Alleanze politiche, in Sicilia sono da rifare - QdS

Alleanze politiche, in Sicilia sono da rifare

Raffaella Pessina

Alleanze politiche, in Sicilia sono da rifare

mercoledì 09 Maggio 2012

Dopo le elezioni amministrative, in Sicilia già si pensa alle prossime regionali. Lombardo ha ripetuto in più occasioni che si dimetterà

PALERMO – Settimana decisiva quella che sta svolgendosi in Sicilia, sia per il risultato delle elezioni che hanno sancito la sonora sconfitta dei due maggiori partiti (Pd e Pdl) sia per la posizione del presidente della Regione Lombardo, le cui decisioni determineranno il possibile scioglimento dell’Ars. Infatti si apre questo pomeriggio alle 15 davanti al giudice per le indagini preliminari di Catania, l’udienza per decidere sul rinvio a giudizio del presidente della Regione Lombardo, anche se si pensa che non si arrivi ad un verdetto prima della prossima settimana.
Il 29 marzo scorso un altro Gup aveva disposto l’imputazione coatta per concorso esterno in associazione mafiosa e aveva dato alla Procura dieci giorni per formulare l’eventuale richiesta di rinvio a giudizio, respingendo la richiesta di archiviazione. Il governatore Lombardo ha sempre respinto le accuse sostenendo che i pentiti sono calunniatori e che contro di lui “non c’è un solo fatto”. Ne ha parlato ampiamente sia in Aula che nel corso di una conferenza stampa tenutasi nelle scorse settimane. In ogni caso, Lombardo ha ripetuto in più occasioni che si dimetterà “un minuto prima del verdetto” del Gup, e questo porterà come conseguenza allo scioglimento dell’Assemblea regionale siciliana e soprattutto ad elezioni anticipate.
Il voto in autunno in Sicilia sembra ormai certo, ma la data non è stata ancora indicata anche se tra le forze politiche l’ipotesi che circola è quella del 21 ottobre prossimo. Alle regionali si dovranno ripensare le alleanze, gli elettori siciliani hanno chiaramente fatto capire di essere stanchi della situazione attuale, aggravata dalla crisi economica ed hanno premiato liste civiche e partiti che si pensava potessero raggiungere percentuali di poco rilievo. Invece il vero ribaltone questa volta lo ha fatto proprio il cittadino. Premiati Udc con più di 30 sindaci eletti al primo turno. Non molto soddisfatto il Pid, il gruppo che con Saverio Romano si è staccato dall’Udc. “Il centrodestra va ripensato – ha detto Romano – Occorre ritrovare le ragioni di ciò che ci unisce e non i pretesti per dividerci. Gli egoismi non portano a nulla, né tantomeno la presunzione di chi pensa di potere essere autosufficiente”.
Carmelo Briguglio del Fli esprime invece soddisfazione ed ha dichiarato: “Siamo soddisfatti per il risultato di Fli a Palermo dove, da partito giovanissimo, senza contributo pubblico, senza uscenti e alla prima prova elettorale, abbiamo raggiunto il 4,3% in un contesto traumatizzato dal ciclone Orlando, in cui i grandi partiti, come Pd e Pdl, sono fermi all’8%”. Deludenti i risultati di Pdl, dove nella città del segretario nazionale del partito Alfano, Agrigento, il candidato del Pdl, Salvatore Pennica andrà sì al ballottaggio, ma ha racimolato una percentuale bassa (22,18%) rispetto al risultato del candidato uscente Marco Zambuto appartenente all’Udc (39,71%).
In tutta la Sicilia è stato quasi una voto di protesta dove si dovranno, soprattutto a livello regionale, ripensare le alleanze, con una suddivisione all’interno delle stesse totalmente diversa, dove a farla da padrone non saranno più i grandi partiti, ma i piccoli. Il dato più inaspettato è stato quello del capoluogo, dove un “vecchio sindaco” Leoluca Orlando di Italia dei Valori si è ripreso la sua città , almeno parzialmente perchè dovrà andare a ballottaggio fra 15 giorni con il candidato del Pd Fabrizio Ferrandelli. La geografia dei partiti a livello regionale in previsione delle elezioni anticipate prevederà una maggiore frammentazione degli stessi.
Questo pomeriggio intanto si riapre l’Aula di Palazzo dei Normanni. All’ordine del giorno svolgimento di interrogazioni ed interpellanze della rubrica infrastrutture e mobilità ed esame dei due disegni di legge sulla determinazione dei fondi globali e sul finanziamento dei leggi di spesa (nn. 899 e 900).

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