Bonus bebè, assegni e social card: la mappa degli aiuti alle famiglie con figli - QdS

Bonus bebè, assegni e social card: la mappa degli aiuti alle famiglie con figli

Liliana Rosano

Bonus bebè, assegni e social card: la mappa degli aiuti alle famiglie con figli

mercoledì 08 Agosto 2012

In Sicilia tra le misure di sostegno anche il microcredito: il prestito non può superare i seimila euro

PALERMO – Bonus bebè, assegni familiari e tante altre agevolazioni in aiuto delle famiglie con figli. La mappa degli aiuti che “Pianeta Mamma” ha curato è diversa da regione a regione. In Sicilia, secondo la fonte dell’assessorato alla Famiglia, oltre ai sussidi di carattere nazionale come il bonus bebè, l’assegno di maternità e la social card, la Regione ha messo a disposizione un altro strumento: il microcredito per le famiglie. Un’iniziativa della Regione siciliana che consiste nell’erogazione di finanziamenti a tasso agevolato, concessi dalle banche aderenti all’iniziativa e garantiti da un Fondo etico appositamente costituito.
Il prestito, che si rivolge alle famiglie in temporanea difficoltà economica e sociale che non possono avere accesso al regolare credito bancario, non può superare la soglia di 6.000 euro. Tuttavia una volta restituito potrà essere successivamente rinnovato solo se sussistono i requisiti e previa valutazione della banca, fermo restando che l’ammontare dei prestiti ottenuti non può superare la somma di 25.000 euro. L’obiettivo del microcredito è di riuscire a fare fronte ad alcune spese di emergenza. In realtà, si tratta di un supporto che, pur essendo diverso dal credito che le banche concedono e ad un tasso meno agevolato, non risolve i problemi delle famiglie bisognose, trattandosi pur sempre di un prestito. Le altre regioni invece offrono tipologie di aiuti che non sono vincolate alla natura dei prestiti. Come ad esempio in Toscana, dove il governo regionale ha approvato un piano che comprende voucher nido e servizi per le famiglie numerose e contributi economici per famiglie con reddito Isee fino a 23mila euro. In Trentino, invece, la provincia di Trento offre buoni servizio per le mamme che lavorano e la provincia di Bolzano propone assistenza economica alle famiglie che vivono in difficoltà.
In Abruzzo, la regione eroga contributi per le famiglie numerose e con bambini disabili. Sono attivi anche in questa regione dei programmi di microcredito. In Basilicata le ragazze madri possono avere acceso a dei contributi, così come i genitori dei bambini affetti da sindrome autistica. Sono previsti anche degli aiuti per le bollette di luce e gas e per l’acquisto di software per i bambini dislessici.
La Calabria propone dei ticket per l’acquisto dei beni primari nonché dei voucher di conciliazione per le mamme lavoratrici. In Campania agevolazioni per la Tarsu, per le bollette di gas ed energia elettrica, anche se per ora si tratta solo di provvedimenti al vaglio delle istituzioni e non ancora approvati.
In Emilia Romagna, la Regione ha stabilito dei contributi per i genitori che scelgono di restare a casa per i primi anni di vita, buoni-spesa per i bambini celiaci, family card. In Friuli Venezia Giulia bonus bebè, contributo per il nido e carta famiglia. In Lombardia, il governo regionale ha adottato contributi per le donne in dolce attesa e per le spese dentistiche per i bambini. Il comune di Milano ha confermato anche il bonus bebè pari a 500 euro mensili per mamme in difficoltà economica che abbiano chiesto un congedo parentale di almeno sei mesi. Inoltre, sempre a Milano, è stato attivato il bonus per le donne che scelgono di non interrompere la gravidanza. A Pesaro, nelle Marche, è prevista la carta bimbi e un bonus per i pannolini ecologici. Nel Molise aiuti per le famiglie che hanno bambini non vedenti o ipovedenti.
Infine in Sardegna è attivo un programma di lotta alla povertà che prevede il trasferimento delle risorse regionale ai Comuni, cui spetterà la decisione di attivare fondi e bonus.
Il Bonus Bebè 2013 è stato sostituito da quello che oggi è chiamato “Fondo di Credito per i nuovi Nati”, ovvero, un un sostegno economico istituito presso il Dipartimento per le politiche della Famiglia, volto a favorire l’accesso al credito delle famiglie con un nuovo figlio nato o adottato, attraverso il rilascio di garanzie alle banche e agli intermediari finanziari. Con il Decreto Salva Italia , il Governo Monti ha concesso e prolungato i termini e la scadenza del fondo fino al 2013, pertanto, anche i nuovi nati del 2012 potranno accedere alle agevolazioni del Bonus Bebè. Il Fondo di credito per i nuovi nati 2012 ha sostituito l’ex Bonus Bebè, uno strumento che consentiva a nuclei familiari a basso reddito di accedere ad un contributo di 1000 euro una tantum per i nuovi nati o a seguito di un’adozione, con un prestito da restituire alla banca entro 5 anni con rate mensili fino a 5000 euro per ogni nascituro, senza limitazioni di reddito.
Tale soglia, in particolare, varia da regione a regione. Ad esempio la regione Sicilia ha stabilito come tetto massimo per la richiesta del bonus bebè un reddito di 5.000 euro, mentre per la regione Lazio il tetto è pari a 20.000 euro.

Liliana Rosano

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