Quando l’imprenditore chiama solo chi è competente risponde - QdS

Quando l’imprenditore chiama solo chi è competente risponde

Monica Basile

Quando l’imprenditore chiama solo chi è competente risponde

giovedì 19 Aprile 2012

A Monza convegno organizzato dall’Istituto italiano per il Calcestruzzo sulla sinergia scuola-impresa. Voglia di fare e curiosità di “osare”, le spinte necessarie per trovare occupazione

MONZA (MI) – Un grande esempio di sinergia tra mondo dell’istruzione e mondo del lavoro che ha visto alcune aziende del settore del calcestruzzo e dell’edilizia unire i propri sforzi auto-finanziandosi per cercare di dare maggiore formazione agli studenti delle scuole tecniche che troppo spesso hanno poco contatto con il mondo della specializzazione e dell’esperienza sul campo.
L’occasione è stata data il 13 aprile  dal convegno di studio sulla possibilità di favorire un più rapido inserimento dei giovani nel mondo del lavoro – “Certificazione Competenze Aggiuntive” – organizzato dall’ITCG Achille Mapelli di Monza, in collaborazione con l’Istituto Italiano per il Calcestruzzo.
Il Preside dell’Istituto Mapelli, Antonio D’Alterio, ha moderato i diversi interventi che si sono svolti di fronte ad una platea di giovanissimi che tra un brusio ed un altro solo in poche occasioni hanno preso la parola per esprimere le loro opinioni.
L’intervento dell’onorevole Valentina Aprea, assessore all’Istruzione della Regione Lombardia e dell’onorevole Alessia Mosca, segretario della IX Commissione permanente del Lavoro,  hanno evidenziato l’importanza della conoscenza della lingua inglese e delle esperienze cross culturali che permettono di avere una visione diversa e una curiosità che può aiutare a mantenere ma soprattutto evolvere le vocazioni dei propri territori e ad inventarsi ogni giorno in quanto, in questo momento di grande cambiamento, non si sanno ancora le competenze che saranno necessarie domani.
Bisogna cambiare mentalità e seguire le proprie passioni per arrivare a risultati strabilianti come molte start up di giovanissimi italiani sanno fare.
L’intervento del direttore del Quotidiano di Sicilia, Carlo Alberto Tregua, ha focalizzato l’attenzione sul fatto che l’incontro era un momento importante per instaurare un dialogo tra generazioni e tra necessità in quanto le persone lì presenti, ma soprattutto le aziende intervenute al convegno (OMG, Controls, Durocem, Teknopavi, Holcim Calcestruzzi, Holcim Cementi, Cave Rocca, Casiraghi Calcestruzzi, Borgonovo Calcestruzzi, Marcantonini, Teknachem, Tensofloor, Pentachem), offrivano un servizio e aprivano le loro porte per dare maggiore competenza, in quanto ormai non basta più solo studiare.
Il lavoro c’è per i competenti e non sempre il catastrofismo dei giornali risponde a verità in quanto la persona che ha competenza, che è corretta, che si impegna, riesce a rispondere alle necessità degli imprenditori. I valori devono partire dalla famiglia, dai docenti e soprattutto è necessario leggere moltissimo, coltivare le proprie passioni.
Alla domanda “qualè il vostro sogno professionale” la platea si è animata ma senza riuscire a dare una vera risposta. Solo durante l’intervento del presidente dell’Istituto Italiano del Calcestruzzo, Silvio Cocco, il silenzio è sopraggiunto. Questo è avvenuto  quando è stato posto l’accento sul concetto di “dignità”: è necessario promuovere, in aggiunta ai programmi scolastici, l’organizzazione di corsi che promuovano iniziative concrete per la realizzazione di un programma integrato tra scuola ed attività specialistica d’impresa. Si dovrebbe uscire dalla scuola con le competenze necessarie per inserirci nel mondo del lavoro con dignità. Infatti troppo spesso ad annunci di ricerca del personale rispondono migliaia di presunti candidati che non hanno nessuna delle caratteristiche richieste.
 

 
L’approfondimento. Capire i concetti base per recepire una storia intera
 
La chiusura dei lavori del Convegno “Certificazione Competenze Aggiuntive” è stata affidata al direttore Tregua che, in un aula gremita dagli adulti di domani, armati di cellulari e di Pc, ha ripercorso il “dialogo” della giornata in due parole: imparare ad imparare.
Per capire le cose non bastano le parole ma bisogna capire i concetti che come i nodi di una rete sono collegati tra di loro, capire i collegamenti che solo in questo modo possono portare vantaggi aggiuntivi. Si possono avere grandi competenze che però non si è in grado di usare al momento giusto e solo la voglia di fare e la curiosità di “osare” possono aiutare, oggi e non domani, i ragazzi a darsi la risposta fondamentale: cosa farò da grande?
Bisogna dare il giusto credito alla preparazione e lo sforzo dato dalle imprese presenti nel mettersi a disposizione è la dimostrazione che il tessuto aziendale del territorio è presente e che non bisogna attendere che sia la pubblica amministrazione ad attivare questo processo di collegamento e fidelizzazione.

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