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Catania – Prp, si preme sull’acceleratore dopo la bocciatura di 5 anni fa

Melania Tanteri

Catania – Prp, si preme sull’acceleratore dopo la bocciatura di 5 anni fa

sabato 22 Settembre 2012

Due i principali obiettivi del documento: riqualificare le attività economiche e aprire l’area alla città. Il Piano regolatore del porto atteso in Consiglio già la prossima settimana

CATANIA – Waterfront e contatto con la città. Sembrerebbero questi i principi ispiratori del nuovo Piano regolatore portuale, stando a quanto affermato dal commissario straordinario dell’Autorità portuale, Cosimo Aiello – nominato dopo la scadenza del mandato di Santo Castiglione – nel corso di un incontro con i vertici della Confindustria etnea (il presidente Domenico Bonaccorsi di Reburdone, il vice presidente e delegato per le tematiche portuali e aeroportuali, Antonello Biriaco).
Sul piatto della discussione non soltanto il rapporto della città con il mare e la necessità di aprirsi verso la “town”, ma anche la sicurezza e, soprattutto, l’urgenza di fare del porto un luogo di sviluppo e di crescita economica, puntando molto sulla riqualificazione del turismo nautico e delle attività da diporto, fonti di entrata consistenti nella maggior parte delle città di mare.
“Superate le grandi criticità – ha spiegato Aiello – il Piano regolatore del porto potrebbe approdare in Consiglio già la prossima settimana. Due gli obiettivi: tutelare e riqualificare le attività economiche presenti e aprire il porto alla città”.
I tempi potrebbero essere stretti, dunque, perché il documento di programmazione urbanistica dello scalo etneo arrivi a essere discusso dall’assise cittadina che, già nel 2007, aveva bocciato la proposta di Piano perché sovradimensionata, ad alto indice di fabbricabilità e poco consona alle funzioni proprie di un porto commerciale e turistico.
Oggi, infatti, sembra che la volontà sia opposta, o quasi, come evidenziato dal presidente di Confindustria Catania che ha affermato come la nuova pianificazione possa costituire una molla di sviluppo per tutta l’area urbana e che, quindi, debba prevedere meno cemento e più opere che favoriscano il turismo nautico, capace di generare posti di lavoro oltre che di creare economia reale con l’indotto.
“L’Autorità portuale – ha affermato Bonaccorsi de Reburdone – potrà contare su tutto il nostro sostegno e la nostra collaborazione per l’approvazione del piano in tempi brevi e una maggiore sicurezza dell’area”.
Riqualificazione e sviluppo, dunque, le due parole chiave di quello che dovrebbe essere il nuovo Prp, nel quale è inclusa la realizzazione della nuova darsena traghetti, a Sud, definita “fiore all’occhiello” dall’ex presidente Santo Castiglione, ma contestata da alcuni esponenti politici e della società civile, come il Comitato Porto del Sole secondo cui, proprio questa struttura evidenzierebbe volontà opposte a quelle annunciate.
“La nuova darsena, per cui saranno necessari centinaia di milioni di euro per la manutenzione dei fondali – hanno scritto recentemente i rappresentanti del Comitato – prevede il delirio urbanistico di seppellire con il cemento il tanto atteso raccordo della nostra città con una delle più belle spiagge d’Italia, la Playa”. Secondo il Comitato, quindi, l’opera non aprirà il porto alla città, quanto piuttosto “seppellirà qualsiasi ipotesi di sviluppo sostenibile per Catania a Sud, a cominciare dallo sviluppo della Playa e dalla tanto attesa intermodalità Porto-Aeroporto”.
Una possibilità, questa, che però non sembrerebbe rispecchiare le intenzioni dell’Autorità portuale, il cui commissario Aiello ha anzi lanciato una proposta: un concorso internazionale di idee per riqualificare l’area del porto e collegarla al litorale sabbioso.
“Un percorso – ha concluso – che potrà rendere vivibile l’area a beneficio delle attività turistiche”.

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