Il desiderio di diventare genitori si scontra con crisi e burocrazia - QdS

Il desiderio di diventare genitori si scontra con crisi e burocrazia

Chiara Borzi

Il desiderio di diventare genitori si scontra con crisi e burocrazia

venerdì 27 Aprile 2012

Inseminazione: per una prestazione di primo livello in Sicilia l’attesa media va dai 3 ai 12 mesi. Adozione e procreazione assistita: per entrambe le scelte iter lunghi e costi insostenibili

PALERMO – A distanza di appena un mese si riapre nelle pagine del Qds il dibattito sulle adozioni internazionali. Un ritorno necessario perché pare stiano emergendo nuovi scenari che, se confermati, svelerebbero un collegamento inizialmente inimmaginabile tra la crisi delle richieste d’adozione e l’aumento del numero delle coppie che scelgono di aver un figlio attraverso i programmi di fecondazione assistita.
La crisi è ormai chiara ma l’Italia rimane comunque al secondo posto nel mondo per richieste fuori dall’Europa. Le speranze nutrite dalle coppie della nostra penisola di adottare all’estero rimangono molto alte nonostante la consapevolezza di dover affrontare iter burocratici e costi che tendono a scoraggiarne la scelta. La Sicilia mantiene sul tema un posto da fanalino di coda, nel confronto con le altre regioni italiane, per aver registrato nel 2011 appena 50 richieste partite dalla provincia di Palermo.
La crisi economica ha di fatto amplificato i problemi esistenti, rendendo particolarmente difficili da garantire anche quelle condizioni economiche richieste per legge per l’accoglimento delle domande di affidamento e adozione.
Questo insieme di congiunture sta diventando mortifero per un fenomeno di grande apertura sociale come l’adozione internazionale e motivo in più che spinge le coppie italiane ad accarezzare sempre di spesso l’idea di abbandonare la via costosa e lunga dell’adozione, per iniziare programmi di fecondazione assistita. Inutile negarlo, in particolare tra le coppie con problemi di fertilità, il desiderio del figlio biologico tende ad avere il sopravvento sul desiderio adottivo.
I costi e le tempistiche legate all’iter di adozione internazionale sono i principali colpevoli del calo di richieste. Secondo l’associazione Amici dei Bambini, dal 2004 al 2011, si è registrato una diminuzione del 32% di domande, mentre, secondo la relazione stesa dal Ministero della Salute sui programmi di procreazione assistita si è verificato un aumento del “numero delle coppie che si sottopongono ai programmi di fecondazione, dei cicli iniziati, delle gravidanze ottenute e dei bambini nati” grazie a questa tecnica. Ad attrarre sempre più le coppie italiane sono i notevoli passi avanti fatti nell’ambito della ricerca ma soprattutto i tempi e i costi drasticamente ridotti con anni di progresso scientifico. Oggi è quasi possibile non uscire più fuori dal Paese per attivare un programma di procreazione, motivo per cui i numeri positivi resi noti dal ministero sono destinati ad aumentare.
Secondo questi ultimi le coppie trattate sono state 63.850, i cicli iniziati 85.385 e i nuovi nati da vitro 10.819. Se si pensa che l’88% delle famiglie italiane adotta per problemi di fertilità, l’inversione di rotta è giustificata da un calcolo di costi benefici che premia il metodo della provetta e volta metaforicamente le spalle all’adozione, per di più internazionale. A testimonianza ulteriore, gioca il dato che parla di uno scarso 2,5% di italiani che dichiara di voler adottare per il solo desiderio di farlo.
Nonostante l’omogeneità di preferenze, in Italia esistono delle differenti vie di accesso al servizio di procreazione assistita che creano dei casi discriminatori da regione a regione.
Ancora una volta l’assistenza migliore è garantita al Nord. La Sicilia, secondo i dati del 2009, non presenta una legislatura definita sulla materia. Sono, infatti, ancora da concordare paletti come quelli riguardanti il limite d’età per accedere al PMA, il numero di prestazioni e sembrano addirittura non esserci strutture private che offrono questo tipo di servizio. Nella nostra Isola il PMA avviene esclusivamente in regime ambulatoriale, soggetto tendenzialmente a pagamento ticket o in day surgery.
Il dato assolutamente sconfortante riguarda i tempi di attesa per accedere alle prestazioni: più sale di livello il programma d’inseminazione, più salgono le attese medie di fruizione. Per una prestazione di primo livello la coppia siciliana dovrà attendere dai 3 ai 12 mesi, in Valle D’Aosta attende sette giorni. Per erogazioni di secondo e terzo livello l’attesa aumenta ai 12 – 24 mesi, in Valle D’Aosta rimane ferma sette giorni.
Da ciò scaturisce una particolarità: nelle coppie della nostra regione il calcolo costi benefici tra adozione internazionale e procreazione assistita non si risolve immediatamente verso una delle due vie. Nel nostro contesto, paradossalmente, la riflessione su come si possa rispondere all’esigenza di costruire una famiglia guarda, grazie alle aspettative nate dall’attesa, ai significati profondi legati allo scegliere tra un figlio biologico e un figlio adottivo.
 In entrambi i casi sarà una scelta d’amore e in entrambi un gesto di fiducia per un futuro migliore.

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