Beni culturali. La storia infinita: si spende tutto per il personale
Tagli alla cultura. Meno soldi per vigilanza e pulizia (solo 44 milioni nel bilancio 2012): si possono garantire solo i siti più grandi, per gli altri c’è il rischio di aprirli solo su prenotazione
Zavorra. In almeno 75 siti culturali di rilevanza regionale opera la Beni Culturali Spa, società partecipata della Regione che nel 2010 aveva rendicontato una spesa di 33,5 milioni di euro per il proprio personale
PALERMO – “I tagli in bilancio sono stati drastici. Così facendo alcuni musei rischiano la chiusura, mentre per altri potremmo valutare un’apertura solo su prenotazione”. Parlava così, qualche settimana fa, l’assessore regionale ai Beni culturali, Sebastiano Missineo, commentando la mancanza di fondi nel Bilancio di previsione 2012, soprattutto per i servizi di vigilanza e pulizia dei siti. Suona strano parlare di “rischio chiusura” in una Regione che mantiene tra le proprie fila una schiera di ben 17.637 dipendenti, tra i quali anche il consistente personale del dipartimento diretto da Gesualdo Campo, per il quale l’assessore ha lamentato i tagli per le spese di funzionamento. A guardare il bilancio, rispetto al 2011, effettivamente c’è stata una “sforbiciata” di circa 6,5 milioni di euro tra le spese correnti. Somma irrisoria, però, se confrontata alla scure che si è abbattuta sugli investimenti. (
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