Srr, ora la Regione fa sul serio: primi commissariamenti - QdS

Srr, ora la Regione fa sul serio: primi commissariamenti

Rosario Battiato

Srr, ora la Regione fa sul serio: primi commissariamenti

venerdì 10 Agosto 2012

Il neo assessore regionale, Torrisi: “Aggiornamenti quotidiani ed elasticità, ma agiamo contro chi si è espresso negativamente”. Tra gli enti locali che si sono rifiutati di procedere anche Riposto e Randazzo, in provincia di Catania. Già 10 i comuni nella lista nera prevista dalla L.r. 9/2010

PALERMO – Non poteva esserci agosto più caldo per i rifiuti siciliani. Dopo l’approvazione del piano, l’aggiornamento della lr 9/2010 votato lo scorso 30 luglio, l’impugnativa del commissario dello stato, adesso arrivano anche i primi commissariamenti degli enti locali che hanno votato contro l’adesione alle nuove Srr, le società per la regolamentazione del servizio di gestione dei rifiuti. Si tratta di dieci realtà, almeno per il momento, cui presto se ne aggiungeranno delle altre. Nella lista nera ci sono anche Riposto e Randazzo in provincia di Catania.
Al gabinetto dell’assessorato all’Energia del neo assessore Claudio Torrisi, fino a qualche mese fa delega all’Ambiente al Comune di Catania, si lavora senza tregua. La scadenza del 6 agosto per formulare l’adesione alle Società per la regolamentazione del servizio di gestione dei rifiuti è già passata da qualche giorno e così come prevede la lr 9/2010 le procedure di commissariamento sono partite. I commissari sono stati individuati fra i ranghi dell’amministrazione regionale. I primi Comuni commissariati sono quelli che hanno deliberato espressamente di non aderire alle Srr, nonostante l’obbligo previsto da direttive comunitarie e normativa nazionale e regionale.
 
“Il termine ultimo è già scaduto – ha spiegato l’assessore Torrisi raggiunto telefonicamente dal Qds – ma abbiamo deciso di temporeggiare per quei Comuni che ci hanno chiesto ancora qualche giorno di tempo perché magari hanno fissato in ritardo la votazione o se avranno a breve la delibera”. Diverso il discorso per tutti gli altri. “Non abbiamo avuto dubbi – ha continuato Torrisi – per quei Comuni che invece hanno già espresso il loro diniego all’operazione”. Sarebbero già dieci in tutta l’Isola, ma l’elenco è destinato a crescere di giorno in giorno. “Attendiamo notizie a breve – ha spiegato l’assessore – perché l’elenco va aggiornato quotidianamente e ne prossimi giorni si procederà progressivamente agli Comuni siciliani inadempienti”. Al momento nella lista nera figurano certamente Randazzo e Riposto in provincia di Catania, secondo quanto detto dallo stesso Torrisi, ma gli altri nomi sono ancora all’assessorato.
I Comuni che si erano sbolognati la gestione dei rifiuti col sistema Ato dell’era Cuffaro adesso si vedono rientrare tutto dalla finestra. E non possono fare altro che aprire porte e finestre, prima la Regione lo faccia per loro. La legge 9/2010 è stata chiarissima: approvazione dello Statuto tipo oppure commissariamento che, di fatto, tramite un inviato della Regione, darebbe vita alle pratiche per l’approvazione. “L’azione della Regione in caso di inadempienza – aveva spiegato Fabio Mancuso, presidente della IV Commissione Ambiente all’Ars, al Qds in una recente intervista – è prevista dalla legge regionale”. Infatti proprio all’articolo 14 della lr 9/2010 si stabilisce il “potere sostitutivo” che la Regione può esercitare per una serie di motivazioni tra cui la mancata approvazione della convenzione e dello statuto.
Insomma si naviga a vista, anche perché i prossimi giorni saranno decisivi per capire come venire fuori dall’impugnativa del Commissario dello Stato che ha bloccato la Regione sulle garanzie finanziarie che avrebbe dovuto offrire per chiudere l’epoca dei 27 Ato tramite la loro liquidazione.

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