L’Inps con il sito web a portata di tutti - QdS

L’Inps con il sito web a portata di tutti

Giuliana Mazzola

L’Inps con il sito web a portata di tutti

sabato 25 Luglio 2009

Forum con Sandra Petrotta, direttore regionale Inps Sicilia

Finalmente i cittadini possono accedere via internet ai servizi offerti dal vostro sito. Come funziona esattamente?
“è piuttosto semplice. Basta iscriversi on-line, ottenendo un numero di identificazione personale (Pin) per accedere ai servizi telematici Inps, composto da una prima parte rilasciata al momento della richiesta e da una seconda parte che per ragioni di privacy viene recapitata al domicilio dell’utente o alla sua casella di posta elettronica. Una volta ottenuta la password, il cittadino è abilitato ad entrare nei nostri archivi e può rintracciare rapidamente le informazioni desiderate. Si possono ad esempio inviare i moduli per richiedere pensioni o per simularne il calcolo, presentare autocertificazioni, visualizzare l’estratto contributivo, pagare i contributi e così via”.
Abbiamo ricevuto delle lettere in merito all’automatismo dell’accredito bancario delle pensioni sul conto corrente. L’utente riceve l’importo, ma non sa com’è costruito. Come mai queste informazioni non possono essere visualizzate sul sito?
“Le poste o le banche, dovrebbero fornire il cedolino con tutte le informazioni. Non è un problema nostro di procedura, ma è un problema correlato alla banca. Possiamo segnalare la questione alla direzione generale di Roma. Per quanto riguarda la visualizzazione on-line, purtroppo non è ancora possibile farlo. Tuttavia il nostro Istituto continua ad inviare agli utenti tutte le informazioni necessarie relative alla determinazione dell’importo della pensione.”
I nostri lettori lamentano inoltre delle grosse decurtazioni dell’importo che non riescono a spiegarsi.
“Queste sono delle operazioni di imposta, per cui a seconda dei casi avvengono delle decurtazioni. Nello specifico queste trattenute fiscali riguardano coloro che a suo tempo non hanno dichiarato all’Istituto le informazioni relative ai cambiamenti avvenuti nello stato di famiglia nel 2008, di cui noi siamo venuti a conoscenza mediante altre fonti, come ad esempio attraverso il modello 730. Sostanzialmente noi effettuiamo il conguaglio in una sola volta. Tra l’altro quest’anno c’è stato un altro problema. Alcuni pensionati hanno dichiarato le detrazioni di imposta tramite i Caf e non tutte le loro comunicazioni sono andate a buon fine.”
Il governo sta pianificando una sanatoria per legalizzare gli immigrati alle dipendenze delle famiglie. Che ruolo avrà l’Inps?
“Da settembre verranno attivati alcuni punti d’incontro dove sarà possibile regolarizzare gli immigrati dipendenti. L’Inps sarà uno di questi. Il ministro Sacconi ha specificato che non si tratta di una sanatoria, ma di una regolarizzazione di tutte quelle persone che già effettivamente svolgono un lavoro all’interno del territorio nazionale, o come collaboratori domestici o come badanti. Saranno richiesti dei requisiti particolari, come ad esempio l’impiego in Italia già dal mese di aprile e il versamento della quota forfettaria di 500 euro da parte del datore di lavoro. La regolarizzazione non riguarderà né i commercianti né gli artigiani. L’entrata in vigore della normativa sull’immigrazione clandestina, ha messo in crisi il sistema delle badanti e per tal motivo soltanto per questa categoria verrà fatta la regolarizzazione. Inizieremo quindi ad attrezzare i nostri sportelli e le nostre strutture”.
Parliamo dell’articolazione sul territorio delle vostre strutture.
“L’Inps si divide in 9 sedi provinciali e in 3 sedi sub provinciali che sarebbero quelle di Palermo sud, di Sciacca e di Noto. Queste sono inoltre articolate su 30 agenzie, che sono delle strutture decentrate più snelle in cui sono presenti l’area pensioni e l’area prestazioni a sostegno del reddito. Manca invece l’area aziende, che è accentrata nelle sedi provinciali e sub provinciali. è già partito un progetto di revisione organizzativa che coinvolgerà tutto il territorio nazionale. Le sedi provinciali verranno destrutturate in agenzie, mentre quelle sub provinciali saranno declassate ad agenzie complesse dato il grande bacino d’utenza”.
 

 
Il vostro organico è in grado di soddisfare in tempi ridotti tutte le esigenze degli utenti?
“L’istituto sta attualmente operando in un contesto normativo che impone un enorme contenimento dei costi. Le direzioni regionali devono accentrare in concomitanza con i classici servizi che consistono nel dare pensioni e riscuotere contributi, quelli di supporto riguardanti la contabilità e la gestione del personale. Il nostro organico è costituito da 2232 dipendenti effettivi, contro un teorico di 2500. C’è dunque una carenza del 10 per cento. L’età media è inoltre piuttosto alta, a causa del blocco del turnover che non ci permette di assumere personale nuovo da 10 anni. Possiamo infatti accogliere soltanto quei dipendenti della pubblica amministrazione che fanno richiesta di mobilità inter enti.”
Data l’elevata età media dei dipendenti, questi sono in grado di recepire i nuovi metodi informatici?
“Rispetto agli altri enti della P.a., il nostro istituto è stato uno dei primi ad informatizzare le sue procedure. Per cui i nostri dipendenti sono abituati alle novità e alla tecnologia. Certo poi ci sono sempre delle eccezioni.”
I vostri sportelli contano spesso file interminabili di extracomunitari. Capita inoltre che i vostri operatori non conoscano le lingue.
“Riconosco che non abbiamo personale bilingue. Abbiamo però un servizio di call center al numero 803.164 attraverso il quale si può richiedere, digitando un numero, di comunicare con un operatore nella propria lingua soprattutto per ottenere informazioni generalizzate. Tuttavia devo dire che il servizio presenta delle grosse carenze, perché i centralinisti rispetto al fabbisogno sono veramente pochi. Ma questo è un problema che coinvolge tutta l’Italia.”

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