Ddl 900/A per aggirare lo stop del Commissario - QdS

Ddl 900/A per aggirare lo stop del Commissario

Raffaella Pessina

Ddl 900/A per aggirare lo stop del Commissario

giovedì 07 Giugno 2012

Per andare in Aula l’accordo in commissione Bilancio sugli emendamenti. Canoni di concessione, contributi ex tabella H e tanto altro

PALERMO – Ancora in Commissione di merito il disegno di legge che dovrebbe portare alla chiusura della sessione di bilancio, si spera prima della fine della legislatura. Il documento dovrà affrontare ancora gli emendamenti dei componenti della Commissione. Come è noto, con il disegno di legge 900/A, il governo intende riproporre alcune norme contenute nel ddl 801 (finanziaria) e che erano state impugnate dal Commissario dello Stato.
Nello specifico all’art. 6 del suddetto ddl, comma 92, l’impugnativa considerava irragionevole la norma sui canoni di concessione dei beni immobili appartenenti al demanio forestale. La norma ora viene riproposta, prevedendo che i canoni siano determinati in base alla loro effettiva redditività. Nella relazione del ddl n. 900/A viene specificato comunque che “prudenzialmente in via previsionale non sono valutati gli effetti finanziari della disposizione in argomento, che dovrebbe comunque comportare un incremento delle  entrate, rinviando la verifica degli effetti a consuntivo”.
Il secondo articolo affronta il vero e proprio argomento base che è quello del finanziamento delle leggi di spesa. Per dovere di cronaca, ricordiamo che il 26 aprile scorso il Commissario dello Stato Carmelo Aronica aveva impugnato circa 80 norme della finanziaria  “per inadeguatezza della copertura finanziaria”.
Nell’odierno documento si ripropongono le norme censurate facendo ricorso alla legge 196 del 2009, art.17, lettera a), che prevede “quale modalità di copertura finanziaria l’utilizzo   degli accantonamenti iscritti nei fondi speciali previsti dall’articolo 18 precludendo, tuttavia, sia l’utilizzo di accantonamenti del conto capitale per iniziative di parte corrente, sia l’utilizzo per finalità difformi di accantonamenti per regolazioni contabili e debitorie e per provvedimenti in adempimento di  obblighi internazionali”.
 
In pratica il Governo della Regione intende utilizzare le disponiblità dei fondi globali di parte corrente (accantonamento 1001) incrementandoli attraverso una proposta di legge a parte. L’incremento si rende necessario a causa della riduzione delle disponibilità delle unità previsionali di base del bilancio approvato il 18 aprile scorso non  utilizzabili "in assenza della prescritta preventiva legge sostanziale di autorizzazione e di relativa copertura”. In questo ddl per il ripianamento delle  situazioni debitorie pregresse per la gestione di impianti di dissalamento   delle acque marine, si prevedono 15 milioni di euro per il 2012, 25.720.000 euro per il 2013 e 9.720 migliaia di euro per il 2014.
 
Per i soggetti coinvolti nel progetto “emergenza Palermo” viene stanziata un’ulteriore quota di 500 migliaia di euro per il 2012. Sul riordino delle aziende partecipate (art. 23, comma 2 quinquies, della legge regionale 27 aprile 1999,  n. 10 e successive modifiche ed integrazioni) e per l’erogazione all’Ente acquedotti siciliani in liquidazione di un contributo per pagare il personale, il ddl stanzia una somma pari a 27 milioni 331 mila euro per il 2012. Considerati in questo disegno di legge anche gli enti della cosiddetta ex tabella H, denominata anche tabella B. Tenendo conto della diminuzione di circa il 10 per cento operata nella finanziaria approvata ad aprile si prevede un contributo di 34 milioni e 748 mila euro per il 2012 e in 33.239 migliaia di euro per ciascuno degli esercizi finanziari 2013 e 2014. Ora resta da vedere se i partiti presenti in commissione Bilancio faranno passare il testo o se vorranno modificarlo in parte.

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