L’uscita dalla crisi può passare attraverso la “green economy” - QdS

L’uscita dalla crisi può passare attraverso la “green economy”

Rosario Battiato

L’uscita dalla crisi può passare attraverso la “green economy”

mercoledì 07 Novembre 2012

Resi noti i dati del dossier “Green Italy 2012” di Unioncamere e Fondazione Symbola. A Catania e Palermo esistono 5 mila imprese che investono nel verde

ROMA – L’attenuazione della crisi passa dalla green economy. Lo dicono i dati del dossier “Green Italy 2012” di Unioncamere e Fondazione Symbola dove si legge che “‘il 38,2% delle assunzioni complessive programmate (stagionali inclusi) da tutte le imprese italiane dell’industria e dei servizi per l’anno in corso si deve alle aziende che investono in tecnologie green”.
Qualche buona notizia arriva anche dalla performance della Sicilia che può vantare un discreto giro d’affari, soprattutto nell’agroalimentare, e punte di eccellenza nel settore delle rinnovabili. 
In testa alle Regioni che ospitano imprese che ecoinvestono c’è sempre la Lombardia. La imprese ‘verdi’ della locomotiva d’Italia sono infatti 69 mila. A seguire il Veneto con quasi 34 mia, al terzo il Lazio con 33 mila. In seconda fascia si vedono Emilia-Romagna, Campania, Toscana, Piemonte, Sicilia, Puglia e Marche. Sebbene sia l’intero Paese a tentare faticosamente di imboccare la rivoluzione verde, una maggiore accelerazione è lievemente concentrata nella fascia settentrionale anche se la Sicilia si difende benissimo con 22 mila imprese.
 
Volano anche le assunzioni. “Sul totale di 631.000 assunzioni complessive programmate, 241.000 sono ascrivibili ad imprese che credono nella green economy; delle 358.000 imprese che hanno investito negli ultimi tre anni in tecnologie green, ben il 20% prevede nel 2012 di assumere”. Ad essere coinvolto è il 23,6% del totale, quasi 360.000 (144.000 industriali e 214.000 servizi). Un comparto che, nonostante i tempi di crisi, non è asfittico e così nei primi sei mesi del 2012, secondo Unioncamere, “il 14% ha già realizzato o realizzerà entro il 2013 investimenti green”. Ad essere più verdi sono la manifattura (oltre il 27%), il terziario (al 21,7%); spicca la filiera della gomma e della plastica, la carta, la meccanica, l’elettronica; ma il picco lo tocca il comparto chimico-farmaceutico con il 41%.
A Catania e Palermo esistono complessivamente circa 5 mila imprese che investono nel verde per ciascuna provincia, un dato che colloca i due centri più importanti dell’Isola al diciannovesimo e ventesimo posto tra i Comuni italiani presi in esame, con una incidenza percentuale sul totale pari rispettivamente a 1,4 e 1,3%. A fare la migliore figura ci pensa, come al solito, il settore agroalimentare che in totale realizza un giro d’affari da oltre 3 miliardi di euro. In vetta c’è la Toscana con 11.448 aziende di vendita diretta, seguita da Lombardia (6.996), Piemonte e Veneto (5851), poi Sicilia e Abruzzo (oltre 5.300 imprese).
Buone notizie anche dall’elenco dei certificatori energetici, visto che sono appena 8 le regioni ad averlo (Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Trento e Valle d’Aosta), per un totale di circa 40.000 certificatori iscritti. La Sicilia, si legge nel report, è inoltre “la regione a più elevata concentrazione di Contratti di rete green, dato che, seppur essendo solamente 6, rappresentano la metà del totale regionale”.
Crescono anche le eccellenze consolidate come il Gruppo siciliano Moncada Energy che, attualmente, dopo l’avvio a regime della seconda linea di produzione di pannelli in thin film di silicio presso lo stabilimento di Campofranco (Caltanissetta), ha raggiunto il numero di 100 MWp di pannelli fotovoltaici, ponendosi come maggior produttore italiano di questa tecnologia.

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