Lettere al QdS
Il nostro Paese appare isolato in ambito europeo sulla questione dei migranti. Davanti alla riluttanza dell'Ue, Silvio Berlusconi accarezza l'ipotesi di abbandonare l'Unione. Probabilmente si tratta di una provocazione, che tuttavia ottiene come unico risultato quello di inasprire i rapporti con gli altri Stati membri. Mentre il Presidente Napolitano invita alla prudenza, il ministro degli interni Maroni, in perfetta sintonia con il Cavaliere, rilancia l'ipotesi di uscire dall'Ue come forma di ultimatum. Non credo proprio che i nostri ricatti di borgata impensieriscano l'Unione; sarebbe invece opportuno individuare provvedimenti efficaci e ammissibili nel contesto europeo, in grado di fronteggiare l'emergenza. Come è giusto rilevare una manifesta incapacità del nostro esecutivo a relazionarsi con le altre nazioni dellUe, è altrettanto evidente che alcuni Stati europei hanno mostrato un certo ostruzionismo nei confronti dei migranti. La Francia, ovvero il paese della libertà, della fratellanza e delluguaglianza, ha intenzione di creare una sorta di muro al confine con lItalia, attraverso luso di forze dellordine in tenuta antisommossa. Sempre a proposito di libertà, in Francia scatta il divieto di indossare il burqa in luoghi pubblici. Certamente il nostro governo non ha le carte in regola per dare lezioni di accoglienza ad altri paesi dellUnione, infatti la presenza della Lega nellesecutivo, con i suoi continui rilanci razziali, non ci pone nella condizione di indignarci davanti allintolleranza di altre Nazioni. Una mano tesa, arriva comunque dal presidente della Commissione europea Manuel Barroso, che ha sottolineato lesigenza di una politica comune davanti allemergenza migranti, auspicando che si giunga presto a soluzioni condivisibili da più parti. Sarebbe quindi opportuno che il governo italiano smetta immediatamente con i rilanci populisti, e si dedichi allo studio di soluzioni praticabili e al dialogo razionale con gli altri Stati membri dellUnione Europea. lettera inviata il 12 aprile 2011 |