Rapporto Enea: più consumi e incentivi “contraddittori” - QdS

Rapporto Enea: più consumi e incentivi “contraddittori”

Bartolomeo Buscema

Rapporto Enea: più consumi e incentivi “contraddittori”

giovedì 03 Maggio 2012

Il commissario Lelli sottolinea la necessità di ridurre la dipendenza energetica dall’estero. Presentati i dati per tracciare il quadro delle politiche energetiche

PALERMO – L’Enea ha presentato la nuova edizione del Rapporto 2012, redatta sulla base di dati che si riferiscono al biennio 2009-2010. Il rapporto, che tratteggia il quadro attuale delle politiche energetiche italiane, è stato presentato da Commissario dell’Enea, Giovanni Lelli, lo scorso 18 aprile in un’audizione alla Camera dei Deputati. Nelle parole del commissario, il rapporto “intende fornire un punto di riferimento per tutto il settore energetico del Paese, contribuendo alla definizione della politica energetica nazionale attraverso l’elaborazione di analisi e scenari utili per il decisore politico”.
Da una rapida lettura del documento emerge chiaramente la necessità di ridurre la dipendenza energetica dall’estero mediante scelte strategiche basate sulla diffusione delle fonti rinnovabili, sull’efficienza energetica, sulla diversificazione delle fonti energetiche e su un sistema elettrico intelligente (smart grid). Tutte misure in linea con gli obiettivi europei di decarbonizzione del sistema energetico ed economico.
Inoltre, il rapporto mostra il quadro delle dinamiche in atto nel contesto del sistema energetico internazionale e nazionale relative alla domanda e ai prezzi dell’energia, l’andamento dei negoziati sul clima, globale, lo stato del mercato delle emissioni di anidride carbonica, l’applicazione della carbon tax.
Per quanto riguarda i consumi italiani, nel corso del 2010 la domanda di energia primaria si è attestata sui 187,8 Mtep, aumentando del 4,1 per cento rispetto al 2009. L’aumento della domanda di energia primaria evidenzia un’inversione del trend di riduzione dei consumi di energia che si sono registrati nei precedenti quattro anni, anche se il valore del 2010 è ben lontano dal massimo storico di 197,8 Mtep raggiunto nel 2005.
Ciò nonostante il ricorso alle politiche d’incentivi per lo sviluppo delle rinnovabili nel rapporto sono definite “contraddittorie”. È il caso del fotovoltaico la cui crescita ha causato un peggioramento del deficit commerciale delle tecnologie per le rinnovabili, con un aumento delle importazioni. In altre parole, la struttura degli incentivi non avrebbe promosso una nascita sul territorio nazionale di nuove filiere industriali necessarie per una sana concorrenza nei confronti delle imprese straniere.
Una sintesi conclusiva del rapporto è quella che riguarda lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile :un nodo fondamentale per arrestare il continuo aumento della bolletta energetica nazionale, che nel 2010 ha superato i 50 miliardi di euro.

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