Crias, bloccati 10 mln di euro per una firma - QdS

Crias, bloccati 10 mln di euro per una firma

Rosario Battiato

Crias, bloccati 10 mln di euro per una firma

mercoledì 19 Dicembre 2012

La Cna chiede l'intervento di Crocetta per dare poteri al commissario ad acta della cassa per il credito agli artigiani a postare i decreti. La denuncia di Caputo (Pdl): a rischio fallimento ci sono tantissime aziende di tutta la Sicilia

PALERMO – Dieci milioni di euro bloccati alla Crias (Cassa Regionale per il credito alle Imprese Artigiane) perché il commissario ad acta dell’Ente non ha alcun potere di firma sui decreti che le imprese attendono da diversi mesi. Per alcune di loro si tratta di sopravvivenza. Lo ha denunciato il deputato Pdl Salvino Caputo chiedendo al presidente della Regione interventi immediati e risolutivi.
“Dopo le dimissioni del Cda è stato nominato il commissario che però non ha il potere di firma dei decreti e quindi non possono essere erogate le somme relative ai finanziamenti alle imprese”.
L’allarme di Caputo riprende l’appello lanciato ad inizio dicembre in una lettera aperta e sottoscritta dal presidente territoriale della Confederazione nazionale dell’artigianato (Cna) di Vittoria, Giuseppe Santocono, e il responsabile organizzativo, Giorgio Stracquadanio. Ci sono dieci milioni di euro bloccati “perché non c’è nessuno che firma i decreti per l’erogazione delle somme – ha concluso Caputo – e nel frattempo molte imprese rischiano di chiudere perché il mercato è in crisi e servono interventi a sostegno delle attività produttive. In questo modo si rischia la paralisi”.
Dello stesso tenore l’intervento della Cna in una nota ufficiale pubblicata sul proprio sito. “Dal 12 marzo scorso, – scrivono i rappresentanti degli artigiani – data in cui la Giunta regionale deliberava la moratoria Crias, diverse ditte (di Vittoria ma anche di altre zone della Sicilia) attendono la sospensione voluta con forza da questo territorio”.
Passati diversi mesi e incasellati nelle solite questioni burocratiche di casa in Regione – cda decaduto, elezioni, assessore insediato da poche settimane – la vicenda non si è ancora risolta e giunti ormai agli sgoccioli dell’anno solare si è arrivati alla scadenza dal 31 dicembre, data in cui scadrà una moratoria che non è mai partita.
Il rischio del fallimento per molte ditte è assai concreto. La proposta della Cna è semplice ed efficace e propone al governatore di firmare il decreto che dà poteri al commissario della Crias e proroghi la scadenza della moratoria.
Gli artigiani chiedono di essere ascoltati e trovare “possibili soluzioni su come far partire la zona franca e su come mitigare l’opera persecutoria di Riscossione Sicilia (ex Serit)”.
Una situazione che va ad aggravare una zona che fino a qualche tempo fa era un modello di produttività e ricchezza per l’intera Sicilia. Adesso la crisi – rivela un’elaborazione Cna su dati Inps – ha portato le domande di disoccupazione ordinaria di Acate, Comiso e Vittoria, ad oltre il 50%.
Una crisi che è generalizzata anche a livello nazionale. Gli ultimi dati Unioncamere dicono che la variazione della produzione tra il III trimestre 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011 per l’artigianato è crollata del 10,2% e lo stesso risultato si ha per il fatturato. Resiste solo l’export in crescita dell’1,7%. Al ribasso anche gli ordinativi che sono arrivati a quota -10%. Di questo passo sarà difficile vedere una ripresa in tempi brevi.

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