Sono più di seicento i disegni di legge fermi all’Ars - QdS

Sono più di seicento i disegni di legge fermi all’Ars

Giovanna Naccari

Sono più di seicento i disegni di legge fermi all’Ars

venerdì 27 Aprile 2012

Tra le bozze legislative che non hanno ancora terminato l’esame, 46 testi riguardano la sanità, 41 il lavoro, 37 il territorio e l’ambiente. 194 riguardano la commissione Affari istituzionali. Al secondo posto Cultura, formazione e lavoro (122 ddl)

Palermo – Le norme a difesa dei prodotti agricoli siciliani e per l’istituzione dell’ufficio della persona disabile sono gli ultimi disegni di legge di iniziativa parlamentare approvati la scorsa settimana dall’Assemblea regionale siciliana. I provvedimenti sono stati inseriti nella Finanziaria regionale e forse solo così hanno raggiunto il traguardo in tempi rapidi. Perché fino ad oggi sono 614 i disegni di legge presentati dai deputati e fermi all’Ars. Tra le bozze legislative che non hanno ancora terminato l’esame, come risulta dal sito on line del Parlamento, 46 testi riguardano la sanità, 41 il lavoro, 37 il territorio e l’ambiente.
 
In coda tutti gli altri settori che, complessivamente, sono un centinaio. Le norme sul servizio civile regionale, coordinate con il livello nazionale, sono state annunziate in Aula nel 2008. Esaminate dalla commissione Affari istituzionali, che nel frattempo tra il 2009 ed il 2011 li ha valutate ed unificate, a giugno sono state inviate alla commissione Bilancio per il parere di merito. L’artigianato, con una bozza di legge, è la cenerentola dei settori legati all’economia e allo sviluppo. Diciannove testi riguardano infatti l’agricoltura, 8 il commercio, 6 la pesca.
Nel 2009 il parlamentare Giovanni Barbagallo (Pd), con il ddl 420 e una certa lungimiranza, pensava alla riduzione dei costi della politica allo scopo “di creare un fondo regionale di solidarietà” di 17 milioni di euro da destinare alle persone licenziate. La bozza di legge, come risulta dal sito dell’Ars, è a da tre anni  all’esame della commissione Cultura, formazione, lavoro.  
Continuando a scorrere l’elenco, undici sono le bozze di legge antimafia. è di quest’anno il ddl 858 a firma del Pid, che punta al “rating antimafia” a favore delle imprese che operano nel mercato legale. Il provvedimento a febbraio ha avuto il parere favorevole dalla commissione Ue con le osservazioni in merito agli aiuti di Stato secondo la normativa comunitaria. Tra i 27 disegni di legge in attesa di assegnazione, ci sono le norme per l’accesso “consapevole e responsabile al gioco lecito”, a firma del gruppo Udc.
Dodici sono le leggi voto. A gennaio due sono state presentate dai gruppi Pdl e Grande Sud. La proposta legislativa (843), primo firmatario Innocenzo Leontini, presidente Pdl, centra l’attenzione sul rapporto di fiducia tra gli elettori e gli eletti durante la legislatura. In caso di alleanze che non rappresentano più l’assetto politico al governo voluto dagli elettori, la norma prevede il contestuale scioglimento dell’Ars e la decadenza del presidente della Regione. La legge voto (842), firmatario Titti Bufardeci, presidente Grande Sud, interviene sull’elezione del vicepresidente della Regione, sulla composizione della giunta (esecutivo formato per i 4/5 da deputati della legislatura e non solo da tecnici) e sulla mozione di sfiducia.
 
Le due bozze sono in commissione Affari istituzionali, l’organo legislativo che con 194 provvedimenti il cui iter non è ancora terminato, si distingue, tra gli altri, per l’agenda più corposa. Molti disegni di legge esaminati da Affari istituzionali comunque sono in attesa di pareri di altre commissioni. Per i provvedimenti non ancora arrivati al voto, al secondo posto c’è la commissione Cultura, formazione e lavoro (122 ddl). Seguono Ambiente e territorio (103), Attività produttive (71), Servizi sociali (64), Bilancio (62).

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