Termini Imerese e gli spiragli dalla Bmw - QdS

Termini Imerese e gli spiragli dalla Bmw

Rosario Battiato

Termini Imerese e gli spiragli dalla Bmw

martedì 22 Maggio 2012

È tramontata anche la speranza nella Hyunday. La pista tedesca, invece, sopravvive perché non è arrivata alcuna smentita. Il segretario della Fiom Roberto Mastrosimone definisce “inaffidabile” il progetto della Dr Motor

TERMINI IMERESE (PA) – Variante tedesca nell’affare Termini, dove da cinque mesi – secondo i famosi accordi del primo dicembre 2011 – si attende l’ingresso ufficiale della Dr Motor, originariamente indicata come azienda che avrebbe operato la riconversione degli impianti Fiat. Nei giorni scorsi, dopo l’ultimatum di due settimane lanciato da Corrado Passera all’azienda di Di Risio nel corso della riunione romana del 18 maggio scorso, si sarebbero manifestate voci insistenti di un interesse per l’ex area SicilFiat di grossi nomi dell’automotive mondiale come Bmw, anche se la notizia era nell’aria da tempo.
Il colosso tedesco potrebbe far tornare i sorrisi sugli oltre duemila operai palermitani orfani di Fiat e con un nuovo proprietario che, nonostante sia stato scelto da Invitalia, advisor del Mise, non ha ancora dato nessuna garanzia sul futuro dell’area. L’idea che Bmw e Hyundai potrebbero essere interessati all’area spazzerebbe via qualunque ipotesi Dr, anche perché difficilmente le due settimane concesse da Passera potranno essere sufficienti per risolvere una situazione che si presenta assai complicata per l’azienda molisana dato il momento di crisi vissuto anche negli altri stabilimenti.
I sindacati sarebbero pronti ad accogliere il nuovo. “Il ministero per lo Sviluppo e la Regione siciliana – ha spiegato all’Ansa Roberto Mastrosimone, segretario della Fiom di Palermo – si accertino se rispondano al vero le voci di un interesse di alcune case automobilistiche, tra cui Bmw e Hyundai, verso lo stabilimento Fiat di Termini Imerese mentre potrebbe essere abbandonato il progetto della Dr Motor di Di Risio che si è dimostrato inaffidabile”.
L’ipotesi va analizzata cautamente. Per quanto riguarda i tedeschi la possibilità esiste da oltre un anno, dicono i sindacati, ma non c’è stata ancora nessuna manifestazione ufficiale, anche se l’assenza di una smentita lascerebbe ben sperare. È immediatamente crollata, invece, la variante coreana, così come ha confermato a mezzo stampa il portavoce della filiale italiana.
Le banche non si fidano di Dr – impresa attualmente impegnata nel salvataggio degli impianti di Macchia d’Isernia dove gli operai sono entrati in cassa integrazione – e quindi non sembrano convinte, almeno fino ad oggi, a concedere il finanziamento necessario per far ripartire lo stabilimento che fu della multinazionale torinese. In Sicilia ci sarebbero già i fondi promessi dal governatore Lombardo pari a circa 178 milioni di euro, ma ne servirebbero ancora parecchi per raggiungere quota 340 milioni, target stimato per dare avvio al programma di riconversione degli impianti. Al momento ad esporsi negativamente sarebbero state Unicredit, Intesa San Paolo e Monte dei Paschi di Siena. Le agenzie di Termini delle prime due banche sono state oggetto di una pacifica occupazione a opera delle tute blu.
Prossima tappa dell’affaire Termini sarà il 4 giugno al Mise con il Governo, il Lingotto, Dr Motor e i sindacati. Sul tavolo dei lavori il caso degli “esodati” dello stabilimento, mentre si avvicina la scadenza del dicembre 2012 che porterebbe al licenziamento degli operai dell’ex stabilimento Fiat per la conclusione della cassa integrazione.
 


Sit-in di circa 500 persone tra operai e lavoratori dell’indotto
 
PALERMO – “Mi pare difficile che il processo di reindustrializzazione vada in porto, visto le difficoltà economiche che attraversa Di Risio. A questo punto è necessario si comincino a cercare nuovi investitori”. Lo ha detto il leader della Fiom Palermo, Roberto Mastrosimone, che sta partecipando, insieme a circa 500 operai ex Fiat e dell’indotto, ad un sit-in davanti alla Presidenza della Regione siciliana, in attesa dell’incontro tra il Governatore, Raffaele Lombardo, ed il numero uno della Dr Motor, Massimo Di Risio, l’imprenditore molisano che dovrebbe rilevare lo stabilimento di Termini Imerese.
Circa 500 tra ex operai della Fiat di Termini Imerese e lavoratori dell’indotto, arrivati a Palermo a bordo di sei pullman, stanno manifestando davanti alla Presidenza della Regione siciliana, in attesa dell’incontro tra il Governatore, Raffaele Lombardo, ed il numero uno della Dr Motor, Massimo Di Risio, l’imprenditore molisano che dovrebbe rilevare lo stabilimento. Bloccata piazza Indipendenza. Il traffico è andato in tilt. Dell’esito dell’incontro trattiamo a pagina 17.

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