“L’idea nasce da me. Siccome ho sempre lavorato in grandi aziende, la logica che mi ha ispirato è quella di mettere a disposizione dei manager degli strumenti che possano facilitare il loro lavoro. Così l’anno scorso ho avviato un’attività di studio, ricerca e sviluppo che ci ha portato alla ideazione di Korallya. L’esigenza alla quale cerchiamo di venire incontro è di rendere interattivo lo strumento del biglietto da visita. L’obiettivo è quello di rendere le ‘business card’ scambiabili tramite la nostra applicazione, ma con una serie di vantaggi che di fatto moltiplicano le potenzialità di tale mezzo di comunicazione. Attraverso la nostra piattaforma, quando ci si scambia un biglietto da visita si instaura, di fatto, una relazione che può tramutarsi in occasione. Se due persone si incontrano per motivi di lavoro è perché ci può essere un’opportunità. È proprio questa che vogliamo coltivare”.
“Attraverso un’applicazione che è presente sia sull’App store che su Android market. In pratica scaricando sul proprio smartphone questa interfeccia, è possibile da una parte creare un proprio biglietto da visita digitale e dall’altra scambiarlo con gli utenti registrati per coltivare le relazioni o per farsi pubblicità. Un po’ come fa Linkedin (il social network che permette di creare un proprio profilo lavorativo, nda). Si tratta di un’applicazione che nasce per il mondo business ma con un occhio di riguardo anche verso il consumo”.
“Esatto, ma soprattutto riusciamo a rendere facile la relazione. All’interno di questa applicazione offriamo un vero e proprio servizio: riusciamo a gestire meeting, incontri, e inoltre diamo uno strumento utile anche per il mondo dell’educational, cioè la realtà universitaria”.
“Non è un vero e proprio social, però potrebbe evolvere anche in quel senso”.
“Linkedin ti permette di metterti in contatto con qualcuno attraverso uno scambio di amicizie. Invece in questo caso attraverso il biglietto da visita si può allegare anche il company profile. In pratica si possono inviare tramite la nostra piattaforma una serie di documenti che rimangono salvati sul nostro server, senza la possibilità di perdere le informazioni. Korallya, dunque, permette di creare una stanza virtuale dove ogni utente che vi partecipa può caricare la business card con tutti i documenti. Nel momento in cui si chiude questa stanza, automaticamente tutti hanno il materiale e i contatti degli altri. Tale informazioni restano custodite in un repository gestito da Korallya e così non si correre il pericolo di disperdere tali dati”.
“Al momento offriamo un modello premium, dando così a tutti gli utenti di poter usufruire del nostro servizio in modo assolutamente gratuito. Le aziende invece stipuleranno un contratto ad hoc”.
“No, al momento no è tutto a capitale di rischio dell’azienda. Fino ad ora abbiamo investito oltre 200.000 euro e stiamo destinando altri capitali in campagne di marketing. C’è un team di 10 persone, tutti ragazzi siciliani, che è completamento dedicato allo sviluppo e alla crescita di Korallya”.
“Abbiamo presentato Korallya in anteprima mondiale al Tech crunch di San Francisco il 12 settembre. Il 27, invece, abbiamo calato il sipario sulla nostra creatura, lanciandola contemporaneamente sui ‘mobile store’, al Tech crunch di Roma, evento che per la prima volta ha avuto luogo anche in Europa. In questi giorni siamo a Londra all’Apps World e siamo tra i partner tecnologici dello Smau, dove gestiremo con la nostra applicazione gli scambi dei comunicati stampa per tutti i 1.800 giornalisti che saranno presenti”.
“Assolutamente. Con Avens abbiamo proposto all’Università di Palermo un progetto, che è stato approvato dal senato accademico dell’Ateneo, per promuovere un percorso d’eccellenza per i ragazzi che si stanno laureando. Sei dei migliori talenti palermitani che sono prossimi alla laurea (con un media del 28 e in regola con gli esami) prenderanno parte a un tirocinio aziendale della durata di un anno. Al termine del percorso la metà di questi ragazzi verranno assunti”.