Falsi invalidi, non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere - QdS

Falsi invalidi, non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere

Angela Michela Rabiolo

Falsi invalidi, non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere

venerdì 06 Luglio 2012

Operazione della Guardia di Finanza di Ct smaschera finti ciechi che guidavano il motorino nel traffico. Truffa da mezzo milione di euro all’Inps. Sequestrati immobili e conti correnti

CATANIA – Erano riusciti a far credere ai medici di essere ciechi e così si sono garantiti assegni di invalidità e indennità di accompagnamento riscossi, in alcuni casi, anche da più di venti anni.
È di quasi 500 mila euro la truffa che è stata scoperta ai danni delle casse dell’Inps dai militari della Guardia di Finanza di Catania dopo indagini, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, rese possibili dall’analisi di numerose notizie ricavate dalle banche dati e successivamente riscontrate attraverso accurati pedinamenti dei sospettati.
Le immagini registrate documentano i presunti ciechi che passeggiano per le vie della città, evitando ostacoli e salendo e scendendo dalle scalinate o mentre sono “impegnati” in un partita a calcio balilla. Uno degli indagati, che da alcuni anni percepisce una pensione di invalidità per cecità cosiddetta parziale, è stato ripreso alla guida di un motorino mentre zigzagava per il traffico cittadino.
I filmati e le prove raccolte dalla Guardia di Finanza sono state messe a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ha disposto il sequestro dei beni e dei valori necessari a risarcire lo stato. I sigilli hanno interessato 5 immobili e le disponibilità sui conti correnti bancari dove venivano accreditate le indennità.
Gli indagati sono G.M., di anni 47, dichiarata cieca dal 1999; G.S., di anni 39, dichiarato cieco dal 2009; P.E., di anni 36, dichiarata cieca dal 2008; B.N., di anni 42, dichiarato cieco dal 1991; N.G., di anni 30, dichiarato cieco parziale dal 2009.
L’operazione appena conclusa si inserisce nel quadro delle azioni e delle attività condotte dalla Guardia di Finanza per la tutela della spesa pubblica, missione di fondamentale importanza per evitare che preziose risorse dello stato finiscano nelle tasche di cittadini disonesti.
Risulta necessario ricordare a tutti i cittadini, soprattutto oggi che la bolla della crisi e della retrocessione economica è scoppiata, che lo stato non è un pozzo senza fondo e che le sue istituzioni sono sorrette da altri cittadini italiani che con il loro lavoro pagano le tasse per aiutare anche chi è disoccupato o in difficoltà. Questo è un assunto intoccabile della nostra repubblica, il principio di solidarietà riguarda un popolo che si sente tale.
La truffa all’Inps perciò è in primis un imbroglio realizzato a danno di altre persone. Sono truffati i cittadini che pagano le tasse e le persone che soffrono veramente di qualche infermità grave ma che non sono riconosciuti idonei per le varie agevolazioni, sanitarie o fiscali che siano.
La crisi economica prima o poi finirà ma non riusciremo a risolvere i problemi alla radice se non vi è un cambiamento profondo di tutte le coscienze che non può essere assolutamente  imposto dall’alto. Se non trattiamo gli altri come vorremmo essere trattati e continuiamo con la diffidenza e il ladrocinio -diretto o indiretto che sia- non si avrà più quell’integrità che permette di indignarsi ancora e di reclamare giustizia di fronte all’ingiustizia.
O forse ci troveremo a dire come Alberto Sordi che se la giustizia è un miraggio si spera che almeno l’ingiustizia sia uguale per tutti.

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