NoMuos a Crocetta: rispetta gli impegni - QdS

NoMuos a Crocetta: rispetta gli impegni

Rosario Battiato

NoMuos a Crocetta: rispetta gli impegni

martedì 13 Novembre 2012

I cantieri del radar della Marina statunitense erano stati sequestrati dalla Procura per violazioni delle leggi ambientali. Richieste precise al nuovo governatore: "mantenga la promessa di bloccare la costruzione"

PALERMO – Adesso è il momento di onorare le promesse. Rosario Crocetta, in campagna elettorale, aveva dichiarato che nei primi giorni di governo avrebbe revocato tutte le autorizzazioni concesse dal predecessore Lombardo e dalla sua giunta per i lavori del Muos a Niscemi. A due settimane dall’elezione a scrivere un bel promemoria all’ex sindaco di Gela, ormai nuovo presidente della Regione, ci hanno pensato i movimenti No Muos.
Rosario Crocetta ha partecipato a diverse iniziative No Muos, ancora prima che venisse investito della carica di candidato governatore di Pd e Udc. Lo ricordano bene i comitati locali che in questi giorni hanno inviato una lettera aperta al nuovo presidente della Regione siciliana. “Le vicende relative all’installazione all’interno della riserva naturale Sughereta di Niscemi di uno dei quattro terminali terrestri del Muos, il nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari della Marina Usa, – scrivono – sono note a tutti i siciliani”, e sono “altrettanto note le giustificate preoccupazioni che questo impianto ha creato tra la popolazione, sia perché si tratta di un nuovo pericolosissimo sistema di guerra straniero da ospitare in Sicilia, sia per il suo insostenibile impatto ambientale e per i rischi che potrà comportare per il traffico aereo sui cieli dell’Isola e sugli aeroporti di Catania Fontanarossa (civile) e Sigonella (militare) e – quando diventerà operativo – sul vicinissimo scalo di Comiso”.
 
La Regione, gestione Lombardo, aveva già concesso le autorizzazioni necessarie per l’avvio dei lavori all’interno dell’area protetta. Un atto che aveva destato qualche perplessità al punto da far scattare, il 6 ottobre scorso, l’azione della Procura di Caltagirone che aveva disposto il sequestro preventivo del sistema radar per violazioni dei vincoli paesaggistici fissati dal decreto istitutivo dell’area protetta, a seguito di consulenze tecniche e acquisizione di atti e documenti presso la Regione siciliana. Cinque le informazioni di garanzia emesse dalla Procura calatina: il reato ipotizzato è violazione delle leggi ambientali. Il provvedimento è stato poi revocato dal Tribunale della libertà appena qualche giorno fa.
L’appello è chiaro. “Nel corso della recente campagna per l’elezione del Presidente e per il rinnovo dell’Assemblea regionale siciliana, Lei, – scrivono i comitati – in più occasioni, ha dichiarato che tra i primi atti della sua Presidenza ci sarebbe stata la revoca di tutte le autorizzazioni concesse dalla ex Giunta regionale per i lavori del Muos. Per questo Le chiediamo di mantenere immediatamente questo impegno, dando avvio a un nuovo corso nelle relazioni tra la Regione Siciliana, il Governo e il parlamento italiano, le forze armate nazionali e straniere, in tema di basi e infrastrutture militari presenti nel territorio regionale e sui processi di riarmo e militarizzazione in atto o futuri”. La svolta comincia anche da una Sicilia che sia “ponte di pace” e in tal senso gli attivisti propongono la convocazione di “un tavolo di confronto con i Comitati No MUOS, le associazioni e le organizzazioni No War siciliane per approfondire i principali temi della militarizzazione dell’Isola” che vanno da Niscemi al porto di Augusta alla base di Sigonella.

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