Calo del 21% delle morti bianche in Sicilia - QdS

Calo del 21% delle morti bianche in Sicilia

Liliana Rosano

Calo del 21% delle morti bianche in Sicilia

giovedì 05 Luglio 2012

Ultimo rapporto Istat sulla coesione economica e sociale su dati Inail. I morti passano da 87 a 69. Enna la più virtuosa con un decremento dell’11,3%. Agrigento la peggiore.

PALERMO – In Sicilia diminuiscono, anche se di poco, gli infortuni sul lavoro. Il dato che riguarda invece il calo delle morti bianche è sensibile. Lo evidenzia l’ultimo Rapporto Istat sulla coesione economica e sociale su dati Inail. Nello specifico, nel 2010 sono pervenute all’Istituto 34.285 denunce rispetto alle 34.323 dell’anno precedente, per un calo dello 0,11%. Per i casi mortali la flessione è stata, invece, molto più sensibile: sono 69, infatti, i lavoratori che hanno perso la vita a fronte dei precedenti 87: dunque, 18 in meno, per una contrazione del 21%.
 Il fenomeno infortunistico nell’isola rappresenta il 4,42% di quello nazionale: dei 34.285 incidenti, 28.681 sono avvenuti nell’industria e servizi, 2.687 in agricoltura e 2.917 nello stato. Il confronto con l’anno precedente mostra una marcata riduzione nella Pubblica amministrazione (-49,8%) e nella sanità (-41,4%), seguito – seppure con numeri meno eclatanti – dalle costruzioni (-6,9%). Si registra un incremento, invece, nei comparti del commercio (6,7%), alberghiero (6,2%) e dei trasporti (3,9%).
Scarsa sicurezza a Catania e provincia dove, secondo il Rapporto, si concentrano gli infortuni, pari a 7.303 (+4,8% rispetto al 2009). A seguire Palermo con 7.192 (+0,6% rispetto al 2009) e Messina con 4.803 casi (-4,5% rispetto al 2009). Quasi tutte le città siciliane presentano un andamento decrescente o pressoché stabile rispetto al 2009. Enna è la città che registra la maggiore contrazione con 1.159 casi rispetto ai 1.306 del 2009 (-11,3% ). La città che ha registrato, invece, un incremento degli eventi infortunistici è Agrigento con un aumento del 6%, (2.799 casi nel 2010 rispetto ai 2.640 del 2009).
In generale, per quanto riguarda le modalità di accadimento degli infortuni, sono diminuiti quelli avvenuti in ambiente lavorativo ordinario (fabbrica, cantiere, terreno agricolo, ecc): 28.128 casi, con un decremento del 1,07% rispetto al 2009 (28.433). Sono aumentati, invece, gli infortuni da circolazione stradale – cioè quelli che si verificano nella pubblica via e causati da circolazione stradale (autotrasportatori merci/persone, commessi viaggiatori, addetti alla manutenzione stradale) – ammontati a 2.361 eventi , rispetto ai 2.228 del 2009 (+5,97%). Anche gli infortuni in itinere (avvenuti nel percorso casa/lavoro/casa) presentano un incremento rispetto al 2009: 3.796 a fronte dei 3.662 avvenuti nel 2009 (+3,66%).
La diminuzione delle morti in luogo di lavoro è stata invece più rilevante. Nell’ambito della strada le vittime sono state 41 a fronte delle 44 del 2009: 28 sono dovute a eventi da circolazione (autotrasportatori e commessi viaggiatori: sei casi in più rispetto al 2009) e 13 a casi in itinere (nove in meno rispetto al 2009). Gli infortuni mortali in ambiente di lavoro ordinario (fabbrica, cantiere, terreno agricolo) sono nettamente diminuiti: 28 rispetto ai 43 del 2009 (-15 rispetto al 2009). In particolare, sono sei i casi in agricoltura, 61 in industria e servizi e due gli eventi mortali per dipendenti in conto stato. La provincia più colpita è stata Palermo con 20 eventi mortali, seguono Catania con 13 e Agrigento con 11 casi mortali, Messina 7, Siracusa e Trapani 5, Caltanissetta 4, Enna 3 e Ragusa 1.
 

 
Approfondimento. Crescono infortuni a danno degli stranieri
 
Nel 2010 sono stati denunciati 1.666 infortuni a danno dei lavoratori stranieri, pari al 4.8% del fenomeno regionale, di cui un caso mortale, avvenuto nella provincia di Catania. Rispetto al 2009 (1.641 casi) si registra un incremento degli eventi del 1,5%. La Sicilia, comunque, risulta interessata al fenomeno in misura inferiore rispetto alle regioni dell’Italia Centro-Nord. Nel 2010 sono state sono state presentate 1.455 denunce di malattie professionali rispetto alle 1.091 del 2009 (+ 33,3%) di cui 1.313 nell’industria e servizi, 112 in agricoltura , in linea con l’andamento nazionale in continuo  aumento. Messina ha il maggior numero di casi (363); seguono Caltanissetta con 195, Agrigento con 190, Palermo con 188 denunce e Enna con 178. Questo bilancio secondo l’Inail, non implica necessariamente un peggioramento delle condizioni di salute nei luoghi di lavoro, quanto una maggiore sensibilità dei medici esterni, medici di famiglia e medici competenti che – grazie anche alle attività formative attuate nel corso degli ultimi anni e agli intervenuti dettami normativi – hanno preso maggiore consapevolezza del loro importante ruolo nell’emersione del fenomeno tecnopatico, sottodimensionato rispetto alla reale consistenza.

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