Korallya, non semplici biglietti da visita - QdS

Korallya, non semplici biglietti da visita

Antonio Leo

Korallya, non semplici biglietti da visita

venerdì 05 Ottobre 2012

Il Ceo è Luigi Giordano, amministratore anche della nota Avens, tra i pochi siciliani al Tech crunch di Roma e San Francisco. Si tratta di un’applicazione, ideata da una start up palermitana, che facilita gli affari tra i professionisti

PALERMO – Un ambasciatore della Sicilia in Italia e all’estero. È  questa la mission di Luigi Giordano, cittadino del mondo ma che non dimentica mai le sue origini, nemmeno quando si trova in quel di San Francisco piuttosto che a Londra. Abbandona Palermo molto presto, a 18 anni, quando ancora probabilmente sconosceva di avere quella che si rivelerà una spiccata vena imprenditoriale. I suoi primi passi li muove, infatti, nell’esercito e poi nella Guardia di Finanza, dove, con orgoglio, viene inserito nell’organico della Direzione Investigativa Antimafia. Un percorso formativo tra gagliardetti e stivaloni che però evidentemente non potevano contenere un estro creativo. Nel ’98 così inizia una brillante carriera come dirigente d’azienda in importanti realtà della telecomunicazione come Wind e H3G.
 
Ma come spesso ci è capitato di leggere tra le righe delle esistenze di questi siciliani innovatori, la parola d’ordine è sempre quella: mettersi in gioco. Non sentirsi mai appagati. Che poi è un po’ il leit motiv della nostra pagina. Ma tornando a Giordano, con l’esperienza accumulata, torna nel capoluogo isolano e rileva un team di 17 ingegneri di elevata capacità professionale e che si riveleranno il braccio creativo dei suo progetti. Prende forma così un team affiatato di talenti con i quali fonda un’azienda che in poco tempo assume un ruolo importante nel settore informatico e delle comunicazioni: Avens. Una realtà che oggi è composta da 52 ingegneri e ha sede a Palermo, Milano,Roma e prossimamente anche a Londra. Un progetto che guarda al mercato internazionale, ma che ha cuore, polmoni e soprattutto testa in Sicilia. E che adesso rilancia con una Start up che in poco tempo vuole scalare il mercato globale. Si tratta di Korallya, un applicazione che promette di rivoluzionare le relazioni lavorative, attraverso un modo assolutamente innovativo di concepire i biglietti da visita.
Come nasce Korallya?
“L’idea nasce da me. Siccome ho sempre lavorato in grandi aziende, la logica che mi ha ispirato è quella di mettere a disposizione dei manager degli strumenti che possano facilitare il loro lavoro. Così l’anno scorso ho avviato un’attività di studio, ricerca e sviluppo che ci ha portato alla ideazione di Korallya. L’esigenza alla quale cerchiamo di venire incontro è di rendere interattivo lo strumento del biglietto da visita. L’obiettivo è quello di rendere le ‘business card’ scambiabili tramite la nostra applicazione, ma con una serie di vantaggi che di fatto moltiplicano le potenzialità di tale mezzo di comunicazione. Attraverso la nostra piattaforma, quando ci si scambia un biglietto da visita si instaura, di fatto, una relazione che può tramutarsi in occasione. Se due persone si incontrano per motivi di lavoro è perché ci può essere un’opportunità. È  proprio questa che vogliamo coltivare”.
Ma in che modo offrite questo servizio?
“Attraverso un’applicazione che è presente sia sull’App store che su Android market. In pratica scaricando sul proprio smartphone questa interfeccia, è possibile da una parte creare un proprio biglietto da visita digitale e dall’altra scambiarlo con gli utenti registrati per coltivare le relazioni o per farsi pubblicità. Un po’ come fa Linkedin (il social network che permette di creare un proprio profilo lavorativo, nda). Si tratta di un’applicazione che nasce per il mondo business ma con un occhio di riguardo anche verso il consumo”.
Quindi, se ho capito bene, mettete in contatto i vari profili professionali e permettete loro di scambiarsi i biglietti da visita.
“Esatto, ma soprattutto riusciamo a rendere facile la relazione. All’interno di questa applicazione offriamo un vero e proprio servizio: riusciamo a gestire meeting, incontri, e inoltre diamo uno strumento utile anche per il mondo dell’educational, cioè la realtà universitaria”.
Funziona dunque come un social network?
“Non è un vero e proprio social, però potrebbe evolvere anche in quel senso”.
Cos’è che vi differenzia rispetto a Linkedin?
“Linkedin ti permette di metterti in contatto con qualcuno attraverso uno scambio di amicizie. Invece in questo caso attraverso il biglietto da visita si può allegare anche il company profile. In pratica si possono inviare tramite la nostra piattaforma una serie di documenti che rimangono salvati sul nostro server, senza la possibilità di perdere le informazioni. Korallya, dunque, permette di creare una stanza virtuale dove ogni utente che vi partecipa può caricare la business card con tutti i documenti. Nel momento in cui si chiude questa stanza, automaticamente tutti hanno il materiale e i contatti degli altri. Tale informazioni restano custodite in un repository gestito da Korallya e così non si correre il pericolo di disperdere tali dati”.
Qual è il vostro modello di guadagno?
“Al momento offriamo un modello premium, dando così a tutti gli utenti di poter usufruire del nostro servizio in modo assolutamente gratuito. Le aziende invece stipuleranno un contratto ad hoc”.
C’è qualche capitale di ventura che investito su di voi?
“No, al momento no è tutto a capitale di rischio dell’azienda. Fino ad ora abbiamo investito oltre 200.000 euro e stiamo destinando altri capitali in campagne di marketing. C’è un team di 10 persone, tutti ragazzi siciliani, che è completamento dedicato allo sviluppo e alla crescita di Korallya”.
Siete stati una delle due startup siciliane presenti al Techcrunch di San Francisco e Roma, la più importante manifestazione mondiale a livello di imprese innovative.
“Abbiamo presentato Korallya in anteprima mondiale al Tech crunch di San Francisco il 12 settembre. Il 27, invece, abbiamo calato il sipario sulla nostra creatura, lanciandola contemporaneamente sui ‘mobile store’, al Tech crunch di Roma, evento che per la prima volta ha avuto luogo anche in Europa. In questi giorni siamo a Londra all’Apps World e siamo tra i partner tecnologici dello Smau, dove gestiremo con la nostra applicazione gli scambi dei comunicati stampa per tutti i 1.800 giornalisti che saranno presenti”.
Non siete soltanto ambasciatori della Sicilia nel mondo. Guardate anche a coltivare i nostri talenti, giusto?
“Assolutamente. Con Avens abbiamo proposto all’Università di Palermo un progetto, che è stato approvato dal senato accademico dell’Ateneo, per promuovere un percorso d’eccellenza per i ragazzi che si stanno laureando. Sei dei migliori talenti palermitani che sono prossimi alla laurea (con un media del 28 e in regola con gli esami) prenderanno parte a un tirocinio aziendale della durata di un anno. Al termine del percorso la metà di questi ragazzi verranno assunti”.

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