggiornato a giovedì scorso). Un’incidenza sul totale pari al 57%, tra imposta di fabbricazione, ben quindici accise e Iva al 21%. In definitiva, alla produzione si deve solo il 43% del prezzo finale e, di questo, meno del 35% alla materia prima.
Neanche a dirlo, i consumatori sono sempre più esasperati e c’è chi evita come la peste le pompe di carburante, preferendo usare i mezzi pubblici o andare a piedi. Anche in questo modo, comunque, l’ostacolo viene solo aggirato: il prezzo del carburante, infatti, condiziona anche quello dei beni di consumo, come diretta conseguenza dei rincari sui trasporti.
E se a scendere in campo è perfino il presidente dell’Antitrust in persona, Giovanni Pitruzzella, alla gravità della situazione bisogna proprio credere.
“Le cronache di questi mesi continuano a mettere in risalto una vera e propria ‘emergenza dei prezzi dei carburanti’ in relazione alla quale occorre, a nostro avviso, dare un segnale forte alle imprese e ai cittadini”. Così Pitruzzella durante un’audizione in Senato che si è tenuta la settimana scorsa.
Bene le modifiche sulla rete distributiva dei carburanti inclusi nella legge sulle liberalizzazioni, con qualche riserva sull’articolo 18 dedicato alle strutture interamente self service.
“Fuori dai centri abitati – ha fatto notare il presidente – gli impianti in genere sono molto grandi (spesso nuovi), con infrastrutture per la vendita di prodotti non oil e dunque non particolarmente indicati per la modalità ghost”. 
Dal vertice dell’Authority per la Concorrenza il consiglio è di costruire un sito web che indichi la posizione delle stazioni di servizio e le tariffe in esse praticati. Una specie di www.prezzibenzina.it, ma con tutti i caratteri dell’ufficialità.
Il presidente dell’Autorità di garanzia, Giovanni Pitruzzella, riscontra la causa nelle norme regionali eccessivamente vincolanti per lo svolgimento della distribuzione dei carburanti: “I livelli di prezzo elevati nell’Isola, nonostante la presenza di raffinerie come in nessun’altra regione italiana e nonostante l’assenza di addizionali regionali sulla benzina, appaiono il risultato della blanda interazione concorrenziale tra le imprese in un contesto caratterizzato ad un oligopolio ristretto non contendibile da nuovi ingressi”.

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