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Messina – Il fato del secondo Palagiustizia e i 18 mln di euro a rischio revoca

Francesco Torre

Messina – Il fato del secondo Palagiustizia e i 18 mln di euro a rischio revoca

martedì 02 Ottobre 2012

L'ex sindaco optava per una costruzione ex novo a Palazzo Piacentini, dopo la gara vinta dalla Gmc. Il Comune potrebbe perdere il finanziamento concesso dal Governo nazionale

MESSINA – L’eredità lasciata dall’ex sindaco Giuseppe Buzzanca alla città passa anche attraverso singoli casi, emblematiche esperienze istituzionali di importanza simbolica (ma non solo) la cui soluzione avrebbe di certo migliorato le condizioni della comunità. Di “singoli casi” Buzzanca nei suoi 4 anni da primo cittadino ne ha incontrati tanti: dall’Istituto Don Orione alla Cooperativa Futura passando per il Dismed, per non dire del più eclatante, quello riguardante lo svincolo.
Tra questi, ricordiamo però anche il “caso” del secondo Palazzo di Giustizia, su cui adesso il consigliere comunale Nello Pergolizzi, approfittando della presenza del commissario regionale Luigi Croce, ha voluto riaccendere i riflettori, per capire cosa è stato fatto dall’ex sindaco e cosa si deve fare adesso, celermente, per non rischiare di perdere il finanziamento di 18 milioni di euro stanziato nel 2009 dal ministero di Grazia e Giustizia.
2008. Il primo progetto del secondo Palagiustizia di Messina risaliva addirittura al 1988. Dopo 20 anni viene riesumato dall’ex vice sindaco Saitta (sindacatura Genovese) ma l’iter di progettazione indicato viene interrotto dall’autorità di vigilanza perché affidato agli stessi progettisti di allora, e nel frattempo uno di questi era morto. L’opera pubblica, comunque, non era tra gli obiettivi di Buzzanca, almeno fino a quando…
2009. …Con una nota del 2 marzo 2009 il ministero di Grazia e Giustizia non sollecita l’amministrazione a formulare una concreta proposta per l’utilizzo dei fondi messi a disposizione, pena revoca degli stessi. La risposta è tempestiva: il 16 marzo dello stesso anno, la Commissione di Manutenzione del Palazzo di Giustizia esprime parere favorevole all’acquisizione di un immobile e incarica il Comitato Tecnico di indicare le caratteristiche richieste. Si procede poi alla gara e tra le offerte pervenute – Gruppo Gmc Srl, Neptunia Spa, Arcidiocesi di Messina, Formula 3 Spa – a vincere è quella della Gmc con un immobile in via Bonino, già sede dei cosiddetti Dino Studios.
2010. Qui inizia un’infinita trafila di ricorsi al Tar e al Cga da parte dell’Arcidiocesi e di Neptunia (Gruppo Franza) che, di fatto, bloccano qualsiasi intervento previsto nelle more dell’appalto.
2011. In ottobre, il Cga accoglie le istanze dei ricorrenti mettendo fine alla bagarre, stabilendo cioè che della questione deve occuparsi il Consiglio comunale, che può anche ratificare l’esito della gara già svolta, oppure indirne una nuova.
2012. L’ex sindaco Buzzanca, però, non porterà mai l’istanza in Consiglio, proponendo piuttosto la creazione ex novo di una “torre” a piazza Piacentini, ma senza produrre alcun atto formale in tal senso. Così facendo, causando la revoca parziale del finanziamento (5 mln di euro già andati in fumo) ed esponendo il Comune alle legittime mire di risarcimento della Gmc. Deciderà il commissario Croce (ex magistrato e dunque sensibile alle urgenze in tema di giustizia) di affrontare la questione?

 
La lettera. La richiesta al commissario Luigi Croce

MESSINA – “In considerazione di quanto sopra premesso, tenuto conto della colpevole e ingiustificabile inerzia sin qui manifestata dall’amministrazione comunale, e dal sindaco Buzzanca in primis, appare indifferibile per evidenti ragioni di opportunità che Lei si attivi senza dilazione per intraprendere tutte le più incisive iniziative volte a scongiurare il rischio della perdita totale del finanziamento, di un possibile contenzioso che esporrebbe il Comune a possibili pronunce risarcitorie, nonché a trovare finalmente soluzione ad una annosa vicenda di interesse certamente generale”. Questa la sua nota al commissario Luigi Croce del consigliere Nello Pergolizzi.
Il Consiglio, nelle more della decisione del Cga, potrebbe anche ratificare l’esito della gara già svolta e chiudere per sempre la questione. Ma sappiamo quanto peso politico abbiano gli altri due gruppi interessati all’operazione… (ft)

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