Maggior dialogo tra le istituzioni - QdS

Maggior dialogo tra le istituzioni

Margherita Montalto

Maggior dialogo tra le istituzioni

sabato 08 Settembre 2012

Forum con Francesca Cannizzo, Prefetto di Catania

Come ha trovato la situazione a Catania rispetto a Ragusa?
“L’analisi del contesto del territorio etneo dimostra la sua complessità dovuta anche all’estensione, ma soprattutto contribuisce anche la differenza di temperamento dei cittadini catanesi rispetto alla Provincia di Ragusa. Sicuramente grazie all’attenta opera di informazione i risultati conseguiti sono sorprendenti”.
Sul piano dell’ordine pubblico?
“Ricordo il caso eclatante degli autotrasporti dello scorso inverno. Posso dire che, nonostante i disagi, è stato gestito con un grande senso di responsabilità, misura e dialogo. Pertanto per quanto riguarda l’ordine pubblico, affermo che questo episodio è stato affrontato e superato brillantemente. Sul piano della sicurezza si è rafforzato, da parte dei cittadini, la richiesta, nonché l’esigenza di “sicurezza”. Purtroppo viviamo in un contesto mondiale e non solo italiano o siciliano, in cui i fattori di insicurezza sono più diffusi e avvertiti fra la gente. Se dovessi commentare la questione “sicurezza” basandomi sulle statistiche, a mio avviso sono relativamente attendibili. Sottolineo che il dato da esse riferito non descrive appieno la realtà. Infatti il senso comune dimostra quanto la gente avverta insicurezza e per risolvere questo disagio occorre un intervento interforze”.
Rispetto alla situazione economico-sociale?
“Mancando da Catania da circa 11 anni ho potuto constatare che il tessuto socio-economico della provincia è molto cambiato. In un certo senso il tema lavoro è affrontato nella sua intrinseca difficoltà, come “non lavoro” o “cassa integrazione”.
Si può migliorare la rete interistituzionale?
“Le istituzioni “devono” fare rete soprattutto in un momento critico dove le risorse diminuiscono e le difficoltà di conseguenza aumentano. Per questo intervengo e punto fermamente sul dialogo fra le Istituzioni. La Pubblica Amministrazione spesso non riesce a stabilire una comunicazione adeguata con l’utenza. La gente guarda a noi come privilegiati in quanto abbiamo un trattamento economico sicuro, e pertanto i cittadini si aspettno da noi la professionalità circa il servizio che dobbiamo loro dedicare. Manca perciò, nel rapporto con l’utenza, la sintonia di una comunicazione che consenta di interagire con le esigenze della collettività. Non siamo in grado di metterci nei panni delle esigenze delle persone. Dobbiamo fare lo sforzo, come istituzioni, di avvicinarci il più possibile al cittadino facendo un passo avanti al di là dei nostri doveri. Questo è il contesto con cui ci confrontiamo…”
Difficoltà dunque nel confronto…
“Dobbiamo migliorare la modalità di risposta alle richieste del cittadino superando le difficoltà del cittadino non sono percepite da chi elargisce un servizio. Semplificare cambiando mentalità non è impossibile. Fare bene il proprio dovere mettersi nei panni della gente che si aspetta un servizio più attento. Mettere nelle condizioni il cittadino di semplificare anche la compilazione di un semplice modulo”.
Guardando avanti cosa ci dobbiamo aspettare?
“Sicuramente dobbiamo procedere con fiducia e con interventi concreti anche se non possiamo fare previsioni a lungo termine. Posso dire che dobbiamo puntare sulle generazioni future che sono la nostra speranza. Infatti i giovani sono molto attenti e sensibili ai valori fondamentali, sempre molto motivati e vigili su quanto accade attorno e non vogliono essere strumentalizzati”.
 
Su quale fronte sta indirizzando maggiormente il lavoro della Prefettura? Quali sono le strategie istituzionali che mette in atto?
“Ho deciso di puntare e investire sui giovani. L’educazione dei giovani è la strada da seguire attraverso il dialogo che deve essere un obiettivo al quale dobbiamo mirare tutti noi, famiglia scuola, Istituzioni. Dedico grande attenzione e tempo all’incontro con i ragazzi, ascoltarli sentendo le loro necessità. E contrariamente a quanto si possa credere, non è vero che i giovani non mostrano fiducia nelle Istituzioni, anzi. Essi semmai non credono nelle Istituzioni che si basano più sulla forma che sulla sostanza, non credono ad una finta presenza istituzionale. Occorre inoltre che si trasmetta il messaggio di legalità per fare capire che la mafia non è solo siciliana ma attecchisce dove c’è terreno fertile. Esistono realtà sociali ben strutturate, altre sono più fragili, è proprio lì che bisogna intervenire e instaurare con i ragazzi, che hanno bisogno di punti di riferimento, un dialogo più forte e più impegnativo”.

Qual è il livello di informatizzazione dei vostri uffici?
“L’informatizzazione degli uffici della Prefettura ha avuto una forte accelerazione. Oggi è molto elevata, ma ancora bisognevole di miglioramenti”.
 

 
Curriculum Francesca Cannizzo
 
Francesca Cannizzo è nata a Catania il 27 maggio 1954. è entrata in carriera nel 1986, presso la prefettura di Torino. Successivamente è rientrata in Sicilia come capo di Gabinetto della prefettura di Catania. Dal 2000 ha esercitato le funzioni di viceprefetto vicario della prefettura di Siracusa. Nel 2006 è stata viceprefetto vicario della prefettura di Venezia. E’ stata direttore della Scuola di Eccellenza dell’Ateneo di Catania. Ha svolto le funzioni di prefetto di Ragusa fino al 2011. Dal 29 agosto 2011 è prefetto di Catania

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