Finanziaria, si attende il parere del Commissario - QdS

Finanziaria, si attende il parere del Commissario

Raffaella Pessina

Finanziaria, si attende il parere del Commissario

venerdì 20 Aprile 2012

Il provvedimento votato dall’Ars ha sollevato un polverone di polemiche. Su 3,6 mld possibili, sono stati tagliati solamente 1,3 mld

PALERMO – In Sicilia è ancora la finanziaria regionale che tiene banco, soprattutto perchè si attende il parere del Commissario dello Stato, in particolare per quei 192 milioni di euro (l’accantonamento negativo) che servono a coprire le spese e che dipendono dalla vendita di beni immobili della Regione, cosa che si dovrebbe realizzare in corso d’opera, cioè nel corso dell’esercizio finanziario.
Intanto fra le reazioni ai provvedimenti si registra quello di Legambiente Sicilia che presenterà un’articolata memoria al Commissario dello Stato chiedendo un deciso intervento di censura per la soppressione dell’Azienda Foreste demaniali e il trasferimento delle competenze alle Province regionali. “La gestione dei vasti demani forestali – è scritto in una nota – ed il servizio regionale antincendio boschivo presuppongono unitarietà di strategia e competenze tecniche non garantite dallo smembramento e dall’affidamento alle nove province regionali. È sbagliato ed inaccettabile che si intervenga su tale delicata materia con emendamenti presentati in piena notte e senza un adeguato confronto; – ha dichiarato Mimmo Fontana, presidente Regionale di Legambiente Sicilia – forse rimarrà una riforma sulla carta come quella della soppressione degli Ato rifiuti”.
Anche i sindacati sono sul piede di guerra ed hanno annunciato lo stato di agitazione. Lombardo mercoledì pomeriggio aveva tenuto una conferenza stampa per illustrare i contenuti del documento approvato nel corso della notte tra martedì e mercoledì e di cui abbiamo parlato ieri, anche se il testo ufficiale, a causa dei continui cambiamenti presentati dal Governo e modificati dagli emendamenti più e più volte, sarà pronto probabilmente solo la prossima settimana, per dare il tempo agli uffici dell’Ars di redigere il testo corretto. Quello che è certo è che i tagli sono di certo inferiori alle cifre che il Quotidiano di Sicilia il 14 aprile scorso aveva pubblicato elencando in quali settori si potevano operare dei tagli o effettuare dei risparmi. La cifra possibile e prevista pubblicata era pari a 3,6 miliardi di euro, quella approvata in finanziaria è sicuramente al di sotto. Ma Lombardo sembra ugualmente soddisfatto.
“L’approvazione del bilancio e della finanziaria è l’ultimo atto importante di questa esperienza”. Ha detto il presidente della Regione siciliana, quasi in risposta alla dichiarazione del capogruppo del Pd all’Ars Antonello Cracolici, che aveva chiesto di stabilire una data di voto anticipato, una volta approvati i documenti finanziari. Lombardo fa così ventilare la possibilità di sue dimissioni prima del tempo, ma è una eventualità ancora tutta da verificare. Soddisfatto anche l’assessore all’Economia Gaetano Armao. “Abbiamo portato il livello della spesa corrente della Sicilia al valore del 2000. Dal 2001 al 2008 – ha detto Armao – la spesa era cresciuta del 10% annuo; dal 2009 c’è stata invece una decrescita del 30%. Il livello di indebitamento è stato portato a 550 milioni di euro: quasi la metà dell’anno scorso. È un fatto pure che l’andamento delle spese correnti nel biennio 2011-2012 veda un decremento di 157 milioni. È previsto che la Regione quest’anno spenda in meno 1,3 miliardi di euro rispetto all’anno scorso in relazioni ai vincoli del patto di stabilità”, ha concluso Armao.
Sul fronte politico Lombardo ha parlato della necessità di tenere distanziate le consultazioni politiche da quelle regionali perchè le alleanze che si formeranno in occasione delle prime azzereranno quelle che in maniera autonoma si potrebbero formare in Sicilia. Paradossalmente se le politiche si svolgessero a settembre prossimo, le regionali dovrebbero tenersi diversi mesi dopo”. “Il presidente della Regione – ha aggiunto Lombardo – non sarà sfiorato da un verdetto, sia esso di archiviazione o di rinvio a giudizio. Non aspetterò questo esito. Valuteremo con gli alleati i passi successivi, anche se la scelta la farò io”, ha proseguito in relazione al voto anticipato. La condivisione del resto per Lombardo “è un fatto conseguente per questa alleanza che intende maturare insieme passaggi importanti come le elezioni politiche, regionali e amministrative”.

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