Ragusa, continua la fame di infrastrutture - QdS

Ragusa, continua la fame di infrastrutture

Rosario Battiato

Ragusa, continua la fame di infrastrutture

venerdì 07 Settembre 2012

Un aeroporto, due porti e le arterie principali: queste le richieste dell'ex area più produttiva di Sicilia

RAGUSA – Il territorio ragusano pretende un sistema infrastrutturale adeguato alle necessità dell’area più produttiva dell’Isola. Tra le richieste ci sono l’aeroporto di Comiso, i porti di Pozzallo e di Marina di Ragusa, e, soprattutto, un asse viario che sia adeguato a collegare il centro ibleo con Catania e col resto della Sicilia, visto che nell’Isola il 90% della merce si sposta sul gommato. Legittime, quindi, le preoccupazioni del consigliere comunale Giorgio Firrincieli in merito al futuro del raddoppio Ragusa-Catania.
Intanto è stata smentita la notizia diffusa ne giorni scorsi che dava per certa l’approvazione dell’Anas del progetto per la realizzazione della tratta Rosolini-Modica.
Nei giorni scorsi l’Ue ha avvisato la Regione che chiederà il rimborso di 20 milioni di euro investiti nell’aeroporto di Comiso se non sarà operativo entro il 2012. E il rischio sarebbe assai concreto visto che – hanno scritto Giuseppe Lupo e Salvo Zago, rispettivamente segretario regionale e provinciale del Partito democratico –  sarà difficile giustificare come causa di forza maggiore, clausola che consentirebbe di superare la previsione di disimpegno del regolamento comunitario interessato, la mancata stipula della convenzione con Enav o le lunghezze burocratiche che bloccano un aeroporto pronto da due anni. Storie ordinarie in Sicilia dove, adesso, a rischiare, sempre nell’area iblea, ci sarebbe pure il raddoppio della Ragusa-Catania, perché il general contractor potrebbe considerare l’investimento economicamente poco vantaggioso. Ne ha parlato, tramite una nota, il consigliere comunale del capoluogo ibleo Giorgio Firrincieli.  “A parte che non ne abbiamo più sentito parlare – aggiunge Firrincieli – ma la mia preoccupazione nasce dai rumors sempre più persistenti che arrivano da ambienti bene informati e che parlano della perplessità del general contractor di avviare una grande opera che risulterebbe a perdere”.
Diverse le motivazioni, secondo Firrincieli, che potrebbero convincere il general contractor a mollare il progetto. Si comincia con la necessità di rimodulare l’entità economica dell’opera visto che si basa su somme di una decina d’anni fa, dal momento che allo stato attuale risulterebbe “antieconomico”. Il secondo punto specifica che l’attivazione del pedaggio, fissata per far rientrare dall’investimento al general contractor, “non consentirebbe di raggiungere gli obiettivi nei tempi preventivati in quanto è previsto un calo, in prospettiva, del flusso delle merci”.
Uno degli ultimi atti del raddoppio della superstrada si è compiuto lo scorso marzo quando Nello Dipasquale, ex sindaco ragusano recentemente dimessosi per concorrere alle elezioni regionali in appoggio alla candidatura di Rosario Crocetta, aveva sbandierato l’aggiudicazione della gara per la realizzazione dei lavori. Ad occuparsi della costruzione del raddoppio la Tecnis S.p.a, azienda specializzata nella realizzazione di infrastrutture con sede legale a Tremestieri Etneo ed uffici a Roma, Bucarest e Tunisi. Un progetto dal costo di 817 milioni di euro, determinato dalla delibera Cipe n.121 del 2001, che dal 2004 gode di un Comitato ad hoc per la sua realizzazione.
L’altra arteria importante del territorio – denunciata dal consigliere come possibile rivale della superstrada – deriva dal progetto per la realizzazione della tratta Rosolini-Modica dell’autostrada Siracusa-Gela. Sono state categoricamente smentite le voci che davano l’approvazione del progetto in linea tecnica dall’Anas. A parlarne, in una nota, è stato il deputato nazionale Nino Minardo. “Di prima mattina, – ha scritto Minardo – ho avuto un colloquio telefonico con l’ingegnere Mauro Coletta direttore dell’Anas, che mi smentisce la notizia di agenzia data ieri. A detta dell’ingegnere Coletta, la disponibilità alla approvazione è ormai da settimane condizionata da alcuni adempimenti tecnici che il Cas deve fornire all’Anas”. Ma il gioco è assai più complesso perché proprio dal Consorzio autostradale siciliano fanno sapere di aver consegnato giorno 8 agosto a Roma la documentazione richiesta, avendone spedito per posta una copia lo stesso giorno.

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