Tempi duri all’Ars, seduta di lunedì di fine luglio - QdS

Tempi duri all’Ars, seduta di lunedì di fine luglio

Giovanna Naccari

Tempi duri all’Ars, seduta di lunedì di fine luglio

martedì 31 Luglio 2012

Sala d’Ercole inizia con un’ora di ritardo ma approva sette leggi. Sulla spending review no-stop della commissione Bilancio

Palermo – Aria di fine legislatura all’Assemblea regionale siciliana, con un Parlamento che in mattinata approva sette leggi in meno di due ore e non perché alle porte c’è la pausa estiva, ma perché la politica deve dare una risposta agli elettori, in vista delle dimissioni del presidente della Regione, Raffele Lombardo (annunciate per questo pomeriggio) e delle elezioni.
La giornata a Sala d’Ercole ieri inizia quasi a mezzogiorno, con più di un’ora di ritardo sull’orario dei lavori d’Aula, ma prosegue a ritmo battente e così, intorno all’ora di pranzo, passano sette norme: Istituzione dell’Autorità garante dell’infanzia e del disabile; promozione della mutualità volontaria e istituzione dell’albo regionale delle società di mutuo soccorso; norme di modifica alla gestione integrata dei rifiuti; promozione della ricerca sanitaria; istituzione della commissione regionale per la promozione di pari opportunità tra uomo e donna nella Regione; norme per l’introduzione del quoziente familiare in Sicilia; rendiconto generale dell’amministrazione della Regione per l’esercizio finanziario 2011. Approvate anche le proposte di modifica al regolamento interno dell’Assemblea.
Il presidente Francesco Cascio sospende i lavori e li rinvia al pomeriggio per l’esame dell’assestamento del bilancio della Regione per l’anno finanziario 2012. E rimane questo, fino al pomeriggio di ieri, il nodo più difficile da sciogliere per il Parlamento, dal momento che è all’attenzione dell’Aula con l’emendamento presentato dal Governo regionale sulla revisione della spesa che contiene gli obiettivi annunciati al Governo nazionale nell’incontro del presidente Raffaele Lombardo con il premier Mario Monti. Un provvedimento che fatica a trovare l’accordo tra le forze politiche. Dopo pochi minuti dall’inizio dei lavori l’Aula si ferma e rinvia il disegno di legge in commissione Bilancio su richiesta dell’assessore Armao. 
Sulla spending review nel fine settimana la commissione Bilancio aveva lavorato no-stop. “Sono state fugate le preoccupazioni di licenziamenti – aveva assicurato sabato l’assessore all’Economia, Gaetano Armao dopo l’audizione dei sindacati in commissione – nessuno perderà il lavoro, ma attraverso misure di accompagnamento alla pensione e procedure di mobilità  si abbasseranno i costi per il personale regionale e la quiescenza che superano oggi 1,6 miliardi di euro”. E aveva aggiunto “Il testo della spending review è stato nuovamente presentato quale emendamento al ddl sull’assestamento, con l’obiettivo di offrire al Parlamento un contributo propositivo ed uno stimolo a far presto”. Ieri la commissione Bilancio per velocizzare l’iter del provvedimento aveva stralciato i commi dal settimo al 18 bis che riguardavano i tagli al personale e le norme in materia sindacale, mentre per la riduzione della pianta organica della Regione era stato pensato un intervento con uno specifico disegno di legge.
Intanto entra nel vivo la campagna elettorale. Sabato a Enna si è tenuta una riunione tra i rappresentanti provinciali e regionali di Sicilia Vera, del Partito della Rivoluzione, del Movimento dei Forconi e di Forza Nuova, con l’obiettivo di formare una lista per le elezioni regionali. Il nome di cui sì è discusso è “Rivoluzione Siciliana” e vede, come candidato individuato alla Presidenza della Regione, il parlamentare dimissionario dell’Ars, Cateno De Luca.
“La Sicilia – dice De Luca – ha bisogno di una rivoluzione politico-amministrativa per demolire il centralismo regionale e le lobbies politico-affaristiche che hanno causato gli oltre 10 miliardi di euro di debiti e gli oltre 50 mila rapporti di lavoro, stabili e precari, con la struttura amministrativa regionale ed il sistema pubblico regionale allargato”.
I costituenti di “Rivoluzione Siciliana” lavoreranno per sondare la disponibilità di altri soggetti politici ad aderire al progetto e si incontreranno  il 10 agosto per la definizione del programma.  All’Ars ieri è stato presentato il “movimento di siciliane” costituito dalle donne che hanno deciso di scendere in campo  “contro il sistema politico attuale che ha portato alla deriva la nostra regione”. Tra le promotrici, Rossella Accardo e i rappresentanti del comitato no Muos di Catania.

Giovanna Naccari
Twitter: @gionaccari

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