Frodi creditizie, boom tra gli under 30 - QdS

Frodi creditizie, boom tra gli under 30

redazione

Frodi creditizie, boom tra gli under 30

venerdì 07 Dicembre 2012

I dati dell’Osservatorio Crif sul fenomeno: soltanto nel primo semestre 2012 sono stati intercettati oltre 9.000 casi. Nella nostra Isola la maglia nera spetta alla provincia di Palermo, con ben 245 illeciti

PALERMO – Il fenomeno delle frodi creditizie, che si realizza mediante furto di identità ed il successivo utilizzo illecito dei dati personali e finanziari altrui per ottenere credito o acquisire beni con l’intenzione premeditata di non rimborsare il finanziamento e non pagare il bene, in Italia si conferma avere dimensioni di assoluto rilievo pur senza destare un adeguato allarme sociale.
In effetti, nonostante la crisi economica e il conseguente calo del credito richiesto ed erogato alle famiglie italiane, dalle elaborazioni prodotte da CRIF nell’ambito della nuova edizione dell’Osservatorio sui furti di identità e le frodi creditizie, risulta che questo genere di crimini non accenna minimamente a diminuire e nel primo semestre 2012 sono stati intercettati oltre 9.000 casi.
Questo dato appare oltremodo preoccupante visto che nei primi 6 mesi dell’anno in corso il rapporto tra il numero di frodi creditizie e il numero di linee di credito erogate risulta cresciuto del +17,9% rispetto al primo semestre 2011.
Analizzando la ripartizione delle frodi per regione l’Osservatorio CRIF mette in evidenza come 991 casi siano stati registrati in Sicilia, che si posiziona al quarto posto in Italia, dietro Campania, Lombardia e Lazio: si tratta fondamentalmente delle stesse regioni che anche nel I semestre 2011 occupavano i primi posti di questa poco invidiabile classifica.
Entrando maggiormente nel dettaglio, la provincia di Palermo si colloca al quinto posto assoluto a livello nazionale, con 245 casi totali, seguita a ruota dalla provincia di Catania con 229 casi ma, soprattutto, un incremento del +37% rispetto al I semestre 2011.
Più distanziate Messina (142 casi), Trapani e Siracusa (entrambe con più di 90 casi). In regione la classifica è chiusa da Agrigento (58 casi), Ragusa (57), Caltanissetta (48) ed Enna (26), ma con quest’ultima provincia che fa registrare un incremento record, addirittura con un +66% rispetto ai primi 6 mesi del 2011.
Ma perché le frodi non sono in crisi? In realtà i motivi principali per cui si cade facilmente vittima di frode creditizia tramite furto d’identità sono molteplici: la facilità per i criminali ad accedere a informazioni personali e riservate altrui attraverso documenti cartacei o in formato digitale, la quasi certezza per i frodatori di non incorrere in rischi e/o sanzioni particolarmente severe, la difficoltà degli istituti di credito nel verificare la rispondenza dei dati e, soprattutto, la scarsa conoscenza del problema tra i cittadini con la conseguente difficoltà di tutelarsii adottando comportamenti virtuosi o adeguati sistemi di protezione.
“In Italia, le frodi creditizie si confermano essere in costante ed inesorabile crescita, ma purtroppo non aumenta parallelamente la consapevolezza di questo fenomeno criminale tra i consumatori” – spiega Beatrice Rubini, Direttore Personal Solutions & Services di CRIF -. Per altro, i dati dell’Osservatorio dimostrano che sono soprattutto gli under 30 ad essere maggiormente colpiti dal furto d’identità e dalle frodi creditizie. Eppure sono proprio i giovani che, almeno teoricamente, dovrebbero avere una maggiore sensibilità verso questa tipologia di crimine, in quanto particolarmente esposti alla circolazione di propri dati personali, in particolare sul web. Al contrario, molto spesso dimostrano di non conoscere nemmeno il significato di furto d’identità, o di sottostimare la frequenza con cui si verificano queste forme di frodi. Essere consapevoli dell’esposizione dei propri dati personali sul web, ad esempio, potrebbe rappresentare il primo passo per evitare di scoprire troppo tardi di essere vittima di furto di identità, con i relativi danni che ciò può creare alla gestione delle proprie finanze e alla possibilità di accedere al credito”.
Entrando nel dettaglio delle singole forme tecniche, su base nazionale i prestiti finalizzati continuano ad essere presi particolarmente di mira dai frodatori, con un’incidenza dell’82,4% sul totale dei casi (+5,4% rispetto al 2011). Si è invece registrata una significativa diminuzione dei casi registrati sulle carte di credito a saldo (-35% rispetto al 2011).

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