Ex Asi, Venturi non ci sta: “Occorre vigilare” - QdS

Ex Asi, Venturi non ci sta: “Occorre vigilare”

Rosario Battiato

Ex Asi, Venturi non ci sta: “Occorre vigilare”

mercoledì 29 Agosto 2012

La nuova legge farebbe risparmiare alla Regione circa 4,5 mln all'anno. “Ad Agrigento, Caltanissetta ed Enna casi a rischio”. A rischio l’Irsap, l’istituto che avrebbe dovuto sostituire gli undici Consorzi Asi dell'Isola

PALERMO – A dicembre, in sede di presentazione, la legge 8/2012 era stata la medaglia da apporre sulla casacca assessoriale. Marco Venturi, assessore regionale alle Attività produttive, aveva finalmente ottenuto la legge di riforma dei Consorzi Asi che, prevedendo la nascita dell’Istituto per lo Sviluppo delle Attività produttive, Irsap, nei piani del grande sponsor di quella legge, avrebbe dovuto sostituire le 11 Asi esistenti in Sicilia. Passati otto mesi pare che il grande disegno sia ormai saltato e la rivoluzione si sia trasformata nella solita storia siciliana: ente commissariato e situazione nel caos.
Un vero e proprio colpo alle spalle. Nella seduta di giunta in cui era assente per importanti motivi familiari Venturi si è visto scippare e mutare la sua creatura. “Non si può commissariare un ente che non esiste, per questo con una nota ufficiale ho chiesto al presidente della Regione Lombardo che vengano ripristinati i commissari liquidatori fino all’insediamento del nuovo Governo”. Polemico anche sulle scelte delle nomine all’Ircac e al Crias che, secondo l’assessore, sarebbero state compiute “disattendendo le mie indicazioni”.
Come un pugile che si rispetti, incassato il colpo, è passato direttamente alla controffensiva. Primo punto legalità. “Occorre mantenere accesi i riflettori sull’Irsap – ha spiegato il titolare delle Attività produttive – e soprattutto sulle azioni di trasparenza, ripristino della legalità e di buon governo che, in questo ultimo scorcio di legislatura, rischiano di essere vanificate”. Le Asi a rischio sarebbero, in particolare, ad Agrigento, ma anche nel Nisseno e nell’Ennese. “Bisogna mantenere alta l’attenzione – ha precisato Venturi – per evitare che alcuni poteri forti, legati al mondo criminale e mafioso, possano riprendere piede e riappropriarsi del territorio e delle aziende sottratte loro attraverso i provvedimenti adottati dal commissario straordinario”.
 
Il protagonista della primavera imprenditoriale siciliana si concentra proprio nell’agrigentino dove “la realtà è spesso deformata e resa torbida grazie a quel miscuglio che accomuna malaffare, criminalità organizzata, connivenze di funzionari e dirigenti pubblici infedeli”. Il commissario, secondo Venturi, deve combattere  “senza paura e tentennamenti”.
I numeri della riforma, ancora inattuata, sono indicativi della sua bontà. La legge taglia in un sol colpo gli 11 cda dei vecchi Consorzi, per un totale di circa 800 posti di sottogoverno, che prevede un consiglio di amministrazione snello (composto da soli 5 componenti), un presidente e un unico dirigente generale (contro gli 11 del passato), e un risparmio netto per le casse regionali di circa 4,5 milioni di euro all’anno.
L’obiettivo è chiaro. Secondo Venturi dalla prossima giunta sarà necessario un provvedimento che possa ripristinare la chiarezza sul destino dell’Irsap “attraverso la proroga del mandato dei commissari liquidatori dei consorzi Asi, così come previsto dalla legge 8/2012, demandando poi al futuro esecutivo la nomina del nuovo cda dell’Istituto”. Insomma ancora una volta al prossimo governo è demandato il futuro di una delle riforme più importanti dell’Isola.

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