Casa, ddl con troppo cemento - QdS

Casa, ddl con troppo cemento

Rosario Battiato

Casa, ddl con troppo cemento

mercoledì 29 Luglio 2009

Ambiente. I programmi costruttivi fra sviluppo e tutela.
La situazione. Il governo nazionale ha varato nei giorni scorsi il “Piano Casa”, un programma che prevede la costruzione di nuovi alloggi. Le Regioni, a loro volta, sono chiamate ad approvare proprie leggi.
In Sicilia. Nonostante la scadenza già superata, all’Ars giacciono due ddl, uno dei quali d’iniziativa governativa, subito bollati come “cementiferi”: i testi, infatti, prevedono un aumento spropositato delle cubature

PALERMO – Il Piano Casa firmato dal premier Berlusconi lo scorso 21 luglio ha riaperto la discussione siciliana sullo stallo del disegno di legge del settore. In realtà, il termine per l’approvazione dei vari piani regionali era stato fissato dallo Stato entro 90 giorni a partire dal 31 marzo, giorno dell’intesa Governo–Regioni. La scadenza del 30 giugno non è stata rispettata dalll’Ars, ancora ferma a due disegni di legge, uno di iniziativa parlamentare e l’altro governativo approvato dalla Giunta lo scorso aprile.
Il Piano casa regionale è già stato approvato, in Piemonte, Veneto, provincia di Bolzano, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Puglia e Lombardia, il cui piano comunque entrerà in vigore da ottobre. In Sicilia la scadenza superata farà slittare l’approvazione del piano a settembre, periodo di riapertura dei lavori all’Assemblea regionale, con conseguente ritardo dell’inizio dei cantieri e perdita economica per le imprese, visto che studi di settore indicano l’estate come il periodo in cui il si avviano il 70% delle ristrutturazioni. Si tratta di una “occasione persa”, ha di recente dichiarato Aldo Alaimo Presidente dell’Ape Confedilizia-Palermo, perché il ritardo non giova sicuramente all’uscita dalla crisi delle imprese edilizie isolane. In Sicilia, secondo il Pc nazionale, arriveranno 40 milioni da fondi pubblici statali, su 550 milioni destinati complessivamente alle regioni italiane, per la creazione di 416 alloggi nell’isola suddivisi fra i comuni di Catania, Palermo e Messina e gli Iacp di Catania, Acireale, Messina, Agrigento, Caltanissetta, Ragusa, Siracusa, Enna e Trapani. In tal senso l’assessorato regionale sta già predisponendo l’aggiornamento del monitoraggio per essere pronti quando il ministero chiederà l’incartamento per la suddivisione delle somme. Su tutto opera la richiesta di rapidità. “Stiamo operando celermente – ha commentato Nino Beninati, assessore regionale ai Lavori Pubblici – anche per la predisposizione di una legge regionale sul piano casa recentemente sollecitata anche da pubblici dibattiti. Procederemo con rapidità alla sua riformulazione con l’obiettivo di portare il nuovo testo alla prima riunione di giunta e far si che la norma possa approdare in Commissione alla riapertura dei lavori a settembre”.
L’opposizione parla di maggioranza “spaccata e rissosa” anche su un tema delicatissimo come quello della casa. Sui due testi che circolano a Palazzo dei Normanni piovono dubbi e solo qualche difesa d’ufficio. Nettamente critica Legambiente che boccia le proposte in cantiere nell’isola, perché da subito “paladina di una applicazione generosa con premi in cubatura dispensabili praticamente a qualsiasi tipo di edificio dovunque e comunque fosse collocato”. Incrementi di cubatura che in effetti fanno impallidire le altre proposte nazionali proponendo un bonus volumetrico che parte dal 20% fino ad un massimo del 45% e un bonus volumetrico massimo per demolizione e ricostruzione che può toccare anche il 90% in cumulo col vicino. I vantaggi dall’utilizzo delle fonti energetiche alternative, comunque opzionali, fornirebbero un ulteriore bonus di ampliamento volumetrico. Inoltre nei testi che circolano, conferma Legambiente, non esistono aree escluse dal provvedimento, quindi si darebbe avvio ad una pioggia cementificatrice.
Queste posizioni hanno allarmato non poco il governatore regionale che pur accogliendo positivamente il provvedimento varato dal Governo, auspicando che potesse “fungere da stimolo all’Ars affinché approvi il Piano casa  che punta alla riqualificazione edilizia e al risparmio energetico”, aveva contemporaneamente lanciato messaggi di attenzione per l’abusivismo imperante nell’isola. “Non possiamo cementificare – ha dichiarato il governatore – Bisogna stare attenti per non stravolgere gli assetti urbanistici di una Sicilia che ha avuto larghe sacche di abusivismo edilizio. Lo so che darebbe lavoro, ma ci sono limiti che non si possono superare”.

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