Elettricità nelle piccole isole, sistema inefficiente e costoso - QdS

Elettricità nelle piccole isole, sistema inefficiente e costoso

Bartolomeo Buscema

Elettricità nelle piccole isole, sistema inefficiente e costoso

venerdì 23 Novembre 2012

Nel 2011, l’addizionale spalmata nelle bolletta dei siciliani, denominata UC4, è costata 62 mln di euro .Diversi progetti in campo per rendere indipendenti Lipari, Favignana e le altre

CATANIA – In Italia ci sono ancora molte piccole isole tra cui Ustica, le isole Egadi e le Pelagie che, non essendo collegate alla rete elettrica nazionale, alimentano le proprie utenze elettriche con i tradizionali gruppi elettrogeni che notoriamente sono costosi e inquinanti.
Tale diseconomia, purtroppo, è pagata da noi utenti dell’energia elettrica. Infatti, in bolletta noi paghiamo per ogni kWh prodotto con tale sistema inefficiente una quota alle società elettriche isolane tramite l’addizionale UC4 contenuta nella componente A3 della bolletta elettrica. Secondo la Cassa conguagli per il settore elettrico, l’ufficio che si occupa di saldare le fatture delle aziende elettriche nelle piccole isole, l’addizionale UC4, nel 2011, ci è costata 62 milioni di euro considerato i consumi locali sono stati di 200 GWh.
Una cifra non trascurabile che scaturisce anche da un consumo specifico di elettricità elevato: circa 4.700 kWh annui per residente isolano contro i 1.100 kWh del medio utente domestico italiano.
Poiché in Italia di sole ce n’è tanto, specialmente nelle isole siciliane, perché non integrare i gruppi elettrogeni con impianti fotovoltaici o piccoli impianti eolici per ridurre non solo l’inquinamento, ma anche i costi?
Secondo alcuni studi di fattibilità inerenti le piccole isole, un passaggio dai combustibili fossili alle fonti rinnovabili adottando sistemi integrati solare fotovoltaico ed eolico inseriti in reti intelligenti di gestione domanda – offerta di energia elettrica (smart grid), potrebbe essere già una soluzione conveniente sotto il profilo dei costi e di attrazione verso il turismo rispettoso dell’ambiente.
Nonostante ciò, nelle isole regna lo status quo perché la sovvenzione a carico di noi utenti è concessa senza condizioni, e quindi senza alcuna spinta a ricorrere alle fonti rinnovabili.
Ma forse qualcosa in Sicilia sta cambiando anche a motivo di un relativo decremento di costo delle fonti rinnovabili.
A Lipari il nuovo dissalatore sarà in parte alimentato da un campo fotovoltaico da 1,2 MW.
A Favignana, nelle isole Egadi, è già in corso un progetto finanziato dal ministero dell’Ambiente con 1,250 milioni di euro che prevede, per gli edifici pubblici, l’installazione d’impianti fotovoltaici, impianti solari termici e la sostituzione delle di lampade tradizionali d’illuminazione con lampade led. Per il settore privato ci sono contributi diretti per l’acquisto d’impianti solari termici e fotovoltaici e per l’acquisto di motoveicoli elettrici.
Anche per Lampedusa ci sono buone speranze che scaturiscono dal progetto Smile (SMart Island Local Energies) del Miur sulle Smart Cities.
Per tale progetto è prevista l’installazione d’impianti fotovoltaici in cave abbandonate, di piccoli aerogeneratori, di sistemi ad accumulo a servizio della rete, di produzione di metano dall’anidride carbonica della centrale esistente. Oltre a un impianto solare innovativo di dissalazione, a una rete di ricarica per motorini elettrici, e all’illuminazione pubblica con lampade led.

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