Mutui e surroghe in calo anche nell’Isola - QdS

Mutui e surroghe in calo anche nell’Isola

Lucia Russo

Mutui e surroghe in calo anche nell’Isola

giovedì 12 Aprile 2012

Le regioni con diminuzioni maggiori sono il Trentino, il Friuli Venezia Giulia e il Veneto, mentre la Sicilia è come la Lombardia. Differenza tra le rate mensili di un mutuo da 120 mila €, tra tasso fisso e variabile, di massimo 175 €

PALERMO – Nonostante le modifiche sopravvenute con le norme sulle liberalizzazioni, c’è un calo della domanda di mutui e anche delle surroghe. Secondo un comunicato diffuso da Mutui.it – che ha esaminato oltre 150 mila domande presentate dall’inizio dell’anno, nel 2012 le richieste di surroga sono calate in misura elevata: se a ottobre 2010 (data dell’ultima rilevazione) rappresentavano ben il 18% del totale dei mutui richiesti, ad oggi arrivano solo al 9,7%. Un calo, questo, interpretabile alla luce degli alti spread imposti dalle banche a chi chiede oggi un finanziamento per la casa. Esaminando, nel dettaglio, le richieste di surroga il quadro che emerge è piuttosto chiaro: l’importo medio richiesto è di 117.000, pari al 49% del valore totale dell’immobile; l’eta’ media a cui si fa domanda è di 38 anni, mentre la durata è di circa 20 anni.
Utilizzando uno dei siti internet a disposizione per confrontare i mutui che le banche possono concedere in questo periodo, si nota come non ci sono grosse differenze sul tasso fisso. Ipotizzando la richiesta di mutuo per l’acquisto di una prima casa, prezzo 200 mila euro, mutuo da 120 mila euro da restituire in 20 anni, scopriamo sul sito mutuionline.it che un lavoratore autonomo di 35 anni residente a Catania e che vuole comprare l’immobile a Palermo, riscontra nel confronto solo tre mutui con un tasso vicinissimo dal 6,10% al 6,33%, Taeg dal 6,59% al 7,77%. Ricordiamo che il Taeg considera tutte le spese che si aggiungono al tasso di interesse.
Se, invece, si effettua la richiesta di preventivo con le stesse caratteristiche del contraente ma per il tasso variabile, ci sono più offerte, ovvero di sette banche diverse, con una differenza di rata mensile fino a 50 euro al mese, per la verità non moltissimo, ma sicuramente la rata è più bassa del mutuo a tasso fisso fino a circa 175 euro al mese. Per intenderci mentre il muto a tasso fisso meno costoso ha una rata mensile di 866,65 euro, quello a tasso variabile meno costoso ne ha una di 690,66 euro.
Per quanto riguarda le differenze tra le Regioni, va detto che quasi tutte registrano cali elevati della percentuale delle surroghe sul totale dei mutui richiesti. Le regioni con le diminuzioni maggiori sono Trentino Alto Adige (-25,8%), Friuli Venezia Giulia (-21,44%) e Veneto (-13,30%); mantengono, invece, pressochè gli stessi valori di un anno e mezzo fa solo Umbria e Basilicata (rispettivamente +1,32% e +1,13%). In termini assoluti, l’impatto maggiore delle surroghe sul totale dei preventivi è riscontrato in Lombardia (16,01%), Umbria (12,81%) e Marche (12,29%): poca cosa però rispetto alle percentuali dell’ultima rilevazione, in cui regioni in Trentino Alto Adige le richieste di surroga rappresentavano oltre il 31% del totale e nel Friuli Venezia Giulia arrivavano al 29,25%.
L’alto rischio della variabilità dei tassi ha frenato la sostituzione dei mutui a tasso fisso con quelli a tasso variabile. In effetti, come è scritto nel sito della Banca d’Italia, con riferimento ai mutui bancari, la surrogazione realizza la cosiddetta portabilità del mutuo, ossia permette al debitore di sostituire la banca che ha erogato inizialmente il mutuo con una nuova banca, che ad esempio propone condizioni migliori, mantenendo viva l’ipoteca originariamente costituita. Venendo meno le condizioni più favorevoli, si sono abbassate le richieste di surroga. Il vantaggio è che nel caso in cui si decida di trasferire il mutuo ad altro intermediario non è più necessaria la cancellazione della vecchia garanzia e l’attivazione di una nuova, con riduzione di formalità e soprattutto di costi notarili. La banca che subentra provvederà a pagare il debito che residua e si sostituirà a quella precedente. Il debitore rimborserà il mutuo alle nuove condizioni concordate.
Ricordiamo, però, che le recenti disposizioni normative rendono il ricorso a tale facoltà più agevole. è infatti prevista la nullità delle clausole contrattuali che ne impediscono ovvero ne rendono oneroso l’esercizio per il cliente. Vi terremo aggiornati su quanto succederà nei prossimi mesi.
 


Assicurazioni sui mutui, obbligo per la banca di due preventivi
 
Rispetto alla polizza assicurativa sull’impossibilitá di pagare le rate del mutuo in caso di morte, incidente o invaliditá permanente o perdita di lavoro, ci sono state delel novità con le norme sulle liberalizzazioni.
In questi casi ci sono banche che offrivano delle polizze dove i beneficiari erano le stesse banche, mentre altre banche le inserivano come polizze assicurative obbligatorie e quindi si era costretti a pagarla.
Mentre adesso con le nuove regole relative alle liberalizzazioni delle polizze assicurative per i mutui la banca dovrá presentare due preventivi di polizze differenti proprio per avere una maggiore trasparenza per quanto riguarda le polizze assicurative per i mutui.
Quindi con questo cambiamento le banche non potranno essere piú le dirette beneficiarie delle polizze di assicurazione relative ai mutui ma le stesse polizze dovranno essere di istituti assicurativi non legati alla banca che eroga il mutuo.

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